La Biografia, Giovan Francesco de Sangro
di Michele Di Iorio
Il testamento olografo di Raimondo de Sangro principe di Sansevero del 6 agosto 1770, affidato notaio napoletano Domenico Di Maggio, designò esecutori testamentari il principe Fabrizio Capece Minutolo di Canosa, suo genero, e Giovan Francesco, il suo ultimogenito, nato a Napoli nel palazzo avito in piazza San Domenico Maggiore il 21 febbraio 1750.
Francesco de Sangro, che faceva parte del reggimento dei Liparotti del Re, che allogiavano nella Reggia di Portici, alla morte del padre il 22 marzo 1771, dopo le esequie fece eseguire le disposizioni testamentarie a favore dei dipendenti e pagare entro il 1773 lo scultore Francesco Celebrano per i servigi resi.
Molto vicino al fratello primogenito Vincenzo, militò anche nella stessa anche nella stessa loggia massonica. Nel 1775 fece da suo intermediario tra gli avvocati e l’ingegnere romano Felice Piccinini, direttore del laboratorio alchemico fino al 1771 e istitutore dei principini di casa Sansevero, anch’egli massone,quando fu arrestato insieme ad altri confratelli per ordine di Tannucci. Giovan Francesco e Vincenzo, aiutati dalla regina massone Maria Carolina, fecero liberare gli arrestati e dimettere il Primo Ministro.
Furono i due fratelli ad far sparire tra luglio e marzo 1772 la salma paterna dalla tomba ufficiale per evitare di farla profanare dai tanti nemici di Raimondo.
Nel 1778 fu promosso generale di brigata della Guardia Reale di Napoli, a capitano del reggimento dei Liparotti o Fanti di Mare, agli ordini del colonnello principe Francesco D’Acquino di Caramanico.
Francesco de Sangro fu anche esecutore testamentario del fratello Vincenzo, morto improvvisamente e in circostanze misteriose il 14 marzo 1790.
Andò dunque di guarnigione a Palermo a fine 1790 al seguito del principe d’Aquino, nominato Viceré di Sicilia e Gran Maestro della Massoneria Siciliana. Alla morte di questi per veleno, avvenuta nella Reggia di Palermo il 16 gennaio 1795, Giovan Francesco de Sangro venne dunque chiamato a Napoli a far parte delle Guardie del Corpo di Ferdinando IV con il grado di alfiere, pari a tenente colonnello del Real Esercito. Accompagnò in esilio il sovrano a Palermo nel 1798, e poi tornò a Napoli nel giugno del 1799. Venne insignito con la Gran Croce di San Ferdinando e promosso al grado di colonnello.
Custode dei tanti segreti del padre Raimondo e del fratello Vincenzo, continuò ad essere vicino a re Ferdinando anche nel 1806 a Palermo durante l’interregno francese.
Giovann Francesco de Sangro alla morte a Madrid del fratello Paolo, ereditò il titolo di principe di Castelfranco. Già due volte vedovo, ma senza figli, sposò nel 1818 donna Maria Giuseppa Cala Lanzina y Ulloa e per successio maritalis divenne conte di Rodiano. Ebbe due figli, Paolo e Vincenzo, che sara poi generale e Capo di Stato Maggiore dei sovrani Ferdinando II e Francesco II fino al 1860.
Giovan Francesco De Sangro, che come il padre Raimondo compì studi alchemici, kabbalistici e storici, morì in Napoli il 4 luglio 1824.
Il ramo principale dei de Sangro di Sansevero si estinse con suo nipote Michele, morto il 6 febbraio 1891. Deceduto anch’egli senza figli, i rami collaterali si impegnarono in contese giudiziarie riguardanti le quote ereditarie del castello di Torremaggiore in Puglia e del Palazzo Sansevero di Napoli, cosi come l’ultimo conte di Rodiano Giovan Francesco De Sangro, nato nel 1874 e morto in Napoli nel 1940.