Figli di Portici famosi: Pasquale Del Pezzo
di Stanislao Scognamiglio
Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende. Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.
Pasquale Del Pezzo, duca di Caianiello è nato a Berlino, il 2 maggio 1859.
Discendente di un’antica e nobile famiglia napoletana, è figlio di don «… Gaetano marchese di Campodisola», ambasciatore in Germania, e di donna «… Angelica Caracciolo di Torella».
Caduto il Regno delle Due Sicilie, in tenera età, rientrato in Italia, si è stabilito con i familiari a Napoli.
Terminati gli studi classici presso i padri Scolopi, assecondando la volontà paterna, nel 1880, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza alla Regia Università di Napoli.
Iscrittosi poi alla facoltà di Scienze naturali, com’era nei suoi desideri, nel 1882, si è brillantemente laureato in matematica.
Presso la Facoltà di Matematica dell’Ateneo napoletano, dedicandosi precipuamente allo studio della geometria, presto, si è imposto come matematico di fama mondiale, dando i suoi «… maggiori contributi nel campo della geometria degli spazi ad n dimensioni».
Insegnando, ininterrottamente, dal 1884 al 1934, ha percorso una luminosa carriera: prima docente per incarico, poi ordinario di Geometria superiore e poi, ancora, di Geometria proiettiva, e, infine, professore emerito.
In seno all’Università di Napoli, oltre a svolgere un’intensa attività scientifica, didattica e accademica, ha ricoperto anche altri incarichi: è stato, infatti, preside della facoltà di Scienze e, per due volte, dal 26 settembre 1909 al 1911 e dal 4 agosto 1919 al 1921, rettore.
Cattolico praticante, è stato ascritto al Real Monte e Arciconfraternita di San Giuseppe dell’Opera d Vestire i Nudi, istituzione benefica e gentilizia di Napoli. Di detto consesso, per il biennio 1875 – 1877, ha ricoperto la carica apicale di sopraintendente.
Iniziato alla Massoneria, nel 1888, affiliato alla Loggia Fede italica di Napoli, ha raggiunto il massimo grado di maestro.
Ha preso «… poi parte alla scissione del Grande Oriente d’Italia del 24 giugno 1908, che portò alla nascita della Serenissima Gran Loggia d’Italia».
Nel 1890, nel corso della conferenza internazionale di studi matematici, tenuta a Napoli, ha conosciuto la svedese Anne Charlotte Leffier (Stoccolma, 1849 – Napoli, 1892), «… scrittrice già celebre nel suo paese», sorella del celebre matematico Magnus Gustaf Mittag Leffier (Stoccolma, 16 marzo 1846 – Djursholm, 7 luglio 1927).
Dal matrimonio con la donna, più anziana di lui di 10 anni, morta poco dopo il parto per le conseguenze di un’appendicite, nel giugno del 1982, ha avuto «… l’ unico figlio Gaetano».
Rimasto vedovo, nel 1905 in seconde nozze, ha sposato «… un’altra svedese, Elin Maria Carlsson, dolcissima e buona».
Dal 1° luglio 1905 al 28 febbraio 1910 ha fatto parte del Consiglio superiore della pubblica istruzione.
Attratto dalla politica, ha cominciato con impegno a interessarsi alla gestione amministrativa della città.
Schieratosi «… nel raggruppamento liberaldemocratico, aderì nel 1906 al Fascio liberale che riuniva l’opposizione alla giunta comunale moderata guidata da F. Del Carretto».
Otto anni dopo, nel luglio 1914, si è presentato «… alle elezioni municipali nel Blocco popolare, che riuniva il Partito democratico costituzionale, i radicali, i repubblicani e i socialisti riformisti».
Eletto sindaco di Napoli, dall’agosto del 1914 al maggio del 1917, è stato a capo della giunta comunale partenopea.
L’adozione di una «… politica moderata della giunta ebbe la conseguenza di. far nascere aspri contrasti all’interno della maggioranza municipale».
Per cui, seppur sia riuscito a evitare la crisi, apportando rimpasti della giunta, tuttavia è stato costretto a dimettersi.
Durante il suo sindacato, si è adoperato nell’organizzare i soccorsi alle popolazioni della Marsica, gravemente colpite dal terremoto di Avezzano, drammatico evento sismico avvenuto il 13 gennaio 1915. Per aver operato con abnegazione, benemerito, è stato premiato con medaglia d’oro.
Allontanatosi dalla vita pubblica cittadina, non ha, però, abbandonato la scena politica. Così, terminata la prima guerra mondiale, ritrovandosi nella condizione di «… membro della Regia accademia delle scienze dopo sette anni di nomina», dal 6 ottobre 1919 fino alla morte, è stato senatore del Regno d’Italia.
Al senato, componente del gruppo liberale democratico, poi Unione democratica, dal 27 dicembre 1929 al 19 gennaio 1934, è stato membro della Commissione per il Giudizio dell’Alta Corte di Giustizia.
Per la sua attività scientifica è stato ammesso a varie Accademie nazionali e internazionali:
- socio residente dell’Accademia Pontaniana, dal 5 luglio 1891; di questa, da 1932 al 1934, ne è stato l’ultimo presidente;
- membro corrispondente della Società reale di Napoli, dal 10 dicembre 1892, della stessa, nel 1913, è stato presidente;
- membro ordinario della Società reale di Napoli, dal 20 novembre 1897;
- membro del Circolo Matematico di Palermo;
- membro della Societé Mathematique de France,
Tra le altre cariche pubbliche, ha ricoperto il ruolo di «… presidente dell’Istituto d’Incoraggiamento e della Stazione Zooprofilattica» di Portici, incarico questo, assunto nel 1928..
Per i suoi meriti è stato più volte è stato insignito delle più alte onorificenze italiane:
- Cavaliere, 11 giugno 1903; Ufficiale, 20 gennaio 1907; Commendatore, 12 gennaio 1913; Grande ufficiale, 21 febbraio 1935, dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
- Commendatore, 5 novembre 1909; Grande ufficiale, 1° ottobre 1916, dell’Ordine della Corona d’Italia.
Nastrini delle onorificenze ricevute: Cavaliere dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
Ufficiale dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
Commendatore dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
Grande ufficiale dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia
Grande ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia
Medaglia di benemerenza per il terremoto di Avezzano del 1915