Il Prodigio: niente fermerà la musica
Gli archi dell’Artemus Ensemble esegue musica classica: uscito Il Prodigio, l’ultimo cd dedicato al compositore Felix Mendelsshon
POMPEI (NA) – Il Covid non ferma la Musica, neanche quella Classica. Nonostante il periodo di grande difficoltà causato dalla pandemia, con il blocco dei concerti e degli happening musicali dal vivo l’Artemus Ensemble, orchestra d’archi diretta dal giovane maestro Alfonso Todisco, punta tutto sul digitale pubblicando Il Prodigio, un nuovo disco di musica classica, a meno di un anno dall’esordio discografico con Gli Echi della Grande Bellezza, musiche di Flavio Cuccurullo, Antonio Onorato, Pericle Odierna, N.H. Samale .
Il nuovo lavoro è dedicato alla figura del compositore tedesco Felix Mendelssohn, un autentico enfant prodige per le sue immense doti musicali, espresse sin da giovanissimo.
«Diffondere la cultura musicale non è mai semplice – ha spiegato Alfonso Todisco – e in questo periodo tutto diventa più complicato perché non è possibile promuovere la musica dal vivo, con tutte le difficoltà che ne derivano per gli artisti. Ma nonostante ciò crediamo che la musica classica abbia un potenziale enorme e che, attraverso un lavoro costante di conoscenza e coinvolgimento, possa arrivare davvero a tutti, accendendo la fiammella della passione per la musica colta.»
Non manca, anche in questo lavoro, il connubio tra musica e arte visiva: la cover del cd, infatti, è firmata dall’artista Nello Petrucci, che in copertina propone un ritratto di Mendelssohn reinterpretato in versione pop-cinetica.
Inciso presso lo studio di registrazione 45° Parallelo e prodotto da Satyr Mb Production, il disco è già disponibile su Spotify.
Gli appassionati di Musica Classica o chi vuole avvicinarsi al mondo musicale colti, troverà in Il Prodigio un lavoro innovativo. Le composizioni sono dei veri e propri “affreschi musicali” proiettati con decisione verso il periodo romantico, ma con un chiaro sguardo alla tradizione classica e contrappuntistica.
Il progetto è incentrato su 3 delle 12 sinfonie per archi, la n. 3 in Mi minore, la n. 10 in Si minore e la n. 12 in Sol minore, che Mendelssohn ha composto tra i 12 e i 14 anni, tra il 1821 e il 1823.
E le sinfonie protagoniste del progetto discografico sembrano tutt’altro che opere “infantili”. Sono anzi composizioni di estrema complessità ed espressività, con cui il giovanissimo Mendelsshon cresce, impara, prima di lanciarsi nel pieno della sua carriera.
L’Artemus Ensemble di Pompei, fondato nel 2017 dai due giovani musicisti Alfonso Todisco e Francesco D’Aprea, si è esibita in varie tipologie di formazioni orchestrali, ma si è specializzata nel repertorio cameristico per orchestra d’archi.
Ad oggi si può considerare l’Artemus Ensemble un progetto costruito e composto da giovani in continua crescita, che è riuscito a creare un ampio movimento di interesse intorno alla musica d’arte.