Il meraviglioso tappeto di Sant’Antonio
Un ideale trait d’union tra l’omaggio fatto con il tappeto di Sant’Antonio e quello all’apostolo Giacomo
di Stanislao Scognamiglio
PORTICI – CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Nella piazza Salvatore Santo Iovino, prospiciente la tardo-barocca chiesa di Sant’Antonio di Padova, lo scorso 13 giugno, festività liturgica del Santo taumaturgo, è stato realizzato un mirabile variopinto tappeto.
Per detta occasione, impiegando solo materiali di natura organica e inorganica, i maestri infioratori del Comitato Capella San Ciro in Portici, con la passione di sempre e a titolo grazioso, attorniati da una miriade di curiosi, hanno dato un’ulteriore dimostrazione delle loro indiscusse abilità e capacità artistiche. Valenti artefici, hanno dato prova di poter giungere a risultati più che soddisfacenti non solo e sempre con l’impiego di petali di fiori, ma anche di materiali alternativi.
Con Angelo Di Napoli, direttore artistico dello storico gruppo e autore del disegno, hanno collaborato da Giorgio D’Andrea, con i figli Antonio e Vincenzo, Carmine Esposito, Giovanni Giglio, Antonio La Tela, Francesco Mondanaro, Gennaro Montagna, l’inossidabile Vincenzo Parenti, scherzosamente detto “il jolli”.
n quest’occasione, ai giovanissimi veterani Francesco Pio D’Andrea, Davide Mondanaro e Vincenzo Parenti junior, allievi della scuola media inferiore, si sono uniti al loro apporto alla formazione del variopinto quadro i piccoli Davide Mondanaro, Gioia e Giorgia Parenti, Alfredo Spedaliere, alunni della scuola primaria
Inoltre, alcune abitanti in via dell’Università, le signore Giuseppina Lotito-Buffo, Mariagrazia Spedaliere, Rosa Poli, entusiaste, hanno voluto essere partecipi di quanto stava accadendo nei pressi delle loro abitazioni. Esordienti, impreviste ed estemporanee collaboratrici, hanno fattivamente partecipato alla mondatura delle foglie di ginepro, da utilizzare poi per la preparazione della cornice del quadro.
Nella parte bassa del tappeto, i nostri hanno inserito la conchiglia: uno dei tipici simboli del Cammino di Santiago. Con ciò hanno pensato a un ideale trait d’union tra l’omaggio fatto aSant’Antonio e quello all’apostolo Giacomo che si potrà realizzare in un immediato futuro sempre tra le mura del convento dei Frati Minori Conventuali di Portici.
In circostanza, i nostri hanno impiegato solo ed esclusivamente prodotti organici e inorganici, tutti ecocompatibili:
- per le figure: segatura ripassata ottenuta da legno di abete, castagno, olivo, pino; pane di terra, ripassata ripetutamente a setaccio, riso base, tal quale o colorato in giallo, rosso e verde mediate l’uso di carta velina); trucioli di legno; torba di compostaggio bionda e nera; alluminio finemente triturato;
- per le sfumature e i risalti: granella di mais; fagiolo nero in polvere; sabbia bianca; sale fino e sale grosso colorato con colori di origine vegetale (cipolla, carciofo, carota, ecc.); torba scura.
L’impiego di materiali alternativi da parte dei tradizionalisti artisti del petalo nasce dall’esperienza maturata nel corso di scambi culturali con altri rinomati gruppi di infioratori: Genzano, Noto, Madonnari di Battipaglia, I Salatori di Nocera Superiore, L’Infiorata di Casatori di San Valentino Torio.
Con quest’ultima realizzazione, Angelo Di Napoli, al suo quarantesimo anno di attività di Maestro dell’arte effimera, continua il suo fantasioso viaggio cominciato nel maggio del 1982
Il gruppo infioratore del Comitato Cappella San Ciro, ha voluto caldamente ringraziare:
- la comunità dei frati del convento di Sant’Antonio, i padri Claudio Joris, Gennaro Becchimanzi, Mariano Del Piano, Gioacchino Ricca, Salvatore Robustelli, per la benevola fraterna accoglienza;
- gli amici che hanno offerto il loro disinteressato contributo:
- Antonio Lippolis, per la stampa del disegno su carta Blue Back;
- Don Dharmasiri Carlo Algamage, cine operatore e Michele Malaspina, fotografo, per aver seguito la composizione del quadro, documentandone le varie fasi di realizzazione,
- Vincenzo Palazzo, titolare del Bar Pasticceria Dolce Caffè, in uno con Maurizio Attanasio, per la preparazione della torta ricalcante l’immagine del Santo patavino;
- Giuseppe Buffo, Rosario Lippolis, Mario Spedaliere, Antonio Tammaro per l’appoggio logistico.