La Crocifissione di Carmine Di Ruggiero
La sala dedicata agli artisti napoletani del Museo e Real Bosco di Capodimonte si arricchisce con l’opera Crocifissione di Carmine Di Ruggiero
NAPOLI – Al Museo e Real Bosco di Capodimonte in via Miano lunedì 28 ottobre alle ore 11.30 si terrà la presentazione dell’opera Crocifissione dell’artista napoletano Carmine Di Ruggiero in occasione del suo compleanno.
La collezione di arte contemporanea del Museo e Real Bosco di Capodimonte al terzo piano, dedicata agli artisti napoletani si arricchisce così di una nuova opera, Crocifissione (1957).
Testimonianza del legame di Capodimonte con la città e gli artisti partenopei, l’opera va ad aggiungersi a Resti di una città combusta del 1962, donata nel 2007 dallo stesso artista, e alle altre prestigiose opere di cui si compone la sezione.
La sala dedicata ai Napoletani illustra con alcuni esempi la vivacità del contesto artistico napoletano nel ventennio che segue il secondo dopoguerra. Nella città partenopea, in sintonia con quanto avviene negli altri grandi centri italiani come Roma, Torino e Milano, gli artisti più intraprendenti mirano allo svecchiamento della tradizione attraverso esposizioni, dibattiti, riviste, produzione artistica e critica. Propongono una ricerca in sintonia con i più moderni linguaggi internazionali, come l’Informale europeo e la Pop Art americana, spesso contaminandoli in modo originale con la cultura figurativa locale.
Testimoniano questa vicenda le opere di Renato Barisani, Lucio Del Pezzo, Armando De Stefano, Carmine Di Ruggiero, Raffaele Lippi, Augusto Perez, Mario Persico, Gianni Pisani, Domenico Spinosa, Guido Tatafiore, pervenute al Museo di Capodimonte grazie alla generosità degli artisti in prima persona o dei loro eredi.
Così Carmine Di Ruggiero per la sua Crocifissione: L’opera è isolata rispetto al percorso artistico di quegli anni, è un pezzo di pittura in cui ho sempre creduto e Capodimonte è il museo che può “salvarla” e raccontarla con le sue molte opere di arte sacra.
Di Ruggiero, uno dei maggiori esponenti della scena artistica napoletana, è stato allievo di Emilio Notte ed è tra i fondatori del gruppo Geometria e Ricerca con Barisani, De Tora, Piccini, Tatafiore, Testa e Trapani, movimento autonomo napoletano nato nel 1976, che basa la sua analisi della forma attraverso un linguaggio geometrico. L’artista ha esposto più volte alla Biennale di Venezia e in altre prestigiosi sedi italiane ed estere. La sua attività è caratterizzata da un linguaggio originale che raggiunge il giusto compromesso tra soluzioni artistiche a lui coeve e appartenenti al passato, attraverso una personalità in continua evoluzione che passa dal post-cubismo all’informale fino ad arrivare alla oggettualizzazione dell’immagine con le opere-ambiente. Il tema sacro si inserisce nella ricerca portata avanti negli anni Cinquanta, secondo la quale gli elementi figurativi sono ancora percepibili attraverso l’uso del colore e della luce vibrante. Una figura nuova, scomposta, che risponde all’impulso di gesti rapidi, in cui il corpo sulla croce è suggerito dalla materialità del colore, steso con veloci pennellate in grumose stratificazioni. Con quest’opera l’artista va oltre la forma e l’immagine, verso una composizione libera, dolorosa ed emozionante.