Integratori Alimentari: tra prescrizione medica e consiglio in farmacia
di Carlo Alfaro
PIANO DI SORRENTO (NA) – Al Centro Congressi della meravigliosa Villa Fondi Di Sangro in via Ripa di Cassano l’Asmc | Accademia di Scienze Mediche e Chirurgiche, e l’Asfi | Associazione Scientifica Farmacisti Italiani, sabato 25 maggio dalle 10 alle 13 hanno organizzato un innovativo Incontro Interdisciplinare Medici/Farmacisti, aperto ai professionisti della Sanità ma anche al pubblico dei cittadini, dal titolo Integratori Alimentari: tra prescrizione medica e consiglio in farmacia.
Il convegno sarà un confronto e una riflessione sui vari aspetti di un fenomeno di grande attualità: la incalzante immissione in commercio di numerosissimi prodotti salutistici, registrati come semplici integratori alimentari, ma presentati e pubblicizzati alla classe medica e al grande pubblico come rimedi per curare efficacemente vere e proprie patologie, acute e croniche.
La accorta attività di controllo di due associazioni sensibili e accurate come Asmc e Asfi non poteva non far passare sotto la sua lente le problematiche etiche e di salute collegate a questo fenomeno emergente: prodotti classificati come integratori alimentari ma che sembrano e vengono proposti esattamente come farmaci, con nuovi trend prescrittivi che potrebbero determinare possibili rischi per il cittadino-paziente.
Spesso, infatti, il packaging primario richiama molto quello dei farmaci, rischiando di indurre prescrittori, dispensatori e consumatori nel confonderli con i medicinali. Tra i rischi, quello dell’autodiagnosi e autocura di patologie anche serie acquistando, sulla base del passa parola e dei messaggi pubblicitari dei produttori di integratori, prodotti a libera vendita che promettono di essere molto efficaci, ma che non necessitano di controlli preventivi e autorizzazioni.
Modereranno la tavola rotonda Integratori Alimentari: tra prescrizione medica e consiglio in farmacia i professori Ernesto Catena, Giuseppe Ruggiero, Goffredo Sciaudone. Il dibattito si aprirà affrontando una delle questioni basilari intorno a cui ruota l’Incontro Interdisciplinare: ci sono integratori alimentari che vantano proprietà preventive, o addirittura terapeutiche, in tante situazioni patologiche, ma quali sono i dati, validati dalla ricerca scientifica, su cui si basano queste affermazioni?
Discuterà del tema il professor Libero Berrino con la relazione Prevenzione e terapia mediante integratori alimentari e nutraceutici: quali i dati acquisiti dalla ricerca scientifica?
Altro tema cruciale è la capacità, vantata di alcuni integratori alimentari, di potenziare la risposta immunitaria. Su cosa si basa e quanto c’è di vero in quest’affermazione? Lo illustrerà l’intervento del professor Giacomo Lucivero dal titolo Integratori alimentari: potenziali immunostimolanti?
Una caratteristica sfruttata dagli integratori alimentari per proporsi come curativi, è la forma di confezionamento. Si presentano, infatti, in forma di capsule, compresse, bustine, gocce, sciroppi, fiale da bere, e altre forme di confezionamento primario tipici dei medicinali. Utilizzano scatole che contengono un foglietto illustrativo graficamente molto simile a quello che deve essere presente per legge nelle scatole dei medicinali. Di fatto, le confezioni di molti di essi sono indistinguibili da quelle dei medicinali, anche a un occhio esperto.
Ma quali sono le sostanziali differenze che sussistono tra la legislazione che disciplina gli integratori alimentari salutistici e quella che disciplina i medicinali autorizzati, soprattutto in termini di garanzie per il paziente? Quali sono le prove di efficacia, le garanzie di qualità richieste ai medicinali, prima della loro commercializzazione, che non sono richieste invece agli integratori alimentari? Ci sono le differenze, e quali, in termini di qualifica che viene richiesta agli incaricati all’informazione scientifica presso la classe medica? E nei controlli preventivi delle comunicazioni pubblicitarie dirette ai medici e al grande pubblico. E più in generale, è uguale forse il grado di tutela della salute dei pazienti?
A questi interrogativi cercherà di dare risposta il dottor Francesco Palagiano, farmacista territoriale e Segretario dell’Asfi, che con la sua relazione Integratori alimentari e nutraceutici prescritti su ricetta medica (anche in alternativa ai medicinali autorizzati ed erogati dal SSN) si focalizzerà soprattutto sui rischi connessi al fenomeno della prescrizione, da parte della classe medica, di integratori alimentari in alternativa a medicinali regolarmente autorizzati dal Ministero della Salute, e contenenti sostanze attive in quantitativo analogo o identico, almeno in teoria.
