Il Teatro, Usciti pazzi
SAN GIORGIO A CREMANO (NA) – Al Centro Teatro Spazio in via San Giorgio Vecchio sabato 23 e domenica 24 febbraio alle 21 andrà in scena la di Antonio Scavone Usciti pazzi, regia a cura di Niko Mucci.
Protagonisti gli attori Antonio D’Avino, Valeria Impagliazzo e Laura Pagliara.
Scene e costumi di Federica Pirone.
Sinossi. In un ambiente spoglio – un tavolo, delle sedie – un marito e una moglie, Ciro e Ninetta, aspettano l’arrivo di un’ambulanza per il ricovero in una clinica di igiene mentale. È Ninetta, la moglie di Ciro, da ricoverare: è una donna dal temperamento forte, risoluto, dispotico. In realtà, Ninetta è bipolare, palesemente ossessiva-compulsiva, caratterialmente bisbetica e capricciosa. Ciro è un marito apprensivo, conciliante: sopporta le recriminazioni e gli sbalzi d’umore di Ninetta – anche quelli violenti – ed asseconda la moglie con dedizione e pazienza tra malumori coniugali e insoddisfazioni quotidiane.
Ma Usciti pazzi è anche una farsa, tragica e surreale, dominata da un’esagerazione teatrale dei toni, sulla linea di confine tra normalità e disagio. Quel confine viene per così dire scoperto dall’arrivo dell’Infermiere comandato per il ricovero di Ninetta: si presenta come un primario, un luminare ma, più semplicemente, è un imbonitore scaltro e ammaliatore. L’Infermiere mette in mostra tutto il suo repertorio di sapiente parolaio: illustrando la qualità del servizio della clinica trova il modo di far condividere la sua storia personale, fatta di tormenti e delusioni. Tormenti e delusioni farseschi, ovviamente, tali da convincere Ninetta e Ciro di intraprendere un percorso senza ritorno.
Tra lazzi e bizzarrìe, anche questa farsa dal ritmo frenetico e trascinante ha un suo sotto-testo capzioso che è quello di una “normale” alienazione, di una “normale” depressione per uno smarrimento che solo una sovraesposta comicità può smaltire o attenuare. Si “esce pazzi” per una fragilità esistenziale ma Ciro ritrova per sé e soprattutto per l’instabile Ninetta una praticabile via di riscatto per la quale si può, pur tra travagli e amarezze, recuperare un’alternativa identità di emarginati, di infelici per così dire stabilizzati.
Note di regia di Usciti pazzi. Gli aspetti farseschi e a un tempo drammatici del quotidiano in un contesto familiare popolare quanto problematico a livello psicologico, sono al centro di questo lavoro ,
che si propone di illuminare ed approfondire gli aspetti comici , che ci permettono di
di scherzare e sorridere degli atteggiamenti e degli stati mentali , che ogni spettatore
riconoscerà in qualcuno già incontrato , e forse specularmente in se stesso.
La chiave interpretativa è quella del paradosso verbale ed emozionale, quasi surreale
l’ambientazione dei fatti, mentre la lunga attesa del soccorso medico è la versione lazzara
delle lunghe dense attese dei testi sacri del teatro contemporaneo ( Pinter-Beckett).
Ma l’arrivo della presunta salvazione salvifica il soccorso sanitario, pone i protagonisti
di fronte a una scelta , che gli fa riconsiderare il senso della propria alienazione mentale,
sino a trovarlo più rassicurante del mondo esterno e nel loro guscio terremotato e caotico
essi troveranno la loro dimensione rassicurante, ed in grado di fargli superare la criticità
della loro condizione di esauriti dalla Normalità. (Niko Mucci)