Grande successo per il Napoli Pizza Village
NAPOLI – Non solo pizza, ma anche musica e cultura per il Napoli Pizza Village: oltre un milione le persone che hanno preso parte alla manifestazione che si è tenuta sul Lungomare Caracciolo da venerdì 1 a domenica 10 giugno.
Così gli organizzatori Claudio Sebillo e Alessandro Marinacci della società Oramata Grandi Eventi produttrice della manifestazione: «Un successo che è andato oltre le nostre aspettative, puntavamo al milione di visitatori e abbiamo registrato un numero addirittura superiore: 1.047.000 presenze. Insieme alla pizza anche la musica, gli spettacoli ed i tanti appuntamenti che completano il palinsesto del Napoli Pizza Village, come la sezione gourmet, i convegni, gli approfondimenti con pizza Class e con il Mondiale del pizzaiolo, sono contenuti che hanno reso NPV un evento d’intrattenimento e riferimento fuori dai confini regionali. Questa è la giusta direzione per rendere Napoli e l’evento punto di riferimento turistico con un format che valorizzi la città e l’intero territorio regionale».
Anche per RTL 102.5, radio ufficiale dell’evento, con l’hashtag collegato al palco del Napoli Pizza Village, il risultato è diventato il trend topic su Istagram per la città di Napoli in questi 10 giorni. Il format funziona e lo dimostra il fatto che, appena il tempo di smontare il villaggio, e già si riparte con l’edizione 2019 in programma dal 31 maggio al 9 giugno.
«Dobbiamo subito definire con le Istituzioni il progetto per il 2019, gli sponsor e i tour operator chiedono programmi certi e definiti per il futuro e dobbiamo dare risposte a breve – continuano gli organizzatori – Qualcuno parla delle Universiadi sul lungomare, ma la concomitanza renderebbe difficile la gestione e sarebbe un peccato perdere questa occasione».
Le richieste da fuori prevedono già prove tecniche con parte della rassegna in Toscana (Prato, 13/17 giugno e Lido di Camaiore 4/8 luglio) prima di volare negli States per definire la presenza durante il Columbus Day (4/8 ottobre 2018) come special guest in rappresentanza della pizza napoletana in America. Anche in Italia però il Napoli Pizza Village ha avuto richieste come quella della città di Milano dove è prevista una exibition in autunno.
Sono i numeri finali della kermesse a dimostrare il valore complessivo del progetto, dove oltre le circa 200mila pizze realizzate – comprese quelle in area ospitalità ed in area pizza class (in partnership con Molino Caputo e Casa Rossopomodoro) il cui incasso è andato in beneficenza all’associazione Un cuore per amico del professor Carlo Vosa, in area NPV d’essai ed al Mondiale del pizzaiolo – si sono registrati consumi eccezionali:
- oltre 55 tonnellate di farina, 2.5 tonnellate di pomodoro,
- 800 litri di olio,
- 3 tonnellate di latticini,
- oltre 2.000 piantine di basilico.
I dati di affluenza al palco eventi, ricco di partecipazioni nazionali ed internazionali, sono da stadio con circa 600mila presenze nei 10 giorni di manifestazione, ed infine ecco che il milione e 47mila visitatori dimostrano che Napoli, con questo appuntamento, che ha registrato sold out in alberghi, pensioni e B&B, e con i numeri di transito di Trenitalia verso il capoluogo campano, è punto di riferimento turistico per chi ha voluto visitare il NPV.
L’ottima attuazione del piano sicurezza e traffico, gestito dal commissariato S. Ferdinando con il Com. Pasquale De Lorenzo e dalla sezione di polizia municipale di Chiaia, diretta dal capitano Sabina Pagnano, e di tutte le forze dell’Ordine intervenute, ha conferito al Napoli Pizza Village – attraverso anche l’azione di controllo e prevenzione messa in atto – un tranquillo svolgimento.
Intanto il Napoli Pizza Village ha aderito al progetto Scegli Napoli nato con l’obiettivo di promuovere l’acquisto di tutti i prodotti realizzati dalle aziende con sede legale nella città di Napoli e del suo territorio metropolitano. Scopo del progetto, promosso dal Comune di Napoli nell’ambito della delega Napoli Città Autonoma, è quello di coinvolgere i consumatori nelle politiche di sviluppo locale, accrescendo la quota di spesa che resta in città metropolitana, al fine di sostenere l’economia del territorio, tutelare l’occupazione, ma anche creare nuovi posti di lavoro e contribuire ad aiutare l’ambiente, grazie alla riduzione dei trasporti e degli imballaggi.