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Il Racconto, Fino all’ultimo

Il nostro autore narra una storia di resilienza: lui continua a esserci e a non arrendersi, fino all’ultimo… 

di Giovanni Renella

Corto o lungo che sia rischia di lasciare senza fiato.

Pochi si sono soffermati a riflettere su quanto sia importante, vitale.

L’istintiva naturalezza che lo caratterizza è all’origine di ogni esistenza e ne segna il corso fino alla fine.

Talvolta le incombenze quotidiane possono metterlo in affanno, ma il sonno finisce sempre con il restituirgli la sua innata regolarità; e pazienza se sia pesante o leggero: l’importante è la cadenza del ritmo.

Nella sua traslazione metaforica è utilizzato per descrivere le potenzialità di un progetto, la lungimiranza di un’intuizione o la portata di un programma politico, la cui ampiezza, però, non sempre è colta dai più, che finiscono invece con l’apprezzare l’immediatezza delle sollecitazioni viscerali.

Nobilitato dai poeti, ha unito gli amanti in immagini destinate a restare per sempre nella memoria dei lettori.

Citato nei film e nelle canzoni, è stato immortalato in epiche sequenze e in strofe divenute famose.

Avvezzo, suo malgrado, a far trepidare i congiunti al capezzale di un malato, anima le speranze con la sua sola presenza, fino all’ultimo.

Non decide lui se esserci o meno, ma la sua presenza continua a fare la differenza fra la vita e la morte.

Tanto, troppo per la sua eterea inconsistenza, invisibile all’occhio umano.

E così l’invidia ha provveduto a ridimensionarlo, costringendolo nel chiuso di una mascherina.

Reso ormai asfittico, non riesce più a stimolare le menti o ad accarezzare i cuori inariditi dal protrarsi di una quotidianità vissuta in bilico sull’orlo di un baratro.

Ma lui è lì, malgrado tutto.

E continua a esserci e a non arrendersi, fino all’ultimo.

Come ogni respiro.

 

Giovanni Renella, nato a Napoli nel ‘63, vive a Portici. Agli inizi degli anni ’90 ha lavorato come giornalista per i servizi radiofonici esteri della RAI. Ha pubblicato una prima raccolta di short stories, intitolata  “Don Terzino e altri racconti” (Graus ed. 2017), con cui ha vinto il premio internazionale di letteratura “Enrico Bonino” (2017), ha ricevuto una menzione speciale al premio “Scriviamo insieme” (2017) ed è stato fra i finalisti del premio “Giovane Holden” (2017). Nel 2017 con il racconto “Bellezza d’antan” ha vinto il premio “A… Bi… Ci… Zeta” e nel 2018 è stato fra i finalisti della prima edizione del Premio Letterario Cavea con il racconto “Sovrapposizioni”. Altri suoi racconti sono stati inseriti nelle antologie “Sette son le note” (Alcheringa ed. 2018) e “Ti racconto una favola” (Kimerik ed. 2018). Nel 2019 ha pubblicato la raccolta di racconti “Punti di vista”, Giovane Holden Edizioni. Il libro ha meritato il Premio Speciale della Giuria al Premio Letterario Internazionale Città di Latina. Nel 2020 il racconto “Vigliacco” è stato inserito nell’antologia “Cento Parole” e il racconto “tepore” è stato inserito nell’antologia “Ti racconto una favola”, entrambe pubblicate dalla Casa Editrice Kimerik. Inoltre, con il racconto “Come un dito nel culo”, pubblicato dalla Giovane Holden nel volume n. 7 “Bukowski. Inediti di ordinaria follia”, è risultato finalista al Premio Bukowski. Sempre, nel 2020 i suoi racconti“Il sogno”, “Innocente evasione” e “Mamme!”sono stati premiati e inseriti nell’antologia “Io resto a casa e scrivo” edita dalla Kimerik. 

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Un pensiero su “Il Racconto, Fino all’ultimo

  • Michele Maggio

    Ok! Sempre gradito lo stimolo dell’intelletto per trovare il finale prima di arrivarvi.

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