Società

La chiesa di Sant’Aniello a Caponapoli

Sorge a Caponapoli, l’antica acropoli greca, un luogo ricco di arte, storia, archeologia ma è circondata dal degrado

di Antonio Vitale e Tonia Ferraro

La Chiesa di Sant’Agnello Maggiore, co-patrono di Napoli, o di Santa Maria Intercede, è conosciuta dai più come Sant’Aniello a Caponapoli.

L’edificio sacro sorse infatti nel cuore di Neapolis, sull’acropoli del primo insediamento della nuova città greca.

La fabbrica risale al ‘500. La Chiesa di Sant’Aniello a Caponapoli è a pianta rettangolare.

 

La presenza della città greca è testimoniata dai resti delle antiche mura di cinta venute alla luce durante il restauro. Al centro dell’unica navata è stato perciò creato un parapetto che isola un area scoperta che le rende visibili.

Le mura greche e le fortificazioni di epoca romana dalla chiesa scendono lungo il perimetro del I Policlinico verso l’ospedale Santa Maria del Popolo degli Incurabili, fino alle rampe di via Maria Longo, a chiudere la cinta muraria della città.

La tradizione vuole che la costruzione della Chiesa fosse stata commissionata dai genitori di sant’Agnello, che si recavano sul posto per pregare sull’immagine di una Madonna molto venerata che si trovava proprio in quel luogo: chiedevano di essere benedetti dalla grazia di un figlio. Questo spiega la dedicazione a Santa Maria Intercede.

Altra leggenda riguarda il prezioso crocifisso ligneo del 1200 conservato nella chiesa. Nel 1300, si dice Gesù in croce parlasse per smascherare uno spergiuro. Quest’uomo gli tirò una pietra sul volto lasciando il segno violaceo di una ecchimosi.

Proprietà demaniale, danneggiata dei bombardamenti nel ’44 e poi dal sisma dell’80, abbandonata a lungo, dopo un laborioso restauro – non ancora terminato –  la chiesa di Sant’Agnello Maggiore è stata riaperta nel 2011. La Curia Arcivescovile di Napoli ha affidato il monumento a Legambiente Campania per la gestione e fruizione.

L’aspetto attuale della chiesa risale agli inizi del XVI secolo, quando, sul nucleo originario di Santa Maria Intercede La chiesa cinquecentesca presentava decorazioni in marmo di straordinaria qualità: archi, monumenti sepolcrali, altari, lapidi e sculture in candido marmo di Carrara evocavano un preciso ideale rinascimentale di emulazione dell’antichità attraverso l’uso dello stesso materiale incorruttibile, capace di donare eternità all’immagine raffigurata.

Oltre al Crocifisso ligneo … tra le opere più significative, sottratte all’incuria e ai ripetuti furti che hanno causato gravissimi danni alla chiesa, spicca l’altare maggiore con la bellissima tavola di Girolamo Santacroce in marmo, a mezzo rilievo (1517-1520 circa). Del partito ornamentale e scultoreo della chiesa restano ancora, nel transetto sinistro, la statua raffigurante Santa Dorotea, opera di Giovanni da Nola del 1534, il rilievo con la Madonna in trono di Annibale Caccavello e Giandomenico D’Auria nella quarta cappella a destra, dedicata alla famiglia Lottieri, i frammenti dei sepolcri dell’abate Giulio Poderico e di Paolo Poderico, ai lati della controfacciata.

La Chiesa, nonostante il minuzioso restauro e lo stato di manutenzione interna che versa in discrete condizioni, è quasi sempre chiusa. È collocata nel contesto del vecchio Policlinico, attualmente denominato Vanvitelli, quindi in una zona molto trafficata con strade dissestate e costellate di rifiuti di ogni genere.

Le discariche abusive sono addirittura all’interno del muraglione di cinta fra la Patologia Medica e la Clinica Ostetrica e Ginecologica.

Nonostante questo indecente stato di cose sia stato segnalato da molti anni anni, versa sempre in condizioni indecorose.

Una vergogna, per un luogo ricco di arte, storia, archeologia e che, oltretutto, dovrebbe essere il simbolo della grande tradizione medica di Napoli.

