Gori al Green Med Symposium
Aziende e istituzioni a confronto su sostenibilità, innovazione e sviluppo per il Sud. Gori illustra al Green Med Symposium i risultati ottenuti
CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Ricominciare dal Sud attraverso una spinta aggregativa che vede insieme aziende, enti e istituzioni, per raccontare storie di eccellenza e costruire esperienze di innovazione tecnologica e sostenibilità. Sono proprio questi, infatti, i temi su cui alcune tra le più importanti realtà del Meridione si sono confrontate in occasione del Green Med Symposium, la rassegna annuale dedicata ai temi della green economy per il rilancio del Sud e del suo potenziale tecnologico e innovativo.
Una tre giorni di approfondimenti e dibattiti tra imprese ed enti locali, che ha preso il via 8 giugno alla Stazione Marittima. Target dll’iniziativa è condurre il Sud verso la transizione ecologica con progetti, strategie e best practices in grado di favorire lo sviluppo economico.
I lavori sono stati aperti da Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania.
L’evento, promosso dall’Ente regionale, punta a tracciare il perimetro degli obiettivi da realizzare nel prossimo futuro. Una sfida che interessa anche il mondo delle Utilities, al lavoro per rivedere il proprio modello di business, privilegiando l’utilizzo di materie prime seconde e la riduzione degli sprechi. E un impegno che riguarda anche il settore idrico, chiamato all’efficientamento delle reti, al potenziamento del servizio e alla tutela della risorsa: una direzione verso cui Gori è già in cammino.
Nel corso dell’iniziativa rappresentanti istituzionali, esperti e tecnici dei vari settori ambientali si confrontano sui temi essenziali: smaltimento rifiuti, depurazione delle acque, per un futuro sempre più green.
In particolare, nell’ambito della sessione dedicata alla sostenibilità idrica e organizzata dalla multiutility Acea, l’Amministratore Delegato di Gori, Vittorio Cuciniello, ha illustrato l’impegno portato avanti dall’azienda. Gori, che si occupa della gestione del servizio idrico integrato in 74 comuni della Campania, su un territorio di circa 900 chilometri quadrati, ha fatto della sostenibilità l’humus su cui edificare il proprio operato, senza perdere di vista il contesto di riferimento, complesso e articolato.
Mettere in pratica i modelli di economia circolare vuol dire coniugare queste esigenze con il fabbisogno di investimenti – ha sottolineato Vittorio Cuciniello – Il parco infrastrutturale del Sud Italia, infatti, necessita di interventi importanti per la riduzione delle perdite idriche, il potenziamento del servizio e l’efficientamento degli impianti: azioni che Gori sta già portando avanti con l’obiettivo di raggiungere i primi significativi risultati già nel prossimo triennio, grazie anche alle risorse economiche provenienti dai fondi europei.
Durante il 2021, infatti, Gori è riuscita ad ottenere una prima riduzione delle perdite di rete che attualmente si attesta intorno al -3%: un parametro che l’azienda intende portare a -20% entro il 2025, grazie anche ad un vasto piano di interventi finanziato con 6,8 milioni di euro provenienti dalla tariffa e 50 milioni di euro provenienti dal PON Infrastrutture e Reti 2014/2020. È stata la proposta progettuale di Gori, infatti, a ricevere il massimo punteggio tecnico tra tutte quelle candidate nell’ambito del Programma Operativo Nazionale. Il progetto, infatti, si è classificato al primo posto della graduatoria stilata dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e riservata ai gestori industriali del Sud Italia. Una soluzione progettuale condivisa e definita con l’Ente Idrico Campano, nata anche dalla costante attività di studio e ricerca portata avanti da una specifica funzione di Gori dedicata alla tutela della risorsa idrica. Il progetto prevede l’utilizzo di moderne tecnologie per la riduzione delle perdite di rete nei comuni maggiormente soggetti a questa criticità. Gli interventi, infatti, consentiranno di diminuire di 15 punti percentuali il livello di dispersione idrica, attraverso attività di digitalizzazione e distrettualizzazione che prevedono, tra le altre cose, l’installazione di sistemi smart per la telemisura e la sostituzione delle condotte oramai obsolete.