Cultura

Il cielo dei Palestinesi

NAPOLI – Il Teatro Elicantropo di vico Gerolomini inaugurerà a programmazione teatrale del 2016 con il debutto dello spettacolo “Il cielo di Palestina”, liberamente tratto da “La terra più amata, voci della letteratura palestinese”, che il regista Carlo Cerciello, responsabile anche del progetto e dell’adattamento, porterà in scena da giovedì 7 gennaio  alle 21, in replica fino a domenica 7 febbraio.

Presentato da Teatro Elicantropo Anonima Romanzi e Prospet l’allestimento vedrà in scena Omar Suleiman e Raffaele Imparato, gli attori Paolo Aguzzi, Gian Marco Ancona, Luciano Dell’Aglio, Fabio Faliero, Vincenzo Liguori, Fiore Tinessa, gli allievi del Laboratorio Teatrale Permanente Veronica Bottigliero, Claudia Cimmino, Paola Cipriano, Antonio Coppola, Dario De Simone, Livia Esposito, Gaetano Franzese,  Matteo Giardiello, Annalisa Iovinella, Ianua Coeli Linhart, Giovanni Meola, Monica Pesapane, Carolina Rapillo, Roberta Ruggiero, Sara Savastano, Claudia Sorgiacomo, Agata Spina, con la partecipazione di  Imma Villa.

Dopo la prima messa in scena dello spettacolo del 2000 a oggi nulla è cambiato nella questione palestinese. Anzi, la tragedia di quel popolo è stata quasi del tutto cancellata dalla memoria occidentale. La decisiva affermazione nel nostro Paese di un cinico liberismo e la sconfitta, forse definitiva, delle sinistre, ridotte ormai a una riserva indiana, ha deformato il nostro sguardo alla questione sbilanciandolo univocamente a favore di Israele. Si assisteinerti e impotenti, dunque,  ad una sorta di “shoah” palestinese, un contrappasso ossimorico della storia.

“Il cielo di Palestina” vuole essere un disperato omaggio a un popolo che “non conta niente” sullo scacchiere economico mondiale, e che pur tuttavia continua l’impari lotta per sopravvivere a chi l’ha privato di tutto, eccetto la dignità.

Lo spettacolo inizia con un documentario sull’uccisione di Rachel Corrie, la ragazza americana travolta da una ruspa mentre cercava di far scudo col corpo all’abbattimento di un edificio, e sulla guerriglia negli insediamenti palestinesi. Lo spettatore acquisisce così la consapevolezza degli eventi che di lì a poco saranno rievocati in scenaattraverso le memorie di un maestro di scuola.

La narrazione scenica ripercorre in maniera visionaria le quotidiane e drammatiche vicende del popolo di Palestina, e non teme di mostrare un punto di vista schierato in difesa dei più deboli.

Affidando il suo dolore al silenzio della scrittura, il poeta palestinese urla al mondo la tragedia delle sue radici spezzate. La speranza che, un giorno, sia il cuore a prevalere sugli interessi economici è affidata alla poesia, all’unica forma di rivolta non violenta possibile per uomini prevaricati, umiliati e dimenticati.

Le scene di “Il cielo di Palestina” sono a cura di Massimo Avolio e Roberto Crea, le musiche originali di Paolo Coletta. 

Le rappresentazioni iniziano alle 21 dal giovedì al sabato, mentre la domenica alle 18.

Per maggiori informazioni: 3491925942 (mattina); 081296640 (pomeriggio); promozionelicantropo@libero.it

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