Il professor Osanna alla direzione dei Musei
ll direttore Massimo Osanna passa alla direzione generale dei Musei lasciando il Sito Archeologico di Pompei
Il Direttore del Parco archeologico di Pompei, Massimo Osanna dal 1 settembre assumerà l’incarico di Direttore Generale dei Musei, come ufficialmente annunciato dal Ministro Dario Franceschini, subentrando ad Antonio Lampis a chiusura del suo mandato.
Il professor Osanna è stato alla guida del Parco Archeologico di Pompei dal 4 gennaio 2016. Dal 2014 al 2016 ha ricoperto l’incarico di Soprintendente Speciale delle aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Stabia. Dal 2015 è professore ordinario di Archeologia classica all’Università Federico II di Napoli. Al suo attivo ha numerosissime pubblicazioni,
Osanna cominciò la carriera nella sua regione, la Basilicata, dove aveva, tra le altre cose, ricoperto l’incarico di direttore della Scuola di Specializzazione in Archeologia dell’Università degli Studi della Basilicata.
«Sono onorato della scelta del Ministro Franceschini, della stima manifestatami e soprattutto del riconoscimento per l’ attività svolta in questi anni a Pompei. – dichiara il Direttore Osanna – Un impegno grande che ha alle spalle un importante lavoro di squadra. Nei mesi a venire proseguiranno regolarmente le attività in corso, saranno portati a termine gli interventi avviati e gli eventi in programma, fino all’arrivo del nuovo direttore.
Non è mia intenzione abbandonare Pompei, ma anzi continuare a seguirla da un altro punto di vista e soprattutto portare l’esperienza qui maturata anche ad altre realtà: dalla manutenzione programmata raggiunta a Pompei, al ruolo fondamentale della ricerca e delle tecniche del restauro nella tutela, al confronto con i grandi musei internazionali verso i quali rapportarsi come “sistema”, lavorando sulla valorizzazione, la comunicazione, la tecnologia e finanche sulla contaminazione tra arte contemporanea e antico. Alla Direzione dei Musei sono chiamato ad una responsabilità ancora più grande nei confronti del patrimonio culturale italiano, che cercherò di adempiere al meglio, in continuità con l’attività di Antonio Lampis, a cui auguro il meglio per il futuro.»