Il Film, Il diario di Carmela
NAPOLI – Tratto liberamente da una storia vera il film Il diario di Carmela, quindicenne di periferia costretta dalla madre a spacciare droga, opera prima di Vincenzo Caiazzo in uscita venerdì 17 maggio in esclusiva al Cinema Metropolitan in via Chiaia.
Il diario di Carmela, prodotto dalla EWC 2001 S.r.l., sarà proiettato in anteprima giovedì 16 maggio alle ore 20 al Cinema Metropolitan di Napoli (ingresso su invito) alla presenza del regista e del cast.
Da venerdì 24 maggio lo sarà anche nelle altre sale di Napoli e della Campania.
Il film Il diario di Carmela è ambientato nel quartiere Piano Napoli di Boscoreale dove la giovane e il fratello lavorano nella piazza di spaccio “di famiglia” dopo l’arresto del padre. Ma a Carmela piace leggere, scrivere, ascolta musica jazz e sogna un futuro lontano dalla realtà custodito nel suo diario.
Il diario di Carmela è interpretato da un gruppo di talentuosi attori quasi tutti esordienti: Mariasole Di Maio, Titti Nuzzolese, Ciro Basco, Luca Varone, Mariacarla Casillo, Antonio Fattoruso.
https://www.youtube.com/watch?v=dvtD0ZjfrxQ
Sinossi. Il diario di Carmela racconta la storia di una ragazzina di 15 anni ingabbiata in una vita che le promette soltanto un futuro incerto, Carmela percepisce la sua adolescenza come una prigionia, costretta a vivere da reclusa dalla madre, Maria, che la obbliga a spacciare droga insieme al fratello maggiore, Ciro. Quando poi nel quartiere si scatenano le lotte tra i clan, Carmela è costretta a rimanere chiusa in casa, con le finestre ben sigillate, e a rinunciare a tutto, anche ad una delle cose che le piace fare di più, andare a scuola. Impotente di fronte alle circostanze che la traghettano verso un destino incerto, fatto di paure, di rinunce, di convivenza con la criminalità, Carmela cerca di evadere confidando tutto al suo migliore amico, il suo diario. La difficile realtà in cui vive la piccola protagonista, compromette lentamente la sua purezza e la sua innocenza, quasi come un’inevitabile conseguenza del contesto marcio e deviato in cui cresce, rendendola non solo complice ma anche schiava di quella realtà, l’unica che conosce, rassegnandosi ad essa.