Italiani all’estero
Da qualche anno è cominciata un nuova migrazione che vede protagonisti soprattutto i giovani, ma non solo. Molti italiani si trasferiscono all’estero, in Paesi europei e non solo.
Voglia di conoscere realtà “altre”, magari perfezionarsi nelle lingue, per lavoro o per studio, sono tante le persone che lasciano l’Italia.
Una delle mete più gettonate è senz’altro l’Inghilterra. Nella sola Londra sono stati censiti ufficialmente 500mila nostri connazionali, ma ne sono molti di più.
I nostri ragazzi a Londra vivono una vita diversa, trovano lavoro facilmente e altrettanto facilmente si integrano, impegnandosi seriamente in tutti in i settori dell’economia inglese. Una delle doti più apprezzate è senz’altro la creatività che li contraddistingue e l’impegno che mettono nel lavoro, qualunque esso sia.
Lo Speakers’ Corner ha incontrato un giovane italiano che vive a Londra da circa un anno, Guglielmo Cangiano, classe 1993. Partito alla ventura, benché senza appoggi in UK in pochi giorni ha trovato lavoro nel settore della ristorazione, all’Hampton pub, in un quartiere residenziale a una decina di chilometri dall’aeroporto di Heathrow.
Guglielmo, qual è stata la spinta che ti ha fatto approdare nel Regno Unito?
La curiosità soprattutto, ma anche tanta voglia di perfezionarmi nella lingua inglese.
È stato difficile inserirti nella vita lavorativa?
Appena arrivato a Londra mi diedi subito da fare per cercare lavoro. Nel frattempo feci la richiesta del NIN (National Insurance Number) necessario per aprire un conto corrente. Infatti senza il conto non avrei potuto lavorare, perché in UK lo stipendio non lo pagano in contanti, ma lo versano trattenendo direttamente le tasse. Dopo nemmeno venti giorni lavoravo regolarmente. Qui la burocrazia è ridotta al minimo: se avessi voluto realizzare tutto questo in Italia chissà quanto tempo ci sarebbe voluto!
Come ti trovi a vivere qui?
Bene. Non ho avuto problemi ad inserirmi: quello inglese è un grande popolo e ti rispettano se tu rispetti loro.
Lavori nel settore della ristorazione. Avevi già esperienza?
In verità no. Ma evidentemente era nel mio DNA, perché è andata bene fin da subito. Ho imparato poi tante cose, grazie al mio Chef Manager, Geovani Bassani Lima. Il nostro pub è anche ristorante, e proponiamo ai clienti menu molto differenziati. Ogni giorno della settimana è caratterizzato da un “tema” che di volta in volta viene sviluppato in maniera differente in modo da offrire sempre una gradita sorpresa ai nostri assidui frequentatori. Naturalmente garantiamo la qualità dei cibi offerti, un impiattamento molto creativo e prezzi contenuti.
Devo dire che questa politica commerciale ha dato i suoi frutti: siamo stati tra i 78 vincitori su 491.779 del Good Food Award 2015: una bella soddisfazione!
Quali sono i tuoi programmi per il futuro?
Mah … Al momento mi sto godendo questa bella avventura … Già mi sto guardando intorno: in questo Paese le opportunità sono tante … e presto deciderò cosa farò da grande.