Giornate FAI di Primavera, i luoghi aperti in Campania
di Rosanna De Simone
Questo primo weekend primaverile si arricchisce con le Giornate FAI di Primavera: sabato 24 e domenica 25 marzo ritorna l’annuale appuntamento del Fondo Ambiente Italiano per la valorizzazione del patrimonio nazionale. Da 25 anni il sodalizio offre un’occasione per riscoprire la bellezza attraverso i luoghi meno conosciuti del nostro territorio: in occasione dell’anniversario saranno aperti 1.000 siti in tutta Italia, grazie al lavoro delle tante delegazione Fai e dei suoi numerosissimi volontari.
Custodi e guide di questi preziosi luoghi sono i volontari FAI ma soprattutto i Giovani Ciceroni, ragazzi delle scuole medie e licei, hanno studiato il sito grazie alla collaborazione dei propri insegnanti e dei volontari FAI e guideranno i visitatori in moltissimi siti.
Lo scopo dell’evento si racchiude nelle parole di Giulia Maria Crespi, fondatrice del FAI: «Si protegge ciò che si ama e si ama ciò che si conosce». Solo quando impariamo a conoscere un luogo riusciamo ad amarlo ed apprezzarlo e di conseguenza anche a difenderlo, questo l’obiettivo del FAI. Le aperture infatti sono anche una importante occasione di raccolta fondi per le attività del Fondo Ambiente Italiano, che durante tutto l’anno realizza lavori di restauro e conservazione di beni storici, artistici e paesaggistici.
Importante novità del prossimo appuntamento è la collaborazione con il gruppo Fai Ponte tra culture. Il gruppo nasce dal progetto omonimo che riunisce mediatori artistico-culturali di diverse nazionalità. I mediatori presentano il sito al pubblico straniero nella loro lingua madre, così un numero sempre più ampio di persone può conoscere, amare e soprattutto proteggere il nostro patrimonio.
I siti aperti dalla delegazione FAI di Napoli offrono un panorama variegato e ricco. Dagli storici scavi di Cuma di epoca greca all’affascinante Villa Rosebery che ancora sta scrivendo la sua storia. Dallo storico Real Museo mineralogico al più recente e tecnologico MEMUS. I mediatori artistico-culturali del gruppo Fai Ponte tra culture di Napoli saranno presenti nel sito della Crociera inferiore della Galleria Umberto I con visite in lingua araba, cingalese, francese, portoghese, spagnola e ucraina.
Inoltre non si amplia solo il pubblico ma anche le aperture. Oltre ai siti aperti su Napoli e Pozzuoli, si aggiungo le aperture a Sorrento e a Massa Lubrense, intrecciando le bellezze naturali con quelle storico-artistiche.
I siti aperti a Napoli:
- Villa Rosebery (Via Ferdinando Russo, 26): La storica, affascinate e incantevole villa oggi tra le residenze del Presidente della Repubblica. La villa è stata proprietà di personaggi illustri. Primo tra tutti l’ufficiale Thurn, a cui si deve la realizzazione nel 1801, poi il principe Luigi di Borbone, il conte Rosebery e il infine re Vittorio Emanuele III. Nel 1957 diventa proprietà del Presidente della Repubblica.
Sabato l’ingresso è riservato ai soli iscritti Fai, domenica è aperto a tutti.
Orari di visita : sabato e domenica 10-16, l’ultimo ingresso alle 15.
- Palazzo Reale di Napoli (Piazza Plebiscito,1): Il palazzo nacque come residenza dei vicerè spagnoli nel XVII secolo. Nel 1734 il regno di Napoli diventa autonomo e il re Carlo III di Borbone avvia diversi lavori di ampliamento del palazzo per adattarlo a residenza reale. Oggi è simbolo della dinastia borbonica che ha regnato per più di un secolo ed ha segnato profondamente la storia della città partenopea.
Orari di visita: sabato e domenica 10-17.30, ultimo ingresso alle 17.
- Appartamenti privati di Ferdinando II e il fondo della duchessa di Aosta (Piazza Plebiscito, 1): All’interno della Biblioteca Vittorio Emanuele è conservato il ricco e storico fondo della duchessa Elena d’Orleans, duchessa d’Aosta. Questo comprende oltre 10.000 libri, 9.800 foto, alcune delle quali testimoniano momenti intimi della duchessa, e diversi souvenir dei suoi numerosi viaggi. Sono aperti anche alcuni appartamenti privati del re Ferdinando II e della regina Maria Teresa d’Austria, tra cui la gli appartamenti affrescati in stile pompeiano.