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45 pensieri riguardo “La chiesa di Sant’Aniello a Caponapoli

    • Eliana Esposito

      Attraverso l’O.S.C.O.M. della Prof.Clementina Gily e la S.M.S G.Gigante di Napoli (ora 53mo I.C.Neghelli-Gigante)partecipai come insegnante di fotografia e con la mia classe di fotografia per la realizzazione di un reportage fotografico realizzato dai ragazzi che insieme agli insegnanti tutti furono entusiasti di conoscerne l’esistenza e l’importanza. L’articolo entra anche nelle strade adiacenti al monumento che purtroppo non valorizzano la chiesa monumentale, un luogo storico rivive solo grazie alla cura e all’attenzione non solo degli esperti che hanno eseguito il restauro ma anche delle autorità locali e dei cittadini tutti.

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      • Eliana, grazie anche a te che attraverso la tua passione per la fotografia riesci a coinvolgere i giovani in attività educative che avvicinano le nuove generazioni al nostro immenso patrimonio.

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        • Leggere e comprendere i luoghi del nostro centro Storico attraverso gli occhi e la conoscenza di chi lo vive quotidianamente da sempre è un privilegio che non dovremmo mai sottovalutare…..complimenti per questo interessantissimo Articolo e Grazie per la Tua Passione e Dedizione mitico Doc

          Fabio F.

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    • Grazie Antonio Vitale e Tonia Ferrante.Grazie per averci dato l’opportunità di conoscere questo capolavoro.Purtroppo la non curanza e la mancanza di coscienza civile ci ha portato al degrado più assoluto.Il rispetto e l’amore per l’arte insieme all’educazione ambientale ed ai sentimenti, andrebbero inseriti nei piani di studio fin dalle scuole primarie.Impegnamoci per un futuro migliore.

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      • Grazie, per la testimonianza di una rappresentante delle istituzioni come te , stigmatizza il ruolo di chi governa la città per esaltarne il patrimonio.

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        • Bravo Antonio, sempre alla scoperta della Napoli meno conosciuta ma stupenda SEMPRE.

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    • Grazie alla tua bravura ci fai scoprire sempre più i tesori della nostra bellissima città

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  • Antonio Nocella

    Capolavoro nascosto ed abbandonato dopo il lunghissimo restauro… possibile che nessuna associazione riesce a farne un nuovo polo di attrazione turistica con tutto quello che c’è da mostrare e far conoscere? Grazie per aver documentato in modo eccellente questo importante sito della storia della nostra città…

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    • Lina Marchese

      Ho letto l`articolo sulla chiesa di sant’ Agnello, con estremo interesse, nn avenďone conosceza.
      Ritengo che l`esposizione sia significativa e interessante ,
      dettagliata nel..merito e ne esalta l`aspetto storico artistico religìoso..E` un peccato che la cittàdinanza nn fruisca di un tale gioiello
      artistico sul territorio.
      Bravo l`articolista. . .mi impegno per l`invio ad altre persone.

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      • Grazie, …Anche il ruolo delle istituzioni e fondamentale ….

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        • Un grazie di cuore al dott. Antonio Vitale che , con la sua straordinaria ed attenta esposizione, ci offre sempre preziosissime occasioni di conoscenze storiche ed artistiche circa i meravigliosi “gioielli” della nostra Napoli ! Necessitano interventi tempestivi ed adeguati imposti dalle istituzioni preposte al fine di contrastare “comportamenti incivili, irrispettosi e poco consoni” verso i beni culturali ed artistici nonché la stessa nobilissima città di Napoli.

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  • Daniela Monetti

    La bellissima chiesa di Sant’Aniello a Caponapoli non merita di essere trascurata…, difendiamo le bellezze di Napoli, città unica e meravigliosa!

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    • Speriamo bene, il nostro scopo è anche questo.

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      • Antonio, non posso che ringraziarti x la dedizione e la grande preparazione di cui disponi in materia richiamando l’attenzione sui preziosi monumenti della città abbandonati e lasciati in un contesto di degrado presenti nel ns centro storico che andrebbero valorizzati ed inseriti in una rete di sviluppo a sostegno del turismo reindirizzando i flussi di movimento di persone verso manufatti che tracciano in ordine cronologico la storia millenaria di Napoli di cui la chiesa descritta da te in modo circostanziato e specifico

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  • Flavio Pagano

    Articolo interessantissimo, grazie!

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  • Maurizio Nunziante

    Grazie per il bell’articolo. Solo con la conoscenza del nostro immenso patrimonio monumentale e culturale può nascere la consapevolezza del dovere di preservarlo e renderlo fruibile alla città

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    • Grazie, …Anche il ruolo delle istituzioni e fondamentale ….

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  • Grazie dottore Vitale…. il suo attaccamento verso la nostra città , la. Nostra storia culturale e usanza è encomiabile.

