Culturateatro

Il Teatro, Devi essere dolce con me

Ritmo, ironia e verità nel testo di Devi essere dolce con me che debutterà al Sannazzaro nell’ambito dell’iniziativa Teatro Solidale

NAPOLI – Al Teatro Sannazaro andrà in scena la prima assoluta di Devi essere dolce con me, testo di Francesco Maria Siani e regia a cura di Antonello Ronga.

A dar vita all’allestimento, presentato da Teatricomio Prodart, saranno Teresa Di Florio e Alessandro Musto, che muoveranno fra le luci e il suono di Virna Prescenzo, le scene di Francesco Maria Sommaripa, i costumi di Paolo Vitale. Le musiche originali sono a cura di Francesco Maria Siani, con la voce di Cristina Mazzaccaro nel brano inedito Vurria, e Marco De Simone alla chitarra solista.

Organizzazione di  generale Francesco Maria Sommaripa

In un giardino c’è spazio per ogni sorta di fiore, ed è questo a originarne la bellezza, che diviene visione evocativa e dimensione drammaturgica nel tracciare la storia.

Sinossi. Sandra conosce Marcello dai tempi del liceo. Un rapporto complesso, ambiguo, a tratti surreale, senza convenzioni. Complice. Ma tumultuoso. Fatto di schermaglie. Caustiche. Provocatorie. Impetuose. E di momenti catartici. Onirici. Si cercano. Si sfuggono. Un gioco a rimpiattino.  Conta restare in piedi. Per accomodare l’anima. Prigioniere. Ognuna di una verità pesante. Inconfessata.

Sandra e Marcello si nascondono dietro maschere di vita. Grottesche. Per proteggersi. Sopravvivere. In un mondo dove vince il più forte. Dove l’io conta più del noi. L’apparenza più del contenuto. Discriminare più che accogliere. Un’umanità che gira attorno a dicotomie ataviche.

Maschio e femmina. Amore e livore. Sentimento e istinto bestiale. Bello e brutto. Ricco e povero. Con un denominatore comune. Il sesso. Accadde alla festa del IV liceo.

Per Sandra, fu la sua prima volta. La sola. Per Marcello, invece, non era che una preda da carniere. Non ne hanno mai parlato. Come se non fosse successo. Sandra però non ha smesso di amarlo. In silenzio. Si è accontentata di averlo accanto. Aspettando che prima o poi bussasse alla sua porta per restare.

Un’illusione sempre disattesa. Non avrebbe potuto essere diversamente. Marcello è il maschio che è maschio che fa il maschio. Con le donne. Sandra è solo l’amica. La confidente che sa dipanare l’ingarbugliata matassa della sua vita. Ed è di lei che ha ancora bisogno.

Vuole che Sandra gli faccia da testimone al suo matrimonio. Con Giulia. Nonostante i dubbi che ha sull’amore. Per lui, è la grande bugia. Una favola per deficienti. Sandra è allibita. Devastata nel profondo. Lei, in quella notte d’amore, rimase incinta. Non lo disse a Marcello. Avrebbe potuto ripudiarla. Perderlo. E abortì.

Divenne grassa. Un ippopotamo. Agli occhi di tutti. Sentirsi uno schifo per Sandra è diventato uno stile di vita. Ma ora è al di là delle sue forze. Marcello sta per sposarsi. Ed è lui l’origine. Deve eliminare la causa. Il male. Lo evira.

Siamo negli anni ’70 nel sottotetto di un vecchio palazzo in un quartiere di periferia. L’ambiente è scuro, maleodorante di fumo, caotico, in una notte qualsiasi, di una caldissima estate qualsiasi.

I protagonisti, Sandra e Marcello, sono due anime nude, che finalmente, dopo un lungo pellegrinaggio, s’incontrano, s’intrecciano e si confessano.

Tutto avviene in un luogo sacro, una non casa, un sottotetto senza pareti, ma più vicino al cielo. Uno spazio aperto in cui tutti possono guardare, per compiacersi, immedesimarsi, giudicare o per comparire.

Devi essere dolce con me è un imperativo ripetuto più volte in questo testo, come una sorta di supplica, una preghiera dolce e amara che viene invocata nei momenti di disperazione.

Note di regia. Mettere in scena quest’opera è significato leggere e ascoltare questa preghiera, comprenderla e soprattutto darle voce attraverso le sensibilità e l’anima degli attori. La non casa diventa testimone di una guerra fatta di ritmo, ironia, verità, fino alla liberazione di un tormento che attanaglia i suoi protagonisti. Diventerà per loro un mezzo attraverso cui le due anime possono diventare finalmente gemelle. (Antonello Ronga)

Sarà, così, la non casa ad aiutare i due protagonisti, senza mai interferire, lasciando loro la possibilità di seguire quel percorso. Prenderà vita dopo, quando tutto sarà finito, divenendo memoria e messaggera di quanto accaduto, come un vangelo raccontato a tutti quelli che hanno voglia di ascoltare una storia che va al di sopra dell’amore.

Dopo il debutto partenopeo, Devi essere dolce con me sarà in scena, dal 24 ottobre all’8 novembre 2020, al Teatro del Giullare di Salerno.

 

 

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