Karma alla Reggia
Arte, Cultura, Teatro: la storia della residenza preferita dei Borbone raccontata da Karma in una full immersion
PORTICI | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Negli spazi del complesso monumentale della Reggia borbonica, sede del Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II, sabato 19 giugno alle ore 17.30 -19.30 debutta lo spettacolo itinerante di Karma Arte Cultura Teatro, grazie alla ripresa delle attività del MUSA | Musei delle Scienze Agrarie.
Sarà un viaggio nella residenza reale estiva, accompagnati dai personaggi che ne hanno fatto la storia, da Carlo di Borbone a Ferdinando II.
La visita teatralizzata vedrà in scena Maria Claudia Pesapane nel ruolo di Corinna, Ciro Pellegrino nel ruolo di Carlo di Borbone e del Principe di San Nicandro, Sergio Savastano nel ruolo di Bernardo Tanucci e di Ferdinando II, Roberta Misticone nel ruolo di Maria Amalia di Sassonia e di Lady Emma Hamilton, Ciro Scherma nel ruolo di Ferdinando di Borbone e Gioacchino Murat e Diego Consiglio nel ruolo di Filippo di Borbone e di Papa Pio IX.
Il testo della piéce e la regia sono a cura di Antonio Ruocco.
Organizzazione generale affidata a Antonio Raia, mentre la direzione di scena a Pasquale Raia
Lo spettacolo di Karma Arte Cultura Teatro rientra nella rassegna di eventi del Campania Teatro Festival dedicata ai luoghi dei Borbone.
La guida principale sarà la dama di corte Corinna. Gli spettatori la seguiranno in una dimensione temporale “altra”: l’epoca d’oro dei Borbone. Conosceranno così storie e aneddoti della Reggia, incontreranno re Carlo e Maria Amalia di Sassonia, Bernardo Tanucci, il Principe di San Nicandro, Ferdinando I e il fratello demente Filippo, fino ad arrivare a Ferdinando II, Papa Pio IX, passando per Gioacchino Murat e, persino, Lady Hamilton.
Dopo il lungo periodo di pausa dovuto all’emergenza sanitaria, questa “regale” rappresentazione segna il ritorno di Karma.
Karma Arte Cultura Teatro è un’associazione culturale che ha sede a Napoli in via Toledo. Nata dall’idea di Antonio Ruocco e Antonio Raia, entrambi con laurea in Conservazione dei Beni Culturali. Il sodalizio ha l’obiettivo non solo di promuovere l’arte e la cultura, ma soprattutto valorizzare il patrimonio artistico, storico, paesaggistico e demo-etno-antropologico della regione Campania.
Con i suoi spettacoli itineranti Karma individua un luogo e mette in scena un testo che ne racconta la storia: anziché attraverso una semplice visita guidata, lo fa attraverso il mezzo teatrale.
Nel corso degli anni Karma con le sue rappresentazioni in moltissimi luoghi storici ha trasmesso a tanti spettatori, magari inconsapevoli, quella cultura identitaria che ultimamente si è risvegliata.
LoSpeakersCorner ha incontrato il regista Antonio Ruocco.
Antonio Ruocco e Antonio Raia: qual è la molla che ha fatto scattare l’idea degli spettacoli itineranti teatralizzati?
Avevamo il tipo di laurea in comune, sebbene avessimo seguito indirizzi diversi, seppur complementari. Personalmente, già mi interessavo di regia. Possiamo dire che Karma è nata dalla volontà di concretizzare gli studi fatti e realizzarli con l’utilizzo di spettacoli itineranti.
Quanto lavoro c’è dietro ogni rappresentazione?
Tanto. Poi dipende dallo spettacolo: ad esempio alla Reggia di Portici mettiamo in scena 100 anni di storia, tanto che i nostri attori ricoprono due ruoli. In particolare la guida Corinna deve avere una profonda conoscenza delle vicende rappresentate. Il nostro è uno spettacolo interattivo: il testo, magari, potrebbe cambiare per gestire le situazioni o il tipo di pubblico. Perciò Corinna dev’essere pronta ad affrontare di tutto. Una bella sfida!
Quali sono i prossimi programmi di Karma?
Il prossimo sarà il ritorno alla Casina Vanvitelliana sul Fusaro. Poi Museo di Pietrarsa, con un grande spettacolo in cui sarà inserita la piéce rappresentata per la celebrazione della Festa della Repubblica, “Un caffè col Presidente”, dedicata a Luigi Einaudi, Poi ancora Reggia di Portici… Il resto è in fase di pensiero, tenendo conto che a causa della pandemia possiamo utilizzare solo spazi all’aperto