L’Incontro Interdisciplinare Integratori Alimentari: tra prescrizione medica e consiglio in farmacia si concluderà affrontando le implicazioni medico-sociali e medico-legali della crescente convinzione, da parte del grande pubblico, che possano individuare e affrontare da sé i propri problemi di salute, e scegliere in autonomia i prodotti per risolverli, sulla base del passa parola tra conoscenti e dei messaggi pubblicitari diffusi, senza controlli preventivi, dalle aziende produttrici di integratori alimentari.
Affronteranno la delicata questione i professori Goffredo Sciaudone e Carlo Melodia con la relazione: Messaggi pubblicitari: Un’amica mi ha detto…Considerazioni medico-sociali e medico-legali.
La partecipazione ai lavori è aperta, e fortemente consigliata, a Medici, Farmacisti e grande pubblico, che potrà assistere liberamente ai lavori e trarne utili spunti di conoscenza e riflessione.
Seguirà buffet per tutti.
«L’idea di questo convegno pubblico – spiega il dottor Palagiano – nasce dalla preoccupante crescita del numero di integratori alimentari e di nutraceutici prescritti su ricetta medica come rimedi per patologie acute e croniche, anche in alternativa ai medicinali autorizzati. Poiché questa evenienza rappresenta una criticità per Farmacisti e pazienti, l’Associazione Scientifica Farmacisti Italiani (Asfi), di cui sono Segretario nazionale, ha espresso, in un comunicato stampa del 3 settembre 2018, profonda preoccupazione riguardo la continua e crescente immissione in commercio di nuovi prodotti salutistici, notificati presso il Ministero della Salute come integratori alimentari”, ai sensi del Decreto legislativo 21 maggio 2004 n. 169, ma poi propagandati presso la classe medica come se fossero veri e propri medicinali dotati di proprietà terapeutiche, da prescrivere su ricetta medica, per curare precise patologie acute e croniche, come se fossero una valida alternativa per i medicinali autorizzati per quelle indicazioni. Ciò genera confusione e disorientamento, sia tra i Farmacisti che operano a contatto con il pubblico, sia tra i pazienti, anche a causa della tipologia di confezionamento adottato, a prima vista indistinguibile da quello dei medicinali. Tali prodotti si presentano, infatti, in forma di capsule, compresse, bustine, gocce, sciroppi, fiale da bere, ed altre forme di confezionamento primario tipici dei medicinali, racchiusi in scatole che contengono un foglietto illustrativo graficamente molto simile a quello che deve essere presente per legge nelle scatole dei medicinali. Come è ben noto, gli integratori alimentari ed i nutraceutici per legge non possono vantare proprietà terapeutiche: sono prodotti che possono al più essere proposti per “supplementare la normale dieta con elementi nutritivi utili per il mantenimento o il recupero del benessere”. Spesso, però, tale previsione legislativa è rispettata solo formalmente, mediante attenta preparazione del testo riportato sulle scatole e sui foglietti illustrativi, ma è disattesa nella pratica, in quanto tali prodotti vengono propagandati presso la classe medica come efficaci rimedi per varie patologie, da prescrivere su ricetta medica. In quest’attività, gli informatori che incontrano i medici prescrittori sono a volte aiutati dalla presenza, nella formula dell’integratore che propagandano, di sostanze attive presenti anche in farmaci autorizzati, a concentrazione paragonabile.»
La questione è davvero importante, e investe la difesa della Medicina basata su studi accurati ed evidenze scientifiche e non su convinzioni infondate e fake-news che, manovrate ad arte da ciarlatani e mercanti, fanno della salute solo un business da consumare tra pubblicità ingannevoli e malattie inventate o immaginarie. «L’ASFI– conclude il Segretario Palagiano- ritiene che la crescita incontrollata di questa classe di prodotti, prescritti su ricetta medica e poi reperibili in commercio senza l’intermediazione esperta di un Farmacista, presenti grossi rischi a medio – lungo termine per il futuro della nostra professione, in quanto concorre a banalizzare il concetto di farmaco, e a diffondere tra il grande pubblico l’idea che la nostra intermediazione tra medico e medicinale non sia oramai più necessaria. Così facendo, però, i pazienti vengono esposti al rischio di essere vittima di meccanismi economici e commerciali che nulla hanno a che fare con la tutela della loro salute”. Pertanto, l’ASFI ritiene necessario che la categoria degli integratori alimentari con finalità salutistiche e quella dei nutraceutici siano oggetto di una legislazione più stringente, che impedisca possibili abusi a danno del paziente, e invita il Ministero della Salute e tutti gli Organi di vigilanza interessati ad aumentare l’attenzione con cui sorvegliano queste nuove delicate categorie di prodotti.»