Il Libro, Ocho
NAPOLI – Sulla bellissima terrazza della Città del Sole in via Maffei, nell’edificio dell’ex Asilo Filangieri, si ballerà il tango. Non solo: Milonga centrale presenterà Ocho, il libro di Mario Scippa.
Appassionato tanguero, Scippa fra una tanda e l’altra farà viaggiare sul filo delle parole.
Selezione musicale a cura di Valentina Di Cesare.
Ospiti di eccezione della serata saranno Mariarosaria Di Segni, Annabella Amoretti e la partecipazione straordinaria del Maestro, fine dicitore, Antonio Giorgio.
Cos’è il tango? «… il Tango è il suono del mio cuore, della strada dove vivo, dello sguardo di chi ho incontrato … musica popolare è fatta di emozioni e di sentimenti e questi non si possono mettere sulla carta … la sua essenza è nella vita quotidiana. E ha sempre parlato di cose forti in modo forte, senza vergogna … il Tango nasce da quelle emozioni primitive che l’umanità non ha mai saputo né cancellare, né controllare: l’infelicità, la paura, la tristezza, il senso di mancanza, la nostalgia, la difficoltà di amare, il dolore, ma anche la rabbia, la violenza, il coraggio …» (Anibal Troilo)
Il libro. «Ocho è la figura più importante del tango». Questa frase l’hanno pronunciata e la pronunciano ballerini, maestri, filosofi, scrittori e poeti di tutti i tempi, ma mai nessuno ha veramente spiegato il perché.
La storia di Maurizio Sales e del vecchio maestro cieco, don Giorgio Borghese, aiuta a capire perché questa figura è così importante e perché è l’essenza stessa del Tango.
È un noir ambientato nel mondo del tango a Napoli che ci porta per mano in una città rappresentata in mille modi diversi ma mai tra i tangheri che la popolano ogni notte con i loro sogni, desideri, amori, paure, speranze. Una straordinaria comunità sempre uguale e sempre diversa che vive ogni notte sotto la pelle della città.
Maurizo, un giovane laureato in filosofia, insieme al suo professore sta conducendo una ricerca sull’estetica delle danze popolari nel mondo, sta per arrivare ad una teoria sulla spiegazione del perché l’ocho sia considerata da tutti, in tutto il mondo, la figura più importante del tango.
In quel periodo conobbe Angela e la sua vita prese una piega diversa. Dopo qualche mese aspettavano un figlio. Si sposarono e lui per far fronte alle esigenze della famiglia abbandonò quella ricerca per un posto di lavoro che gli garantisse un minimo di sicurezza economica ma che lo portò a vivere una vita alienante e abitudinaria. Il bambino non nacque mai.
Trascorsero circa 20 anni il loro rapporto ormai si era consumato. Entrambi si sentivano morti dentro. Lei lo tradisce e lui dopo una ennesima provocazione di Angela va via di casa. Mentre sta preparando la borsa con le cose più importanti da portare via, trova due lettere che segno’ molti anni prima su una lavagna. Gli fanno ritornare in mente i suoi vecchi studi sull’estetica del tango.
Nel suo vagare per Napoli senza più punti di riferimento, per caso si trova in una scuola di Tango. Si iscrive e inizia a praticarlo. Dopo alcuni mesi che frequenta la scuola e inizia a muoversi a tempo di musica. In una milonga conosce un vecchio cieco, Don Giorgio Borghese. É un famoso ballerino di tango, conosciuto in tutto il mondo, di origine napoletane, è nato e vissuto per metà della sua vita in Argentina e la seconda sua metà a Napoli. Si trova a Napoli perché negli anni ’50 conobbe una nobildonna napoletana, la Marchesa Colarusso, con la quale ebbe una storia d’amore per un anno. Dovette ritornare in Argentina perché il paese stava vivendo dei forti disordini di ordine politico e, sposato con una donna a Buenos Aries, la sua famiglia aveva bisogno di lui …
I tanti temi affrontati hanno un denominatore comune: quello che in qualsiasi momento della vita si può sempre morire e nascere un’altra volta …
L’autore. Mario Scippa, nato Napoli nel 1961, è architetto. I suoi interessi spaziano in vari campi: fotografia, tecniche di rappresentazione multimediale, arte in genere, antiquariato, letteratura, poesia. Insieme al fratello Gennaro gestisce a Napoli la galleria d’arte e di antiquariato Antichità Scippa (terza generazione di antiquari nella stessa sede).
Perito di arte e di antiquariato Da qualche anno usa le nuove tecnologie per far conoscere le proprie attività ad un pubblico sempre più vasto, preferendo al sito web l’interazione diretta con i contatti attraverso i network. Nel 2007 realizza due canali su Youtube oltre a varie pagine su Facebook.
Al suo attivoha diverse pubblicazioni: L’antiquario e il professore (edizioni Demian) 2009; Il costruttore di illusioni (Antichità Scippa arte&cultura) 2010; Toglietemi gli specchi (Antichità Scippa arte&cultura) 2012; Io parlo web e tu? (Antichità Scippa arte&cultura) 2013; Bolle(Antichità Scippa arte&cultura) 2013; Don Fernando (Antichità Scippa arte&cultura) 2014.
Inoltre è autore di numerose sillogi poetiche e poesie singole in antologie in Italia e all’estero.
Ha scritto per la testata on line Lo Speaker.it curando, tra l’altro, la rubrica Il Salotto Letterario.
Spettacoli messi in scena: Onde, Magma, Il Mare e il Vecchio, Pulcinella Borghese, Cartellone, Uragano, Don Fernando, drammaturgia con musiche del Maestro Franco De Biase
Dal 2011 ha aperto il convivio culturale Salotto Letterario Antichità Scippa, il primo che ha sede in una galleria antiquaria, dove presenta libri, mostre di fotografia e tiene regolarmente da tre anni ogni mercoledì anche delle lezioni di antiquariato
Il 10 novembre 2012 ha ricevuto un premio alla carriera al Festival internazionale delle Arti e delle Scienze.
È citato tra le eccellenze culturali di Napoli nel libro Assaggi di Napoli (ed. Graus) del filosofo napoletano Aldo Di Mauro.
La drammaturgia Don Fernando è stata oggetto di studio per la tesi di laurea di II livello del maestro Franco De Biase, in Composizione per la musica applicata alle immagini al Conservatorio di Napoli San Pietro a Malella, per l’anno accademico 2015-2016 alla Scuola di Musica applicata ai contesti multimediali, relatore professor Lucio Maria Lo Gatto.
Per maggiori informazioni: Mario Scippa 0817642922 3394034052 email scippamario@tiscali.it