Ingresso riservato agli iscritti Fai, possibilità di iscriversi in loco.
Orari visita: sabato e domenica 10-17, ultimo ingresso alle 17
- Crociera inferiore della galleria Umberto I e Salone Margherita (Galleria Umberto I – Lato Via Verdi): Nel 1890, durante i lavori per la Galleria Umberto I di Napoli, l’architetto Di Mauro decise di realizzare nuovi spazi sotto il piano di calpestio della galleria. I nuovi ambienti dovevano costituire una seconda galleria del tutto indipendente dalla prima. Qui è stato realizzato il Salone Margherita, dalla particolare forma circolare. Frequentato dalla nobiltà napoletana per feste, balli e spettacoli è diventato il simbolo della belle epoque napoletana.
Orari visite: sabato 10-15.30, ultimo ingresso alle 15 ; domenica 10-17.30, ultimo ingresso alle 17.
Visite in: italiano, arabo, cingalese, francese, portoghese, spagnolo e ucraino.
- MEMUS: Museo e archivio storico del teatro San Carlo (Via San Carlo, 98): all’interno del Palazzo Reale di Napoli è stato realizzato nel 2011 il museo e l’archivio storico del teatro San Carlo. Il museo è dedicato alla Lirica napoletana e proporne annualmente nuove istallazioni e nuove mostre. Lo spazio, con le più avanzate tecnologie, è arricchito da un’innovativa galleria 3D. L’allestimento di quest’anno è dedicato a Rossini, per il 150° anniversario della sua morte. Inoltre sono in mostra materiali inediti messi a disposizione dalla prestigiosa collezione Sergio Ragni.
Ingresso riservato agli iscritti Fai.
Orari viste: sabato e domenica 10-17.30, ultimo ingresso alle 17.
- Fondazione Circolo Artistico Politecnico (Piazza Trieste e Trento, 48): L’associazione del Circolo Artistico Politecnico nacque nel 1888 con l’obbiettivo di promuovere le arti e la cultura. E’ stato luogo d’incontro di artisti, scrittori e giornalisti attivi a Napoli a cavallo tra due secoli, frequentato persino da Matilde Serao. Nel 1988, al centenario dalla nascita dell’associazione, è stato istituito il museo dedicato al Principe Caravita di Sirignano, che fu il primo presidente dell’associazione. La collezione del museo conserva opere di artisti e soci come Dalbono, Viti, Jerace ecc…
Orari visite: sabato e domenica 10-17.30, ultimo ingresso 17.
- Palazzo della Borsa, sede Camera di Commercio (piazza Bovio, 32): La Camera di Commercio di Napoli è stata fondata da Giuseppe Bonaparte nel 1808 ed aveva sede in Monte dei Poveri Vergognosi. Con il ritorno dei Borbone la sede della Borsa è spostata nel Palazzo dei Ministri, oggi Palazzo San Giacomo, sede del Municipio. Nel 1895 Alfonso Guerra e Luigi Ferrara realizzano il Palazzo della Borsa su piazza Bovio, inserendo il progetto nei lavori di riqualificazione del centro storico della città.
Orari visite: sabato e domenica 10-17.30, ultimo ingresso alle 17.
- Real Museo mineralogico e museo Zoologico (via Mezzocannone, 8): Il museo nacque nella biblioteca Massima dei Gesuiti nel 1801 per volere del re Ferdinando IV Borbone. Oltre che come museo era adibito anche come centro di ricerca scientifica. Nel 1845 è stato sede del VII Congresso degli Scienziati Italiani e nel 1860 uno dei dodici seggi elettorali per la votazione in merito all’annessione del regno di Napoli al Regno d’Italia. Al suo interno il museo ospita la Collezione del Real Museo, la Collezione Vesuviana, la Collezione delle Pietre dure, la Collezione dei Tufi Campani e la Collezione degli Strumenti Scientifici. Un totale di 25.000 reperti.
Orari visite: sabato e domenica 10-17.30, ultimo ingresso alle 17.
- Chiostro Sant’Agostino alla Zecca a palazzo Ascarelli (corso Umberto I, 174): all’interno di palazzo privato Ascarelli il chiostro pensile è parte scorporata del complesso monastico di Sant’Agostino alla Zecca. Oltre al fascino di un architettura unica nel suo genere è anche un luogo di particolare interesse storico. Nel 1647 nella sala Capitolare del medesimo complesso è stato processato Tommaso Aniello d’Amalfi, meglio noto come Masaniello, protagonista della rivolta popolare contro il vice regno spagnolo.
