Figli di Portici famosi: la madre superiora Raffaella Mangieri
di Stanislao Scognamiglio
Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende. Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.
Raffaella Mangieri è nata a Gravina di Puglia, in provincia di Bari, nel 1868.
Seguendo la vocazione di dedicarsi alla preghiera e alle opere di carità, è entrata nella Congregazione delle Adoratrici del Sangue di Cristo.
Presi i voti, ha svolto un’intensa attività apostolica a Bari.
Il 16 gennaio 1934, da Acuto, «… sconosciuto paesello della Ciociaria», in provincia di Frosinone, è giunta a Portici, per reggere la cura dell’orfanotrofio del Ritiro dell’Addolorata.
Con le tre consorelle, ha gettato le basi della presenza della Congregazione delle Adoratrici del Sangue di Cristo nella cittadina vesuviana.
Della piccola organizzazione religiosa, allocata nel vicoletto, poi chiamato vico Ritiro, ne è stata la prima superiora.
Un «… incarico più difficile non poteva toccarle: tutto da rifare e da modificare tra ostacoli d’ogni genere, dovendo innestare una nuova vita dove se n’era estinta un’altra di ben diverso genere e dovendo conciliare il nuovo col vecchio, il moderno con l’antico regime claustrale. E tutto questo da compiere senza dispiacere a nessuno, senza far sentire il brusco passaggio di usi, abitudini, finalità diverse e nuove in una Casa che pure vantava una tradizione in Portici».
Con virtù e prudenza, messasi subito all’opera, il successivo 14 febbraio, ha avviato «… la scuola Materna, la Prima e la Seconda classe elementare e il laboratorio di ricamo».
Negli anni di permanenza a Portici è stata ben accetta e piacevole a tutti, specialmente «… per quella sua grande modestia, con la quale nascondeva le sue virtù»,
Colpita da un irreparabile male «… non mosse mai un lamento, non mostrò mai dispiacersene, pure apprezzando nella giusta misura le amorevoli cure che la venivano prodigate».
Nonostante le premurose cure, le assidue preghiere recitate dalle suore e dalle orfanelle ospiti del convitto, il male l’ha inesorabilmente devastata.
All’età di settantuno anni, la madre superiora Raffaella Mangieri si spegne a Portici, nel giorno di sabato 19 agosto 1939.
la notizia della sua morte ha tanto commosso la cittadinanza, che «… Tutta Portici la pianse».
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