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Francesco Mucci, se l’Arte è un blasone …

di Tonia Ferraro

Il peso della propria famiglia è immenso. Se poi sei figlio d’Arte ti pare quasi che tu sia stato predestinato a fare quello e soltanto quello che fanno i tuoi genitori: praticamente non hai scelta.  Il caso di Francesco Mucci, regista, sceneggiatore e musicista porticese, è diverso.

Francesco ha sempre vissuto nel mondo dell’Arte: sua madre è l’attrice Nunzia Schiano, suo padre è Niko, attore, regista, poeta, autore e musicista. Lontano dal sentirsi “obbligato”, sebbene cresciuto in un ambiente così fortemente connotato, ha sviluppato una sua propria personalità libera da vincoli familiari. Personalità che, se fonda le radici nell’imprinting avuto da Nunzia e Niko, ha sperimentato cose diverse: prima la Musica, poi i Fumetti e il Cinema. Infine ha scoperto la sua grande passione per il racconto e la scrittura.

Dopo il Liceo Scientifico, Francesco si è laureato all’Università di Salerno in Discipline delle Arti visive, della Musica e dello Spettacolo, specializzandosi poi in Scienze dello Spettacolo e della produzione multimediale.

Ha conseguito il Diploma alla Scuola italiana di Comix a Napoli in Sceneggiatura e quindi in Storytelling con il massimo dei voti, collaborando in seguito con la scuola stessa in più occasioni.

Francesco Mucci lavora come stagista durante varie edizioni del Napoli Comicon, del Napoli Film Festival e negli ultimi anni ha partecipato a diversi festival cinematografici come giurato, in particolare al Festival del Cinema di Venezia nel 2016 e al Giffoni Film Festival nel 2014 e 2015.

Nel 2017 ha inaugurato il progetto il Grigio, alias con il quale firma il suo blog ilgrigio.net, dove tratta di cultura audiovisiva, spaziando tra cinema, fumetti, musica e tanto altro. Nel sito sono presenti anche vari racconti brevi e una serie a puntate. Nel progetto è compreso anche un canale Youtube, ilgrigio – production, con le sue principali attività di videomaker e filmmaker.

Francesco Mucci nel 2018 ha realizzato due cortometraggi che hanno sancito l’esordio come regista, Corduroy e In a Beat, quet’ultimo ancora in attesa di compiere il suo percorso.

 Corduroy è già in concorso al Napoli Film Festival nella Sezione Corti. Il suo short movie sarà proiettato lunedì 24 settembre dalle 19 al Cinema Teatro Delle Palme invia Vetreria a Chiaia.

Il Film. Il cortometraggio Corduroy è la storia di una cuoca, Marta Perna, caduta in disgrazia a causa del marito ed ex co-proprietario del loro ristorante. L’uomo è in carcere per l’omicidio, secondo le voci, dell’amante della cuoca. Nel tentativo di sfondare ora nel mondo di Youtube come cuoca in rete, Marta rispolvera una vecchia ricetta da cui era ossessionata e che la porterà a mostrare il suo lato più mostruoso.

La Produzione. Il corto Corduroy è stato realizzato grazie al contributo di Nuovo Imaie (Nuovo Istituto Mutualistico per la tutela dei diritti degli Artisti Interpreti Esecutori)  per i prodotti audiovisivi.

Tcc Teatro Cooperativa e Francesco Mucci hanno iniziato a lavorare nel luglio 2017 alla realizzazione della storia. Nello scorso febbraio, arrivata la notifica                ufficiale della vittoria del progetto di Francesco nella gara indetta dall’Istituto, è partita la vera e propria pre-produzione del cortometraggio, Le riprese sono state effettuate nell’arco di tre giorni nel maggio scorso tra San Giovanni a Teduccio e Portici, in location offerte da amici e conoscenti.                                                                      La troupe era composta da professionisti con un ottimo equilibrio tra giovani intraprendenti e altri più esperti.

Nunzia Schiano

Il corto può vantare un cast di eccezione, composto da Maria Bolignano, Lello Serao e Raffaele Ausiello.

La protagonista della storia nel ruolo di Marta Perna è Nunzia Schiano: in Corduroy la troviamo in una veste inusuale rispetto ai ruoli cui ha abituato.

Nota di Regia.Tutto è nato dall’immagine del finale, da quella sfida che retroattivamente segna il tono del cortometraggio. Si tratta di un viaggio che muove dalla curiosità e, più ci si addentra nel mondo di Marta Perna, più si scopre che nulla è come sembra. Lo stile della regia vuole sottolineare proprio l’inafferrabilità della natura di Marta e della sua passione/ossessione. Al tempo stesso gli spettatori diventano parte attiva del racconto e sono chiamati in causa da una regia che sembra seguire più la loro irrequietezza che quella della protagonista.

«L’immaginazione può essere un grande dono, così come un pesante fardello…» E, credeteci, Francesco Mucci, aka Il Grigio, di immaginazione ne ha tantissima!…

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