FS, 10 anni di sostenibilità
FS Italiane aderisce al Manifesto di Assisi sulla sostenibilità per sostenere lo sviluppo di un’economia a misura d’uomo
Il Gruppo FS Italiane ha aderito al Manifesto di Assisi per promuovere la sostenibilità, che potrebbe diventare volano di sviluppo e valore aggiunto per il sistema Paese.
«Un approccio realmente sostenibile è quello in cui vengono prese decisioni avendo ben chiaro il senso della prospettiva, non preoccupandosi solo degli effetti di breve periodo ma proiettandosi in un orizzonte di più ampio respiro – ha commentato Gianfranco Battisti, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo FS Italiane – FS Italiane, quale grande Gruppo industriale nel settore dei trasporti, ha la responsabilità e la consapevolezza di quanto le proprie scelte possano incidere sulla qualità della vita delle persone e sugli equilibri naturali.»
Il Manifesto di Assisi, promosso da Ermete Realacci, Presidente della Fondazione Symbola, Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria, Mauro Gambetti, Padre Custode del Sacro Convento di Assisi e Enzo Fortunato, Direttore della Rivista San Francesco, nasce per sostenere lo sviluppo di un’economia a misura d’uomo contro la crisi climatica.
La sostenibilità – ambientale, sociale ed economica – è uno dei princìpi alla base del Piano industriale 2019-2023 di FS Italiane, cardine strategico che guida le attività di tutte le società del Gruppo.
FS Italiane ha aderito al Global Compact delle Nazioni Unite, di cui condivide e sostiene i principi fondamentali su diritti umani, standard lavorativi, tutela dell’ambiente, trasparenza e lotta alla corruzione.
Il Gruppo partecipa anche al raggiungimento dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile adottati dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015, con l’Agenda 2030.
FS Italiane, per dare concretezza al proprio impegno sul tema della sostenibilità, ha definito i propri obiettivi di lungo periodo (2030-2050): incremento shift modale per passeggeri e merci verso la mobilità sostenibile; aumento ai massimi livelli della sicurezza sulla rete ferroviaria, stradale e autostradale; riduzione delle emissioni di CO2 per diventare carbon neutral entro il 2050.
Il Gruppo ha attivato strumenti di finanza sostenibile emettendo due green bond, con un’importante risposta dal mercato nazionale ed europeo. Il primo, nel 2017, per l’acquisto di treni regionali, treni alta velocità e treni merci (1,3 miliardi di euro). L’ultimo green bond, emesso nel 2019, valore nominale 700 milioni di euro, finanzierà l’acquisto di nuovi treni regionali per oltre il 70%, oltre a treni AV e materiale rotabile (locomotori e vagoni) per il trasporto merci.
In dieci anni l’alta velocità italiana, che ha rivoluzionato lo stile di vita delle persone e la mobilità riducendo le distanze, ha permesso di risparmiare all’ambiente l’emissione di 20 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Sull’esempio dell’alta velocità, i nuovi treni regionali Pop e Rock testimoniano l’impegno del Gruppo verso i pendolari e l’ambiente. I nuovi treni regionali, oltre a essere quasi interamente riciclabili, permettono anche di consumare fino al 30% di energia in meno rispetto ai treni di precedente generazione.