Figli di Portici famosi: l’agronomo professor Moldo Montanari
di Stanislao Scognamiglio
Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende. Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.
Moldo Montanari è nato a Russi, in provincia di Ravenna, il 12 settembre 1860, da Francesco Montanari e da Enrichetta Montanari.
Nell’autunno del 1878, in possesso del diploma di agrimensore, è arrivato a Portici per frequentare il corso di laurea in Scienze Agrarie della Regia Scuola Superiore di Agricoltura.
Subito dopo la laurea, conseguita nel 1881, contestualmente, si è dedicato alla ricerca e all’insegnamento.
Ha iniziato la sua attività scientifica e didattica come assistente alla cattedra di agricoltura.
Nel 1883, è stato nominato professore straordinario di agronomia ed economia rurale.
Ha mantenuto l’incarico fino all’anno accademico 1906-1907.
Alternando alle lezioni teoriche, curava «… nel Parco Gussone un campo didattico che comprendeva una piccola stazione meteorologica, un silo Guffart per la conservazione e la fermentazione dei foraggi verdi, erbari viventi con numerose piante di inte-resse agrario; ogni anno impiantava campicelli sperimentali dimostrativi, specialmente sulle concimazioni e sulle lavorazioni del terreno, sull’irrigazione e sull’elettrocoltura. Le esercitazioni pratiche per gli studenti, che costituivano un inse-gnamento speciale, venivano svolte anche in poderi privati della provincia di Napoli e di quelle limitrofe».
Congiuntamente all’insegnamento delle coltivazioni, ha diretto anche «… un ufficio di consultazioni gratuite per i proprietari e gli agricoltori, che potevano inviare quesiti sia per iscritto che verbalmente».
Inoltre, nominato direttore della Cattedra ambulante di Agricoltura del Consorzio per la Provincia di Napoli, in questa veste, ha curato un gran numero di campi di prova e ha svolto opera di propaganda agraria attraverso conferenze domenicali su argomenti tecnici e cooperativi
Dal 21 novembre 1891, giorno della solenne inaugurazione del nuovo edificio scolastico, al febbraio 1892, è stato il primo direttore-ispettore della Scuola pratica per contadini, trasferita da Ponticelli a Poggiomarino, in provincia di Napoli.
Nel 1906, con regio decreto del 26 luglio del Ministero dell’agricoltura, dell’industria e del commercio, con decorrenza dal 1° agosto si è collocato in aspettativa per un anno, per motivi di famiglia.
Verso la fine dello stesso anno, chiamato ad insegnare scienze agrarie nella Scuola Superiore di Agricoltura di Buenos Aires, in Argentina, ha lasciato la Regia Scuola Superiore di Agricoltura porticese.
Trasferitosi nella capitale argentina, come a Portici, oltre all’insegnamento, ha diretto e ampliato il campo delle attività sperimentali dell’Istituto Superiore di Agronomia, conducendo «… prove di fertilizzazione, piantagione di grano, mais, lino, riso, arachidi, zafferano e altre colture, e altre di varia natura».
Nell’anno accademico 1923, è stato nominato professore di ruolo dell’Istituto Superiore di Agronomia bonaerense.
Nell’arco della sua carriera di docente presso detto Istituto è stato professore di diverse discipline: «… Agricoltura speciale – precedentemente chiamata Orticoltura e Agricoltura – (1906-35); Silvicoltura (1908-1922); Seri-avi-apicoltura (1096-23); Giardinaggio (1908-20)».
È stato autore di settanta lavori scientifici, spaziando su temi «… di natura e materia molto diverse: dai cereali all’apicoltura e dalla potatura degli alberi da frutto all’allevamento del baco da seta».
Grazie al suo gran dinamismo e al buon carattere è divenuto «… uno dei 13 membri del Consiglio della Facoltà di Agraria e Veterinaria».
Inoltre, grazie ai suoi meriti scientifici, è stato «… riconosciuto come un membro dell’Accademia Nazionale di Agronomia e Veterinaria» e «… nominato Dottore Honoris Causa nel 1928 e Professore Onorario nel 1936».
Sposato con Amalia Gianettini, dal matrimonio ha avuto due figli.
All’età di settantasette anni, l’1 gennaio del 1937, si è ritirato a vita privata.
L’agronomo professor Moldo Montanari si spegne a Buenos Aires, in Argentina, il 25 luglio 1937.
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