La Basilica, il cuore della città
ERCOLANO (NA) – Nel volume La Basilica di Santa Maria a Pugliano in Ercolano scritto dal professor Giovanni Guida, studioso e ricercatore degli usi e tradizioni ercolanesi, negli anni della gioventù è stato presidente dell’Azione Cattolica di Pugliano.
L’autore, partendo da un excursus sull’antica città di Herculaneum, ha soffermato il suo impegno di anni ed il suo appassionato e meticoloso studio sulla chiesa che svetta in piazza Pugliano e che, stando ai ricerche e ai documenti risalirebbe addirittura all’anno 1001-1002, poi divenuta basilica pontificia nel 1574.
Il libro, che merita di essere letto da tutti, ercolanesi e non, è stato presentato lunedì 7 novembre. A tal proposito, si informa che il volume è reperibile presso gli uffici della Basilica. L’autore ha tenuto a sottolineare che per tale lavoro non percepirà né adesso né in futuro alcun compenso dalla vendita del volume, anzi, l’eventuale ricavo andrà totalmente alla Basilica.
Il lavoro di Giovanni Guida accompagna il lettore alla ri-scoperta della Basilica di Santa Maria a Pugliano dove spiccano il Crocifisso nero e la scultura lignea della Madonna – immagine peraltro della Madonna delle Grazie e non dell’Assunta – sulla quale sono state applicate tecniche di diagnostica per la conservazione e il restauro. Ancora, mandati di pagamento per i lavori eseguiti,e documenti ritrovati in gran parte nell’Archivio storico del Banco di Napoli, il tutto corredato da fotografie e contributi storici, artistici, magico-religiosi.
All’incontro, oltre all’autore dell’interessante e minuzioso lavoro di ricerca storica, erano presenti il parroco don Franco Imperato, che regge la Basilica dal 1996, il vescovo di Acerra don Antonio Di Donna – ercolanese di nascita -, il sindaco di Ercolano Ciro Bonajuto, e il professor Salvatore Ferraro, Accademico Pontaniano. Sarebbe dovuta intervenire anche la professoressa Helga Sanità, antropologa del patrimonio all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, ma all’ultimo momento non è stato possibile per problemi di salute.
In La Basilica di Santa Maria a Pugliano in Ercolano immagini e capitoli iniziali restituiscono l’interno della chiesa – che Guida nel suo volume definisce “storta” e ne dà anche motivi e particolari… – spiega che presenta un assetto di tipo basilicale a tre navate a volta. In due nicchie, ora murate, nella navata centrale vi erano le statue di San Pietro e di Sant’Aspreno, primo vescovo di Napoli, rimosse perché – scrive Guida – i fedeli ne consumavano i piedi toccandole e baciandole. Ora sonoposte nel Coro a ridosso dell’altare maggiore.
E ancora, la Cappella di San Giovanni Battista, restaurata nel 2013, in cui
si trova il fonte battesimale, la Cappella di San Gennaro con il busto ligneo risalente al XVIII secolo, impreziosito da un manto rosso ricamato dalle dame ercolanesi, la Cappella di San Sebastiano, il cui ingresso è fiancheggiato da statue del Seicento in legno dipinto, Sant’Antonio Abate e San Giacomo.
L’autore descrive anche il Crocifisso ligneo nero dell’omonima Cappella, attribuibile ai primi del Quattrocento, dove alla nera cromia della croce e del corpo fanno da contrasto l’aureola, il perizoma – ovvero la cintura ai fianchi – e la scritta dipinti in oro.
E naturalmente la scultura lignea della Madonna di Pugliano sulla quale nel corso degli anni sono stati effettuati interventi di restauro sul volto, sul trono e sul manto dorato.
«Figura centrale è l’architetto e artista Dionisio Lazzariche ha riallineato, per quanto ha potuto, la chiesa – ha poi spiegato Guida – Nel 1671 fa l’altare maggiore, le statue di marmo di Sant’Aspreno e San Pietro e nel 1675 il disegno degli arredi della Sacrestia. Da ricordare anche la famiglia Rauzino che progettò e costruì la balaustra».
Altri contributi del libro riguardano quadretti raffiguranti le Sette Opere di Misericordia corporale, l’elenco delleprocessioni in onore della Madonna nei secoli XIX e XX. Infine, una appendice documentaria con rogiti consultati nell’Archivio di Stato di Napoli.
La Basilica di Pugliano, in occasione della festa patronale dell’Assunta, nonostante l’immagine, come precedentemente detto, in effetti sia di una Madonna delle Grazie che reca il Bimbo in braccio, il 15 agosto di ogni anno rimane da secoli meta di migliaia di fedeli che accorrono da tutto il mondo.