Figli di Portici famosi: Karl Jakob Weber
di Stanislao Scognamiglio
Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione, come Karl Jakob Weber, dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende. Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.
Karl Jakob Weber è nato a Arth, nel distretto di Svitto, in Svizzera, il 12 agosto 1712, da Beat Jakob Weber, Consigliere di Svitto, e di Anna Flora Zay.
Dal 1729 al 1931, ha sostenuto gli studi classici superiori nel collegio dei padri gesuiti di Lucerna. Dal 1731 al 1735, ha studiato matematica al Collegio Ghislieri a Pavia, dove si è laureato.
Non godendo di una florida stabilità finanziaria, si è arruolato nel reggimento Tschudi, formato da mercenari svizzeri, al servizio del re Carlo di Borbone.
Arrivato a Napoli, dopo qualche anno, ha sostenuto gli esami per essere ammesso al corpo degli ingegneri militari. Nel 1743, superate le prove, è stato inquadrato come ingegnere nel corpo della guardia reale.
Già ufficiale, progredendo nella carriera militare, ha raggiunto il grado di colonnello di fanteria.
Nel marzo del 1748, impiegato come sotto-architetto alle dipendenze dell’ingegnere militare spagnolo colonnello Roque Joachin de Alcubierre, soprastante agli scavi di Ercolano, ha iniziato la sua attività d’archeologo. Con il sovrastante, seppur in un rapporto conflittuale, ha sempre collaborato con fattiva determinazione. La diversità di vedute sulla conduzione degli scavi ha costituito il fondamento dei continui contrasti tra i due.
In effetti, mentre L’Alcubierre intendeva scavare esclusivamente per andare alla ricerca di oggetti di valore, lui, invece, riteneva condurre le campagne archeologiche con metodo, annotando e disegnando mappe di tutti i ritrovamenti.
Ingegnere qualificato, dal 1748, si è occupato delle prime esplorazioni nelle aree archeologiche di Ercolano, Pompei e Stabia, città sepolte dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d. C.
Il 2 luglio 1850, ha preso servizio presso la corte borbonica a Portici.
Grazie al suo contributo, sono state riportate alla luce la Villa dei Papiri, appartenuta al nobile romano Lucio Calpurnio Pisone, e gran parte del Teatro dell’antica Ercolano, la Villa di Giulia Felice a Pompei e diverse ville patrizie a Stabia.
Seguire lo scavo con una spiccata professionalità prestando la necessaria accurata attenzione ai particolari e trattare intere stanze nel loro contesto, hanno fatto di Weber un precursore dell’archeologia moderna.
L’ingegnere, architetto militare e archeologo, Karl Jakob Weber muore a Portici, il 15 febbraio 1764.
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