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    • Carlo murolo

      Grazie alla tua straordinaria sensibilità unitamente ad una grande passione x l ‘arte hai tratteggiato con dovizia di particolari ed evocato finemente la bellezza della chiesa di s Agnello che come un faro illumina il glorioso passato storico della ns città

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  • Salvatore Annona

    Il patrimonio della Napoli antica non smette mai di sorprendere. Complimenti per l’analisi così precisa anche del contesto in cui insiste l’opera

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    • Grazie a te…in quel contesto abbiamo trascorso tanti momenti della nostra vita lavorativa.

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  • Pasquale Milite

    Interessante, non conoscevo questo luogo e sarà occasione per una prossima tappa.

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    • Davide Alfano

      Un articolo interessante che mette in evidenza che le bellezze culturali a Napoli sono dimenticate dalla politica che resta silente di un ulteriore scenario che porterebbe benefici economici in un più ampio progetto di valorizzazione e attrazione turistica.
      Napoli con la sua storia e bellezze deve avere una nuova classe politica per saper valorizzare e capitalizzare in ambito turistico tutto quello che è esistente in questa magnifica città di arte e Cultura. Napoli può arricchire con il turismo i territori creando le giuste opportunità. Questo articolo può svegliare le coscienze e chi recepisce si attiva per il benessere dei napoletani e della città. Si ringrazia all’autore di questo articolo per il contenuto e l’attenzione su questi tema trattato

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    • Mi fa piacere, informati sempre prima sulla eventuale apertura.

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  • Non si riescono mai a valorizzare i nostri tesori

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  • Un tesoro che non si riesce a valorizzare

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  • Tina Rubino

    Bravo Antonio Vitale, il tuo Amore per la nostra bellissima città è costante e instancabile!
    Continua a segnalare…e a farci conoscere ed amare questi siti di incommensurabile valore storico e…turistico! Grazie.

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  • Un eccellente servizio a una Capitale martoriata e abbandonata da una burocrazia sempre più attenta a profitti politici personali,
    Mentre si trascura il vero oro Italiano da profitti archeologici culturali quali attrarre turismo,
    In questo paese che si impoverisce,
    Mentre cittadini come il Dott Vitale Antonio e Tonia Ferraro persone che amano la loro terra cercano di far risalire arte cultura eventi e storie,
    La politica dorme nel suo egoismo furtivo di risorse,

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  • Rossella Schifone

    Un capolavoro artistico non dovrebbe essere ignorato.
    Per anni ho vissuto al centro di Napoli e non ne conoscevo l’esistenza.
    Dovremmo fare una petizione non so a quale Ente ma certo va fatta.
    Grazie per lo stupendo articolo che mi fatto immaginare i particolari di tale ricchezza.

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    • Grazie a te per l’attenzione e per la volontà di fare qualcosa per sollecitare gli enti preposti.

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  • Antonio daniello

    QUANTA STORIA IN QUESTA PICCOLA CHIESA. ..UN GRAZIE AL REPORTER VITALE X LE TANTE NOTIZIE…LA STORIA..LE PERIPEZIE CHE NEI SECOLI QUESTA CHIESA HA ATTRAVERSATO. TUTTO DESCRITTO IN MODO CHIARO E SEMPLICE “DOTE” NON IN VOGA ULTIMAMENTE..UN SENTITO GRAZIE ( X AVER COLMATO QUESTA MIA LACUNA) A QUESTO GIORNALE CHE RISCOPRE I..TESORI. .DIMENTICATI. TANTI PURTROPPO. !!

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    • Grazie a te… seguici sempre e diffondi fra gli amici….

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  • La storia di questa Chiesa,dalle sue origini ad oggi ,rispecchia quelle di tante altre nel bene e nel male.
    Il patrimonio storico di cui siamo stati onorati di poter ammirare é un valore incommensurabile che va tenuto nel.massimo splendore affinché tutti possano trarre insegnamento ed immedesimarsi in una cultura di cui tutti facciamo parte.

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  • Analisi accurata che denota il grande impegno profuso da Vitale Complimenti ed al piacere di rileggere a breve altri suoi lavori ed al giornale che ci partecipa di tante scoperte .

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  • LUIGI DE CRISTOFARO

    Bellezza e degrado: un’antinomia ricorrente in tanti aspetti di questa contraddittoria città che felicemente ed efficacemente Croce definì UN PARADISO ABITATO DA DIAVOLI. Antonio Vitale unisce qui, con maestrìa, la passione per l’arte e la fotografia al bisturi che non teme di scavare nei mali della città per ridarle salvezza.

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