Il Film, Il viaggio
Il viaggio (ITA, ’17) è un film del regista Alfredo Arciero tratto da un omonimo corto scritto e diretto nel 2012. Grazie ad una collaborazione tra la INCAS Film, fondata da Francesco Vitale, Roberto Faccenda e William Mussini, e la Molise Film Commission, tramite il bando Ciak della Regione Molise, è stato poi deciso di trasformare il corto in un lungometraggio.
Il viaggio racconta le vicende di cinque personaggi che si trovano casualmente a condividere il percorso lungo la ferrovia Sulmona-Carpinone, la cosiddetta “transiberiana d’Italia”, tra Abruzzo e Molise. Un film che crea connessioni tra tematiche diverse come lavoro, amore, riscoperta delle proprie radici, politica, ma trattate con lievità e semplicità.
Gli esterni sono stati girati tra Palena, Ripalimosani, Campobasso, Lanciano, San Pietro Avellana.
Il regista Alfredo Arciero, casertano, classe1968, è stato assistente alla regia di Ettore Scola ha scritto e diretto per il cinema Dio c’è e Family Game.
Il viaggio è il suo terzo lungometraggio. Come sceneggiatore ha firmato le commedie Teste di cocco e Sharm El Sheik.
Per la tv ha scritto episodi di Sei forte maestro, Don Matteo 5 e 6, Il 13° apostolo, Benvenuti a tavola 2, Squadra Antimafia 6 Inoltre è stato head writer e co-autore di Intelligence – Servizi e segreti.
Attualmente è impegnato come regista e sceneggiatore nella pre-produzione del lungometraggio Futuro Perfecto, un thriller ambientato in Spagna, a Barcellona.
LoSpeakersCorner ha incontrato Alfredo Arciero per una breve intervista.
Com’è nata la storia di Il Viaggio?
Casualmente. L’attore Maurizio Santilli, che già aveva lavorato con me nel mio primo lungometraggio, un giorno mi chiamò per raccontarmi che aveva fatto un viaggio in treno da Sulmona a Carpinone. Il tratto ferroviario in realtà è stato soppresso nel 2011: oggi ha funzione solo turistica. Sul treno aveva incontrato un imprenditore che gli aveva prospettato la possibilità di ambientarvi un cortometraggio.
Santilli aveva recepito, ma ancora non aveva un’idea precisa. Insieme abbiamo pensato di scrivere la storia di cinque personaggi che si incontravano su quel treno. Poi con il tempo, vista la buona riuscita, abbiamo pensato di allargare la storia fino a trasformarla in un lungometraggio di 90 minuti: il primo film realizzato interamente in Molise. Un piccolo evento!
E per quanto riguarda l’ambientazione?
Devo dire la verità: non conoscevo quei posti. Li ho scoperti prima girando il corto e poi con il film. Visto il successo dello short movie abbiamo ottenuto i fondi da un progetto europeo per realizzare il film. Non solo è stato girato in Molise, ma buonaparte del cast è molisano. Si è voluto creare un precedente, e penso che l’esperimento sia riuscito.
Chi sono gli attori?
Oltre Santilli, Daniela Terreri, Marco Caldoro, Fabio Ferrari, Danila Stalteri. Erano gli stessi del corto, tranne quest’ultima.
Per fare un film completo abbiamo ritenuto che fossero pochi e abbiamo creato altri personaggi come Sergio Sivori, il professore che ha una relazione con l’assistente universitaria, personaggio interpretato da Danila.
Ancora Gaetano Amato, il capotreno, Palma Spina, molisana, la bigliettaia, Angelo Orlando, un prete misterioso che fa un po’ da “grillo parlante”. Infine due ragazze anch’esse molisane, personaggi assolutamente nuovi rispetto a quelli del corto, Barbara Petti e Angela Pepi. Sono ragazze gay che vogliono andare dai genitori per dire loro che si vogliono sposare e avere un bambino. Grazie a questo treno, questi personaggi incrociano i loro destini: per un giorno cambiano, prendendo una direzione diversa, migliore rispetto a quella di partenza.
Qual è la metafora di Il viaggio?
L’idea che il viaggio in treno che lento attraversa i paesaggi comunque è un mezzo che permette alle persone di comunicare: si guardano negli occhi e capiscono che l’unione fa la forza. È un viaggio interiore, un mood da commedia all’italiana, non quella infarcita di battutacce ma piuttosto di situazioni. E proprio grazie al fatto che il treno percorre queste terre bellissime e poco conosciute, il film è anche legato alla natura, al cibo, a tutto quello che abbiamo dimenticato. Anche un treno soppresso perché diventato obsoleto: è più facile spostarsi con altri mezzi.
Come sopravvive questo tragitto “transiberiano”?
Rimane un tratto di proprietà delle FS Italiane che esiste ancora grazie all’impegno dell’associazione LeRotaie, che cura queste giornate turistiche. Il sabato e la domenica il treno si ferma nelle stazioni abbandonate che diventano per l’occasione mercatini, con tante bancarelle con prodotti artigianali.
Quando verrà presentato al pubblico Il viaggio?
Dopo la dovuta proiezione nel Molise, domenica 9 luglio sarà presentato in anteprima a Roma.