Il medico risponde: perché vaccinarsi contro l’influenza
di Carlo Alfaro
Io mi sono vaccinato per l’influenza, e voi?
La vaccinazione è il mezzo più efficace e sicuro per prevenire l’influenza e le sue complicanze, che causano centinaia di migliaia di morti ogni anno nel mondo, 40mila in Europa.
Certamente, non tutte le febbri che circolano durante l’inverno sono dovute all’influenza, per cui vaccinarsi non garantisce dal rischio di ammalarsi, ma almeno protegge da quella che è la più pesante e contagiosa malattia della stagione fredda. Poiché i virus dell’influenza cambiano frequentemente, la vaccinazione va ripetuta ogni anno, con gli antigeni preparati dal Global Influenza Surveillance Network dell’OMS, in collaborazione con i NIC (National Influenza Centres), in base alle evidenze epidemiologiche sui ceppi che circoleranno nella nuova stagione. Per la stagione 2017-2018, la composizione vaccinale è la seguente: A/Michigan/45/2015 (H1N1), nuova variante; A/Hong Kong/4801/2014 (H3N2) e B/Brisbane/60/2008 (lineaggio B/Victoria), queste ultime due presenti anche nel vaccino 2016/2017.
La vaccinazione antinfluenzale è offerta in modo gratuito dal Ministero alle persone che rientrano nelle categorie a rischio, e cioè ai soggetti di età pari o superiore a 65 anni, alle persone di tutte le età con alcune patologie di base che aumentano il rischio di complicanze, come:
- malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio inclusa l’asma,
- malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite, diabete mellito e altre malattie metaboliche, inclusi gli obesi con BMI >30, insufficienza renale/surrenale cronica,
- malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, tumori,
- malattie del sistema immunitario congenite o acquisite,
- malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale,
- malattie neuromuscolari, epatopatie, bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale,
- donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza, individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti),
- persone che svolgono attività di particolare valenza sociale (medici e personale sanitari, soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo), familiari e contatti di soggetti ad alto rischio, personale a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani.
Tuttavia, la vaccinazione può essere comunque effettuata da tutti i soggetti – dai sei mesi di vita in poi e senza controindicazioni – che desiderino proteggersi dalla malattia.
Va sottolineato che quante più persone si vaccinano contro l’influenza, tanto meno l’infezione si diffonderà nella comunità, proteggendo indirettamente anche i soggetti più vulnerabili che non possono praticare il vaccino, esempio neonati e lattanti fino a sei mesi, o persone gravemente immunodepresse – la cosiddetta immunità di gregge.
Il vaccino viene somministrato con un’iniezione intramuscolare, nella parte superiore del braccio (muscolo deltoide) negli adulti e nel muscolo antero-laterale della coscia nei bambini. Il periodo consigliato per effettuare il vaccino va dalla metà di ottobre a fine dicembre.
Molti tentennano nel vaccinarsi perché temono gli effetti indesiderati – in realtà, trattandosi di vaccini inattivati, questi sono normalmente molto scarsi – da reazioni locali come dolenzia e arrossamento nel punto di iniezione a, meno spesso, reazioni generali come febbre, dolori muscolari o articolari, mal di testa, per due-tre giorni.
Inoltre, raramente i vaccini antinfluenzali possono causare reazioni allergiche nei soggetti con ipersensibilità nei confronti di determinati componenti del vaccino.
Il dottor Carlo Alfaro, sorrentino, 54 anni, è un medico pediatra Dirigente Medico di I livello presso gli Ospedali Riuniti Stabiesi della ASL NA3Sud, Responsabile del Settore Medicina e Chirurgia dell’Associazione Scientifica SLAM Corsi e Formazione, e Consigliere Nazionale della Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza (SIMA).
Inoltre è giornalista pubblicista, organizzatore e presentatore di numerosi eventi culturali, attore di teatro e cinema, poeta pubblicato in antologie, autore di testi, animatore culturale di diverse associazioni sul territorio, direttore artistico di manifestazioni culturali.
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