Cultura

I misteri di Villa Heigelin

di Michele Di Iorio

Tra Capodimonte e i Colli Aminei,nei pressi di una cavità naturale della Salita dello Scudillo, sul lato di Capodichino, un tempo s’incontrava la magnifica Villa Heigelin, una struttura a due piani, cui si accedeva dalle spalle del numero civico 201 della Calata Capodichino.

Alla fine di un viale tortuoso e alberato fiancheggiato da antiche mura reticolate romane si accedeva a Villa Heigelin attraverso una ripida rampa di scale, sotto un arco di pietra con nicchie con due statue di Cautes e Cautopates, i due tedofori con fiaccole mitriache opposte, simboleggianti gli equinozi. Subito dopo c’era una peschiera d’acqua con le colonne rivolte a nord, un teatro all’aperto e un padiglione con un bassorilievo in stile egizio del dio toro Osiride-Api.

Nel giardino della villa, disposto secondo la simbologia massonica, vi era un labirinto di vialetti alberati tra cui si trovava una stanza sepolcrale o colombarium, una grotta con tempio sotterraneo, un teatro all’aperto, un boschetto a prato inglese, un campo da gioco della palla e un romitorio per i ritiri spirituali. La dimora si apriva su di un salone contornato da colonne bianche di marmo, il cui  pavimento era formato da scacchi neri e bianchi.

Villa Heigelin, edificata nel 1760, sorse su una antica dimora sede dell’Accademia Culturale dei Segreti di Giambattista Vico. Venne restaurata nel 1760 dall’architetto Camillo Guerra, per conto del nobile tedesco Christian von Heigelin, barone di Eyben, che giunse a Napoli come ambasciatore di Danimarca presso la corte borbonica. Vi si poteva accedere solo a piedi o a cavallo.

Christian Heigelin fece disporre nella sua villa resti di mura romane, bassorilievi, statue, busti, iscrizioni e pitture di tipo pompeiano o egizio.

Il barone di Eyben nel 1761 venne iniziato alla massoneria proprio a Napoli, nel Palazzo dello Spagnolo alla Sanità, nella loggia Rosa d’ordine Magno– dall’anagramma dei principe Raimondo de Sangro. Due anni dopo passò alla loggia di obbedienza massonica inglese n.443 la Perfetta Unione, presentato da Vincenzo de Sangro, figlio di Raimondo. Quindi nel 1768 fu Maestro d’alto grado  della loggia  La Vittoria diretta da don Francesco d’Aquino di Caramanico, più volte ospite dell’ambasciatore danese nella sua bella e misteriosa dimora.

Villa Heigelin ebbe numerosi visitatori illustri, come Luigi Capece Galeota, la regina Maria Carolina, la discepola di Cagliostro Elisa von der Recke e Johan Wolfgang Goethe, il duca alberto di Sassonia,la duchessa di Chartres, il generale Winspeare, Diego Naselli d’Aragona,  il principe Pignatelli Strongoli e tanti altri famosi massoni europei presentati dalla regina, ella stessa  massone.

La villa divenne cenacolo della miglior intelligentia massone e liberale napoletana del’epoca. L’ambasciatore danese dava spesso ricevimenti e riunioni massoniche, cui pare avesse anche partecipato il giovane conte di Cagliostro, introdotto da don Giuseppe Tomaso d’Aquino fratello del principe Francesco.

Von Heigelin continuò con la sua opera massonica anche dopo il 1775. quando il re sciolse la massoneria e fece arrestare un gruppo di adepti napoletani. Anzi, nel 1776, in una villa ai Camaldoli divenne neotemplare di stretta osservanza e appoggiò la rinascita della massoneria a Napoli.

Nel 1777 fondò la loggia I misteri di Ermete, che prese poi il nome di  Capitolo Templare o La Torre di Guardia, da lui diretta sotto Diego Naselli d’Aragona, che era anche diventato Gran Maestro nazionale dei templari di stretta osservanza italiana a Napoli.

La loggia ebbe vita fino  al 23 novembre del 1789, quando, su richiesta della regina Maria Carolina venne messa in sonno dopo gli avvenimenti della rivoluzione francese.

Sotto il regno murattiano, essendosi risvegliata nel 1807 la massoneria a Napoli, Villa Heigelin, detta anche  la Villa dei Templari, fu sede di riunioni giacobine: il nuovo ambasciatore danese a Napoli, il barone Karl Eberhard von Wächter risvegliò in quella stessa villa la loggia La Torre di Guardia, entrando in corrispondenza epistolare con i templari della Venezia austriaca nel 1815 e alleandosi con la massoneria egizia di Cagliostro del barone Lorenzo di Montemayor fino ad andare in sonno per prudenza nel 1821.

Villa Heigelin venne colpita dai bombardamenti dell’ultimo conflitto mondiale e oggi non ne esiste quasi più traccia. Ma il ricordo rimane, forte …

4 pensieri riguardo “I misteri di Villa Heigelin

  • Susanna Calvani

    Quali sono i riferimenti bibliografici?
    Grazie

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    • Salve. Le risponderemo privatamente

      Rispondi
  • Salve, si può avere il contatto dell’autore di questo articolo?
    Siamo un gruppo di ricercatori ed archeologici. Grazie.

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