Il Centro Tartarughe Marine aperto al pubblico
di Tonia Ferraro
PORTICI (NA) – L’ex macello comunale, recuperato e riqualificato fu destinato a Museo del Mare, ma per una serie di vicissitudini non venne mai realzzato.
Nell’agosto 2015 si siglò un accordo tra l’Amministrazione Marrone e il presidente della Stazione Zoologica Anton Dhorn Danovaro. Il 18 agosto venne firmata la convenzione e la pratica chiusa il 21 settembre: un iter velocissimo che non sarebbe stato possibile da nessun altra parte!
Nel 2016 il complesso borbonico di via Nuova Macello, concesso in comodato d’uso ventennale alla SZN, fu eletto a sede del Centro Ricerche Tartarughe Marine di Portici e Osservatorio del Golfo di Napoli.
Inaugurato nel 2017, il Turtle Point lo scorso mercoledì 20 febbraio ha visto finalmente l’apertura al pubblico.
La posizione di Portici riveste grande importanza strategica per il monitoraggio della salute delle acque del Golfo: è uno dei vertici del triangolo ideale CRTM-OGN che la congiunge con la SZN di Napoli e quella di Ischia, comunemente chiamata Acquario, che ha sede a Villa Dhorn sulla collina di San Pietro, prospiciente il porto.
Presenti autorità civili e militari, l’evento è stato presentato in conferenza stampa dal presidente della SZN Roberto Danovaro, dal sindaco Vincenzo Cuomo e dal direttore del Centro Vincenzo Saggiomo.
Il professor Danovaro ha detto con soddisfazione: «Il progetto è stato sempre quello di rendere questo luogo aperto al pubblico, andare al di là del ruolo istituzionale della salvaguardia di una parte vitale. Pur essendo un Istituto di ricerca, va trasferito il concetto che le tartarughe sono il simbolo della salute dell’Ambiente marino che ci sta a cuore. L’altra anima di questo centro è quella di Osservatorio del Golfo di Napoli: bisogna raggiungere un buon livello di qualità ambientale, altrimenti l’Italia pagherà dazi altissimi. Venire a Portici è stata un’esperienza straordinaria che ci ha permesso di trasferire qui le competenze di Bagnoli.»
Il presidente ha poi concluso: «Voglio dare una bella notizia: Il Centro tartarughe rimarrà per sempre a Portici. Lo rafforzeremo con altro personale, mentre Bagnoli sarà una fattoria per animali marini».
Il sindaco Cuomo ha sottolineato: «Sono emozionato ad essere qui stamattina in questo straordinario presidio di ricerca e di tutela dell’Ambiente marino. L’ex macello comunale da luogo di morte è diventato luogo di vita. Questo complesso fu ristrutturato dopo anni d’abbandono con fondi europei e destinato a Museo del Mare. Le Amministrazioni che si sono succedute, le mie due precedenti e poi quella Marrone, hanno portato a un grande risultato. Non ci fermiamo ancora comunque, fin quando non saranno bonificati i territori limitrofi.»
II direttore Saggiomo ha detto con soddisfazione: «La ricerca sulle tartarughe marine ci aiuta in termini di ricaduta sul territorio e di sensibilizzazione ambientale. Progetti come quello dell’Osservatorio marino hanno bisogno di operare in sinergia per arrivare a buon fine. Abbiamo investito in questo progetto tutto quello che potevamo, supportati dall’Ente regionale che ci ha permesso di fare non soltanto un museo del mare o un’avamposto per gli studi scientifici, ma qualcosa di molto più avanzato. Abbiamo investito tantissimo per la realizzazione di questo centro».
Un obiettivo è raggiungibile se le Istituzioni collaborano: e in questo caso grazie alla grande sinergia si è ottenuto un risultato straordinario.
Eccezionale la disponibilità degli “addetti ai lavori”: hanno risposto con passione alle domande poste loro dagli interessatissimi visitatori. Ad esempio: Cosa mangiano le tartarughe? Fanno una dieta molto variata: crostacei, pesci. Sono ghiottissime di alici e pesce azzurro in genere.
LoSpeakersCorner ha chiesto alla dottoressa Sandra Hochscheid, responsabile Centro Recupero Tartarughe Marine:
Quali sono le problematiche presenti nelle Caretta caretta ricoverate a Portici?
«In genere le tartarughe sono rimaste impigliate in reti da pesca, o hanno ingoiato pezzi di pastica o ami, o presentano ferite causate dalle eliche di grossi natanti. Hanno il carapace tagliato, magari sono stati raggiunti gli organi interni e la colonna vertebrale, paralizzandole parzialmente. Noi curiamo le ferite, e quando c’è bisogno i medici veterinari le sottopongono a interventi chirurgici. Siamo arrivati a oltre il 90% dei rilasci in mare, un grande successo, anche se a volte capita che quando giungono qui siano in fin di vita e non possiamo fare molto.»
Dopo la guarigione, gli esemplari verranno sempre rilasciati nella Riserva Naturale Foce Sele-Tanagro?
«In genere variamo. Le mettiamo in mare in luoghi dove c’è meno traffico e quindi non trovano pericoli, almeno fin quando raggiungono il mare aperto. Viene comunque coinvolto tutto il litorale campano: siamo stati a Mondragone, Ischia il Cilento. Cerchiamo sempre di coinvolgere le scuole e le istituzioni del posto.»
Orari di visita al Centro Ricerche Tartarughe Marine di Portici e Osservatorio del Golfo di Napoli: da martedì alla domenica dalle ore 9 alle 17. Ultimo ingresso alle 16.
Le visite si effettuano esclusivamente su prenotazione dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30 a segreteria@fondazionedhorn.it; 081 5833441
Per maggiori informazioni: www.fondazionedhorn.it