Il Teatro, Il sentiero dei passi pericolosi
NAPOLI – Al teatro Nest in via Bernardino Martirano a San Giovanni a Teduccio il 20 novembre alle 18 la nuova stagione prosegue con la pièce di Michel Marc Bouchard Il sentiero dei passi pericolosi.
Il testo, tradotto da Francesca Moccagatta, vede la regia di Simone Schinocca che dirige gli attori Mauro Parrinello, Matteo Sintucci, Andrea Fazzari. Musiche di Maurizio Lobina (Eiffel 65),produzione Tedacà.
La trama. Tre fratelli molto diversi fra loro: Carl, il più giovane ha aspirazioni piccolo borghesi;, Ambroise, gallerista omosessuale e Victor, il più silenzioso e misterioso, colui che innesca il meccanismo drammatico.
È il giorno delle nozze di Carl: viaggiano assieme per raggiungere il luogo della cerimonia ma hanno un incidente e si perdono in una foresta, da cui rischiano di non far ritorno. In questa solitudine sono costretti a parlarsi: rivivono così, violentemente, episodi del loro passato.
Un testo che rivela la solitudine dei mondi in cui spesso ci si ritrova a vivere. Personaggi, ruoli, che diventano gabbie, routine, da cui risulta impossibile distaccarsi per trovare spazi di dialogo. Una metafora dell’inconciliabilità di persone nate e predestinate ad essere vicine e che si rivelano tragicamente sconosciute. Unica occasione di fuga: ritrovarsi in un non luogo, far cadere le proprie difese e i propri schemi, ritrovarsi a nudi e senza le proprie maschere. E proprio quando tutto sembra perduto, ecco l’occasione di incontro con il vero sé e con l’altro, nella sua tragicità, verità, ma soprattutto essenza.
In occasione della rappresentazione di Il sentiero dei passi pericolosi il pubblico avrà la possibilità di dialogare con l’autore canadese Michel Marc Bouchard.
L’incontro sarà moderato da Michele Mele, art manager per la compagnia Stabile/mobile Antonio Latella, promoter per Anagoor, docente di organizzazione teatrale Accademia Silvio d’Amico.
L’autore. Michel Marc Bouchard è uno fra i più noti autori contemporanei: classe 1958 ha iniziato la propria attività di scrittore negli anni ‘80, imponendosi all’attenzione della critica e del pubblico con lavori incisivi nei contenuti e forti nello stile espressivo.
È molto amato anche in Italia, tanto che Franco Quadri su Repubblica ha parlato di lui come di «… un autore che sfugge ad ogni definizione, scrivendo testi arrabbiati realistici e metaforici ad un tempo su storie locali col dono dell’universalità».
Bouchard può vantare tra gli altri il Prix Journal de Montreal, il Prix du Cercle des critiques de l’Outaouais, il Dora Mavor Moore Award per la migliore nuova opera teatrale, il Floyd S. Chalmers Canadian Play Award, e nove Jessie Richardson Theatre Award per la produzione a Vancouver di Lilies e LesMusesorphelines. Nel 1993 Bouchard e la sua compagnia teatrale Les deux mondes sono stati premiati con il National Arts Centre Award.