Orari visite: sabato e domenica 10-17.30, ultimo ingresso alle 17.
I siti aperti a Pozzuoli:
- Accademia Aereonautica (via S. Gennaro Agnano, 30): L’accademia è stata istituita il 5 novembre 1923 a Livorno. Dopo tre anni è trasferita presso la Reggia di Caserta. Nei primi anni ’40 si sposta nuovamente, prima a Forlì e poi a Brindisi. Nel 1945 è collocata A Nisida ed infine nel 1961 si stabilisce definitivamente a Pozzuoli. Oggi l’Accademia collabora con l’Università Federico II di Napoli per completare la formazione dei suoi allievi.
Orari visite: sabato e domenica 10-16.30, ultimo ingresso alle 16.
- Parco archeologico di Cuma (via Monte di Cuma):Il territorio era abitato da comunità indigene preelleniche quando intorno al 730 a.c. fu fondata l’Acropoli da una popolazione greca insediata già ad Ischia. Cuma è stato infatti il secondo territorio occupato dai Greci in Italia. Nel 338 a.c. diventò una civitas sine suffragio, cioè un’alleata di Roma ma senza il diritto di voto. Oggi restano testimonianze romane nel Tempio di Apollo, il tempio di Giove e l’antro della Sibilla.
Orari visite: sabato e domenica 10-16.30, ultimo ingresso alle 16.
I siti aperti a Sorrento:
- Villa romana dei bagni della regina Giovanna (Traversa Punta Capo): La villa di Capo di Sorrento è stata costruita in epoca romana e si estendeva su tutto il promontorio, era diviso in due nuclei abitativi. La sua posizione permette un ottima visuale della baia di Napoli, dell’isola di Ischia e del golfo di Sorrento. La villa è nota come “Bagni della Regina Giovanna” perché era una delle residenze preferite dalla sovrana angioina. Nel 1955 la spiaggia della villa è stata il set di “Pane Amore e…” con Sophia Loren e Vittorio De Sica.
La visita è solo su prenotazione, per prenotare : giornatefaisorrento@gmail.com, 334 6054380.
Le visite sono a cura di: Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per l’aerea metropolitana di Napoli, Ricercatori dell’Università Humboldt di Berlino
Visite in lingua italiana ed inglese.
Orari visite: sabato e domenica 10-12 /15-16
- Bastione di Parsano (via degli Aranci, 18): In epoca romano una possente cinta muraria fu costruita per difendere Sorrento. La cinta fu potenziata in epoca Medievale e servì per difendere la città dagli attacchi dei saraceni. La Porta Parsano venne costruita in epoca borbonica per facilitare il collegamento con la zona meridionale e la vicina collina. Oggi in memoria della forte cinta muraria e della Porta resta il Bastione Parsano recentemente restaurato.
Visite a cura di: Associazione Peninsula Felix
Orari visite: sabato e domenica 10-13 / 16-18
- Basilica di Sant’Antonino (via Santa Maria delle Grazie, 6): La basilica sorge sul sepolcro di Sant’Antonino, patrono della città di Sorrento. Sul soffitto della navata centrale la tela di Giovanni Battista Lama ricorda l’evento più noto della vita del patrono: Sant Antonino che libera la figlia del sicario di Benevento dal demonio. La chiesa è resa molto particolare dall’alto e prezioso altare marmoreo e dalla cripta dove si conserva il grande Crocifisso ligneo portato in processione.
Orari visite: sabato 10-16
I siti aperti a Massa Lubrense:
- Chiesa Santissimo Salvatore nel borgo di Schiazzano (Salita Schiazzano): L’attuale chiesa del Santissimo Salvatore nasce da un progetto cinquecentesco ultimato nel 1624, come testimonia l’iscrizione sul frontone d’ingresso. La chiesa ha un’unica navata e una cappella per lato. L’altare maggiore è in marmi policromi e risale al XVIII secolo.
Orari visite: sabato 10-13/15.30-17.30; domenica 10-15
- Baia di Ieranto (via Ieranto): la Baia di Ieranto è una delle più belle insenature del golfo di Salerno. Un luogo incantevole che ha alimentato miti e leggende,. Secondo Plinio il Vecchio è in questa baia che Ulisse fu incantato dalle sirene. Luogo importantissimo per l’agricoltura è stata fino al 1950 una cava per la roccia calcarea. Nel 1987 Italsider don la Baia al Fondo Ambiente Italiano, che ha relizzato importanti lavori di restauro ambientale.
Per informazioni e prenotazioni 335 8410253
Orari visite: sabato e domenica 10-18