Il Racconto, L’uomo forte
di Giovanni Renella
Più che di una decisione frutto di una riflessione ponderata, si era trattato di una scelta di pancia.
Stufa del suo stesso atteggiamento remissivo, era convinta che fosse arrivato il momento di ricorrere alle maniere forti.
Mancava poco tempo e non era il caso di restare ancora lì a temporeggiare: uno strappo deciso era quello di cui c’era bisogno!
Si era trovata di fronte a quell’inaspettata situazione di stallo sin da subito e tutti i suoi sforzi per venirne a capo con un po’ di tatto si erano rivelati vani.
Il trascorrere del tempo, dinanzi a una caparbia quanto incomprensibile chiusura, la rendeva nervosa e, conoscendosi, sapeva che alla lunga avrebbe sbroccato al cospetto di tanta ostinazione.
La situazione doveva essere sbloccata con la dovuta energia; e così, pur di venirne a capo, aveva cominciato ad accarezzare l’idea di ricorrere all’uomo forte.
Basta con quei flaccidi e verbosi pappemolli, buoni solo a fare chiacchiere, ma all’occorrenza incapaci di affrontare la questione con quel piglio maschio che invece tanto le piaceva!
Nella circostanza si rendeva necessaria una presa di petto, magari facendo anche sfoggio di una plastica esibizione muscolare.
Era giunto il momento di una bella stretta, che desse la stura a quell’impasse divenuta ormai insostenibile.
Non poteva sopportare di dovergliela dare vinta e rinunciare a esercitare la sua sovranità su quel territorio: era il suo dominio assoluto e con l’uomo giusto avrebbe ristabilito chi comandava una volta e per tutte!
La scelta dell’uomo forte cadde su di un marcantonio senegalese di un metro e novanta, aiuto cuoco del ristorante, cui la executive chef assegnò, ormai esasperata, il compito di aprire quel barattolo di carciofini sottolio che si ostinava a restare chiuso.
Nato a Napoli nel ‘63, agli inizi degli anni ’90 Giovanni Renella ha lavorato come giornalista per i servizi radiofonici esteri della RAI.
Ha pubblicato una prima raccolta di short stories, intitolata “Don Terzino e altri racconti” (Graus ed. 2017), con cui ha vinto il premio internazionale di letteratura “Enrico Bonino” (2017), ha ricevuto una menzione speciale al premio “Scriviamo insieme” (2017) ed è stato fra i finalisti del premio “Giovane Holden” (2017). Nel 2017 con il racconto “Bellezza d’antan” ha vinto il premio “A… Bi… Ci… Zeta” e nel 2018 è stato fra i finalisti della prima edizione del Premio Letterario Cavea con il racconto “Sovrapposizioni”. Altri suoi racconti sono stati inseriti nelle antologie “Sette son le note” (Alcheringa ed. 2018) e “Ti racconto una favola” (Kimerik ed. 2018).
Nel 2019 ha pubblicato la raccolta di racconti “Punti di vista”, Giovane Holden Edizioni.
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