arteCultura

Il colore è Amore

La Maestra Nera d’Auto ricerca l’altra parte di sé in un vuoto fertile di cromie nelle quali penetra la luce che è Amore

di Antonio Vitale

CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Nella Chiesa di San Biagio Maggiore la Fondazione Giambattista Vico, Istituzione di Alta Cultura, ha allestito l’esposizione degli ultimi lavori dell’artista Nera d’Auto, È Amore.

Le tele della pittrice salernitana vogliono essere un tributo all’immateriale. Infatti, in questo recente viaggio, l’artista pone al centro della sua ricerca esistenziale la scoperta di quel luogo, o non luogo, in cui il divenire prende forma: il vuoto. 

È proprio lì che la materia, attraverso il colore, anima il mondo interiore dell’artista.

L’Amore contrapposto alla Guerra sarà il tema della mostra, ma prenderanno vita grazie non solo al semplice riempimento di colore di una forma, anzi, verrà scavata nella stessa massa del pigmento.  

La mostra sarà  gratuitamente aperta al pubblico fino al 31 gennaio 2025, dal Venerdì al Lunedì dalle ore 10.30 alle 

18.30, Martedì,Mercoledì e Giovedì dalle ore 10 alle 14.

Al vernissage dell’esposizione è stata presentel’artista Nera d’Auto in persona.

La Maestra Nera d’Auto, già attiva dalla fine degli anni 60, è una pittrice di fama internazionale. Sin dai primi tempi i suoi lavori giovanili si sono contraddistinti per la fascinazione e per i segni, o, meglio, per la linea.

Semplice e naturale come la parola, rappresenta il medium preferito dall’artista per esprimere il proprio divenire.

Gli anni ’80 sono anni dedicati allo studio della luce come energia. L’interiorità ricopre ancora un ruolo fondamentale per la d’Auto, la quale riesce a sprigionare il suo energico moto interiore proprio grazie all’esplosività del colore.

Agli inizi degli anni 2000, il suo oggetto di interesse diviene il colore. Nera, dopo aver studiato la meravigliosa linea che racchiude la forma, guarda al colore come strumento privilegiato per esprimere uno stato d’animo, un moto interiore, o la dialettica tra luce ed ombra. 

Nel 2003 il taglio appare centrale. Contrariamente a quanto si possa pensare, il suo lavoro non è un tributo a Fontana: per lei, il taglio è lacerazione scaturita dalla mancanza di colori, di elementi. La lacerazione, però, continua a seguire i caratteri del colore: da un foro si propaga la luce, il divenire. 

Quest’ultima fase dell’artista, seppur iniziata ormai 20 anni fa, riceve ancora grande lustro; infatti, risale al 2020 un’installazione che ebbe luogo nella Reggia di Monza,  organizzata da Vittorio Sgarbi e patrocinata dal MiBAC | Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il turismo. 

Nel 2022 si ricorda la partecipazione alla 59esima Biennale di Venezia e nel 2023 fu invece ospitata al CERN di Ginevra.

Le opere che la Maestra Nera d’Auto presenta a Napoli sono già state esposte la Cripty Gallery (San Pancras) di Londra nel 2023, presso la Biblioteca Nazionale di Sofia in Bulgaria nel 2023, a Innsbruck in Germania alla 28esima Internazionale Kunstmesse, a Firenze alla Galleria Merlino tra il 2022 e il 2023, a Viareggio per la Biennale nel 2022, e al Museo Archeologico Nazionale di Eboli nel 2023.

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