Il Racconto, Trama d’amore
di Giovanni Renella
Ora che era riverso sul suo seno e seguiva la risacca di quel respiro, accompagnandola in un sonno pieno di sogni di cui lui, forse, era l’artefice, ritornava col pensiero a quando lei l’aveva scelto, preferendolo a tanti altri.
Mentre custodiva il suo riposo, fissando quegli occhi, ora chiusi sotto le lenti appoggiate sul naso, ma che fino a pochi minuti prima, attenti, l’avevano scrutato fino a leggergli nel fondo dell’anima, rammentava la gioia incontenibile che l’aveva assalito nell’attimo in cui, tirandolo fuori da quell’angolo oscuro, per la prima volta lei l’aveva preso fra le mani.
Era riuscito a conquistarla grazie a poche frasi scelte con cura, cui aveva saputo dare il giusto risalto: il resto lo avrebbe svelato a tempo debito per portare a termine l’opera di seduzione appena avviata, con la speranza di riuscire a tenerla legata a sé fino alla fine.
Certo la concorrenza era stata agguerrita.
I contendenti avevano sfoggiato look e make up curati dai migliori professionisti del settore e, forti di cospicui investimenti, erano riusciti a mettersi subito in luce, pur avendo poco da dire: ma questo l’apparenza non lo svelava.
A lui non era toccato un posto in prima fila, perciò non gli restava altro da fare che affidarsi all’intelligenza e alla curiosità di chi non si lascia attrarre dall’aspetto esteriore, ma prova a guardare oltre la superficie: proprio quello che aveva fatto lei!
Rivolgendo a malapena uno sguardo di circostanza verso chi si mostrava tronfio nella sua immagine replicata più e più volte, si era addentrata lungo i corridoi interni, alla ricerca di soggetti meno conosciuti, ma non per questo scontati.
All’improvviso gli si era parata dinanzi, sgranando un paio d’occhi, bellissimi, che risaltavano a dispetto di quegli occhiali démodé.
Con gesti sapienti, di chi ha la dimestichezza tipica dell’approccio consuetudinario e non l’impacciatezza del neofita, quasi accarezzandogli il dorso, l’aveva tirato in disparte.
Conquistato da tanta dolcezza e naturalezza, aveva subito compreso che era quella giusta e fra quegli scaffali, che celavano a sguardi indiscreti la trama d’amore che li univa, l’aveva attirata a sé con il fluire delle sue parole: preludio più che promettente di ciò che sarebbe seguito se fossero andati via insieme.
Stringendolo nel palmo della mano, lei piegò il braccio e lo avvicinò al seno mentre percorreva a ritroso il percorso lungo ripiani e mensole, fino alla cassa, dove pagò e portò quel libro via con sé.
Nato a Napoli nel ‘63, agli inizi degli anni ’90 Giovanni Renella ha lavorato come giornalista per i servizi radiofonici esteri della RAI. Ha pubblicato una prima raccolta di short stories, intitolata “Don Terzino e altri racconti” (Graus ed. 2017), con cui ha vinto il premio internazionale di letteratura “Enrico Bonino” (2017), ha ricevuto una menzione speciale al premio “Scriviamo insieme” (2017) ed è stato fra i finalisti del premio “Giovane Holden” (2017). Nel 2017 con il racconto “Bellezza d’antan” ha vinto il premio “A… Bi… Ci… Zeta” e nel 2018 è stato fra i finalisti della prima edizione del Premio Letterario Cavea con il racconto “Sovrapposizioni”. Altri suoi racconti sono stati inseriti nelle antologie “Sette son le note” (Alcheringa ed. 2018) e “Ti racconto una favola” (Kimerik ed. 2018).
Articolo correlato:
(Foto 1 by William Randless_ Foto 2 by Ludde Lorentz_Unsplash)