Culturaracconti

Il Racconto, Il libraio di Culonia

Un animo finalmente liberato, il cuore sollevato di un libraio che si trova davanti a una porta aperta che lo farà uscire dal grigiore…

di Giovanni Renella

Nel 2030, allo scoccare dei sessantasette anni, raggiunta l’agognata data del pensionamento chiudeva una fase non proprio entusiasmante della sua vita lavorativa.

Per carità, ringraziava Iddio per l’impiego ottenuto quasi quarant’anni prima che gli aveva dato l’opportunità di sposarsi, metter su famiglia, comprare casa, crescere i figli e farli laureare: come tutti quelli che guardano in faccia la realtà, sapeva di essere stato fortunato, anche per la buona salute che non era mai venuta meno né a lui, né ai suoi cari.

Però la routine di quel lavoro d’ufficio, svolto senza alcuna passione e privo di ogni slancio o stimolo creativo, aveva condizionato i migliori anni della sua vita, ammantando la sua esistenza di un velo di tristezza che non era mai riuscito a scrollarsi di dosso.

La macchina amministrativa di Culonia, caratterizzata da un grigiore organizzativo che si rifletteva anche nell’architettura dei palazzi dove erano ubicati gli uffici ministeriali, era stata pensata per agire d’inerzia; e chi operava al suo interno si adeguava rapidamente all’andamento lento che connotava le sedi centrali prima ancora di quelle periferiche.

Più che il ritmo blando che aveva caratterizzato negli anni la tediosità del suo lavoro, era il colorito dei colleghi che lo circondavano, reso anch’esso  plumbeo dalla monotonia di un lavoro che si trascinava invece di procedere, ad avvilire il suo umore giorno dopo giorno.

Tristi dentro,  portavano in giro un’aura cinerea che non li abbandonava mai e contribuiva a rendere ancor più cupo l’ambiente di un ufficio già di per sé avvilito dalla meccanicità ripetitiva del lavoro che gli impiegati erano chiamati a svolgere.

Per cui salutò l’arrivo della pensione come una sorta di liberazione dal giogo che l’aveva costretto a svolgere controvoglia un’attività che avrebbe desiderato senz’altro diversa.

Fu allora, raggiunta la pensione, che  per la prima volta in vita sua si lasciò andare, seguì il cuore e fece il classico colpo di testa.

Investì la liquidazione per rilevare una piccola libreria che era sul punto di chiudere i battenti a causa della scarsa attitudine dei culonesi alla lettura.

A Culonia, infatti, si parlava tanto, sempre più spesso a vanvera, ma si leggeva poco; ed era ormai palese la stretta connessione fra le due cose!

Familiari e amici, preoccupati, avevano cercato in un primo tempo di distoglierlo da quel proposito; poi si erano interrogati a lungo sul perché di quell’investimento economico che si preannunciava fallimentare, proprio a causa della disabitudine atavica dei culonesi all’acquisto e alla lettura dei libri.

Eppure lui, alla soglia dei settant’anni, era finalmente felice.

Anche se non avesse venduto alcun libro avrebbe mantenuto aperta la libreria.

Nutriva la speranza che i ragazzi di Culonia, prima o poi, finissero con l’appassionarsi alla lettura  e, grazie alla conoscenza, riuscissero a liberarsi dal giogo dell’ignoranza che aveva consentito l’ascesa alla ribalta parlamentare della più rozza e insipiente classe politica che si fosse mai vista in quel paese.

 

Giovanni Renella, nato a Napoli nel ‘63, vive a Portici. Agli inizi degli anni ’90 ha lavorato come giornalista per i servizi radiofonici esteri della RAI. Ha pubblicato una prima raccolta di short stories, intitolata  “Don Terzino e altri racconti” (Graus ed. 2017), con cui ha vinto il premio internazionale di letteratura “Enrico Bonino” (2017), ha ricevuto una menzione speciale al premio “Scriviamo insieme” (2017) ed è stato fra i finalisti del premio “Giovane Holden” (2017). Nel 2017 con il racconto “Bellezza d’antan” ha vinto il premio “A… Bi… Ci… Zeta” e nel 2018 è stato fra i finalisti della prima edizione del Premio Letterario Cavea con il racconto “Sovrapposizioni”. Altri suoi racconti sono stati inseriti nelle antologie “Sette son le note” (Alcheringa ed. 2018) e “Ti racconto una favola” (Kimerik ed. 2018). Nel 2019 ha pubblicato la raccolta di racconti “Punti di vista”, Giovane Holden Edizioni, che l Premio Letterario Internazionale Città di Latina ha meritato il Premio Speciale della Giuria.

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