Il Racconto, L’ultimo sguardo
Lo struggente rimpianto per non aver approfittato ancora una volta di uno sguardo, l’incontro che suggellava le loro anime…
di Giovanni Renella
Era da tanto tempo che non la vedeva più e ne avvertiva solo la presenza.
Da quando l’aveva incontrata la prima volta erano trascorsi molti anni, ma quel ricordo nella sua mente era vivido più che mai.
I lunghi capelli scuri e gli occhi verdi avevano attirato la sua attenzione sin da subito: e questa era la versione romantica che amava raccontare in giro.
In realtà fu quel fondoschiena, che sembrava scolpito nel marmo, a catturare il suo sguardo e con esso la totale attenzione di un sedicenne in piena tempesta ormonale, il cui immaginario onirico finì per essere monopolizzato da tanta bellezza.
In un batter d’occhio si rese conto di aver incontrato la ragazza dei suoi sogni e capì, all’istante, che non avrebbe dovuto lasciarsela sfuggire: insomma, fu amore a prima vista.
Lo scambio di sguardi, nel bene e nel male, segnò i decenni a seguire.
Languidi e maliziosi, quando il desiderio si faceva strada con prepotenza e coinvolgeva i loro corpi prima ancora delle loro anime.
Teneri e dolci, quando assistevano al miracolo della nascita dei figli e apprensivi durante gli anni della crescita.
Indispettiti e crudeli, di fronte a un torto o peggio ancora a un tradimento subìto, fino a divenire taglienti nell’infliggere il castigo per la colpa commessa.
Rassegnati e sereni per il perdono concesso o ricevuto.
Distrutti dal dolore per le perdite di affetti cari o colmi di gioia per i traguardi raggiunti dai figli.
In questo gioco di sguardi, mai scambiati per caso o distrattamente, si era consumata una vita intera.
Poi, all’improvviso, i loro occhi avevano smesso di incontrarsi.
Un trauma, a seguito di un incidente, aveva avvolto nel buio l’esistenza di lui, gettando entrambi nello sconforto: non avrebbero più potuto comunicare le loro emozioni attraverso gli sguardi.
Mentre intrecciavano le dita delle loro mani per colmare il distacco visivo che li separava, rimpiangevano solo di non aver potuto scambiarsi un ultimo sguardo.
Nato a Napoli nel ‘63, agli inizi degli anni ’90 Giovanni Renella ha lavorato come giornalista per i servizi radiofonici esteri della RAI.
Ha pubblicato una prima raccolta di short stories, intitolata “Don Terzino e altri racconti” (Graus ed. 2017), con cui ha vinto il premio internazionale di letteratura “Enrico Bonino” (2017), ha ricevuto una menzione speciale al premio “Scriviamo insieme” (2017) ed è stato fra i finalisti del premio “Giovane Holden” (2017).
Nel 2017 ha vinto il premio “A… Bi… Ci… Zeta” per i racconti bonsai.
Nel 2018 è stato fra i finalisti della prima edizione del Premio Letterario Cavea.
Alcuni suoi racconti sono stati inseriti nelle antologie “Sette son le note” (Alcheringa ed. 2018) e “Ti racconto una favola” (Kimerik ed. 2018).
Nel 2019 ha pubblicato la raccolta di racconti “Punti di vista”, Giovane Holden Edizioni con cui ha vinto il Premio Speciale della Giuria al “Premio Letterario Internazionale Città di Latina”.
Nel 2020 alcuni suoi racconti sono stati inseriti nelle antologie “Cento parole” e “Ti racconto una favola” entrambe edite dalla Casa Editrice Kimerik.
Con un racconto, pubblicato dalla Giovane Holden nel volume n.7 “Bukowski. Inediti di ordinaria follia”, è risultato finalista al Premio Bukowski 2020.
Sempre nel 2020, altre sue storie sono state selezionate e inserite nell’antologia “Io resto a casa e scrivo” edita dalla Kimerik.
Nel 2021 due sue favole sono state pubblicate nell’antologia “Ti racconto una favola 2021” ed. Kimerik.
A luglio 2021 un suo racconto è stato pubblicato nell’antologia “Desiderio d’estate” ed. Ensemble.
Nel luglio 2022 la Rudis Edizioni ha pubblicato un suo racconto nell’antologia “Storie d’estate”.
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