FS sempre più green
FS sempre più in crescita ambientale: ridotti emissioni e consumo idrico. Approvato il bilancio di sostenibilità 2022
FS sempre più green e sostenibile nello scorso anno: lo certifica il rapporto di sostenibilità approvato dal CdA della capogruppo FS, sotto la presidenza di Nicoletta Giadrossi.
Infatti, sono migliorati i principali parametri ESG e la complessiva valutazione delle varie dimensioni della sostenibilità, come conferma anche il rating assegnato da Moody’s ESG Solutions – il software per monitorare l’impatto ambientale delle aziende – a gennaio 2023, con il livello “Advanced” e con un punteggio ESG di 65/100.
Non sono quindi soltanto gli utili e i ricavi in deciso aumento per il Gruppo guidato da Luigi Ferraris, ma anche gli indici di sostenibilità dal punto di vista ambientale, sociale ed economico: ridotti le emissioni e il consumo idrico, in crescita il recupero dei rifiuti speciali e l’autoproduzione energetica, ridotto il gender gap, ampliate le attività solidali e sociali, prosegue il ricorso alla finanza green per progetti in linea con i criteri europei di sostenibilità.
A farsi sempre più decisi ed efficaci sono state in primis le azioni di contrasto al cambiamento climatico, grazie soprattutto al rinnovo della flotta ferroviaria con mezzi a più alta efficienza energetica, poi il miglioramento del mix di generazione elettrico e il decremento dell’uso di combustibili provenienti da fonti fossili. La riduzione delle emissioni climalteranti hanno permesso a FS Italiane di migliorare il rating assegnato dal Carbon Disclosure Project passato da B a A-.
A confermare l’impegno del Gruppo per arginare la crisi climatica si è aggiunta la sottoscrizione della lettera di impegno per certificare gli obiettivi aziendali in tema di riduzione delle emissioni di gas serra attraverso Science Based Target initiative, ovvero l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra basato sulla scienza.
Partendo dai dati pre-Covid, quelli del 2019, l’obiettivo è raggiungere la neutralità carbonica entro il 2040, con lo step intermedio di dimezzare le emissioni dirette e indirette, cosiddette Scope 1 e Scope 2, entro il 2030 e ridurre del 30% quelle legate alla catena del valore, cioè Scope 3.
Proprio in quest’ottica va letta, nel Rapporto di Sostenibilità, la forte accelerazione nel 2022 verso l’autonomia energetica, al centro del Piano industriale decennale che fra i tanti obiettivi prevede di produrre a regime 2,6 TWh all’anno e coprire il 40% del fabbisogno di energia elettrica attraverso l’autoproduzione da fonti rinnovabili.
I primi mesi del 2023 hanno già mostrato i primi passi concreti in questa direzione con il bando di gara europeo da 130 milioni di euro per progettare e realizzare i primi venti impianti fotovoltaici negli spazi del Gruppo FS Italiane.
Non solo energia, ma anche risparmio idrico con il Gruppo FS Italiane che passa da 17,1 a 16,7 milioni di m³ d’acqua consumati, mentre sul fronte della gestione dei rifiuti ha inviato a recupero oltre il 95% dei rifiuti speciali.
Anche la sostenibilità dei fornitori è centrale nella Rapporto di Sostenibilità con oltre 700 aziende coinvolte, dal 2017, nella valutazione delle performance di sostenibilità della catena di fornitura.
Nel corso del 2022 è stato implementato il progetto Sustainable Supply Chain Management che permetterà di valutare a partire dal 2026, attraverso una piattaforma digitale dedicata, tutti gli operatori economici e i fornitori delle società del Gruppo sulla base di criteri ESG.
In aggiunta, il 2022 ha visto per la prima volta la rendicontazione delle informazioni riguardo l’ecosostenibilità delle attività del Gruppo: l’84,2% delle spese in conto capitale, il 60,6% dei ricavi e il 44,5% dei costi operativi sono riferibili ad attività ecosostenibili. Dati in linea con quanto richiesto dalla Tassonomia europea [ la classificazione degli investimenti ritenuti sostenibili dal punto di vista ambientale, ndr ] introdotta con il Regolamento UE 2020/852, che intende orientare i capitali verso un’economia sostenibile e integrare la sostenibilità nella gestione del rischio.
Nel Rapporto di sostenibilità, infatti, trovano spazio anche la dimensione sociale e le iniziative del Gruppo per le persone e le comunità.
Nel 2022 i dipendenti sono passati da 81.906 a 85.361, con una presenza femminile del 20% che risulta in crescita di 0,9 punti percentuali, in linea con gli obiettivi aziendali per ridurre il gender gap, ovvero il divario tra generi.
Prosegue il ricambio generazionale, con più di 9.000 assunzioni da mercato a fronte di 6.232 uscite. Emerge dunque un grande investimento sulle nuove generazioni, con l’età media dei dipendenti che continua a scendere (42 anni).
L’attenzione al capitale umano e il lavoro per la sua valorizzazione sono evidenziati sia dai numeri in costante crescita delle attività di formazione (+24% ), sia da quelli dei dipendenti coinvolti nei processi di valutazione del potenziale (+72%).
Prosegue anche l’impegno del Gruppo, in collaborazione con l’ ONDS | Osservatorio Nazionale della Solidarietà nelle Stazioni nelle attività solidali e sociali a sostegno delle persone che vivono situazione di fragilità: nel 2022 la rete degli Help Center, ospitati negli spazi delle stazioni, è stata ampliata con due nuovi centri a Cagliari e Grosseto, portando a 19 le strutture diffuse in tutta Italia.
Continua il ricorso alla Finanza green: nel corso del 2022 sono stati collocati due green bond , ovvero obbligazioni verdi, strumenti finanziari a sostegno di progetti a impatto ambientale positivo.
Il primo è stato emesso lo scorso luglio, per il valore di 200 milioni di euro, con la BEI | Banca Europea per gli Investimenti, finalizzato all’acquisto di convogli ad alta velocità da parte di Trenitalia.
Il secondo, per il valore di 1,1 miliardi di euro per finanziare l’acquisto di nuovi treni e spese destinate alla manutenzione del materiale rotabile elettrico di Trenitalia, nonché – per la prima volta – per interventi sulla rete alta velocità Torino-Milano-Napoli di RFI. Tutti gli investimenti finanziati con obbligazioni verdi rispondono sempre ai criteri della Tassonomia UE.
Inoltre, nel mese di giugno, è stata finalizzata da FS una nuova emissione obbligazionaria in private placement – un finanziamento che privato che haun costo inferiore a quello dell’offerta pubblica – del valore di 160 milioni di euro con Eurofima, la società europea per il finanziamento del materiale rotabile ferroviario (sempre più rispondente ai principi della finanza ESG) per finanziare quello impiegato nel pubblico servizio da Trenitalia.
Infine, nel luglio 2022 FS ha sottoscritto l’ampliamento da 2,5 a 3 miliardi di euro della linea di credito committed e revolving, praticamente un fido bancario, stipulata nel 2021, fondamentale per finanziare su base general purpose, ovvero con hardware e software che con funzione di sistema operativo che gestisce risolvono problemi generali che coinvolgono tutte le attività del Gruppo.