biografie

Figli di Portici famosi: il sottotenente Antonio Napolitano

di Stanislao Scognamiglio

Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende.  Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.

Antonio Ciro Napolitano è nato a Portici il 4 gennaio 1921, da Ciro Napolitano e Rosa D’Alessio.

Primogenito di tre figli, si è subito dimostrato un bambino molto precoce, coltivando molti interessi: «… suonava il violino, tirava di scherma, giocò a calcio nella squadra del Portici. Anche in questo gioco, benchè giovanissimo, si distinse per il suo tiro preciso, tanto che veniva paragonato a Pasinato, giocatore degli anni ’30».

Dopo il diploma di scuola superiore, nel 1939, è entrato alla Regia Accademia di Cavalleria e Genio di Pinerolo – Torino.

Anche negli studi e nelle attività militari si è subito posto in evidenza; tanto si è distinto che «… i genitori vennero convocati dal comandante che volle riferir loro di persona il suo apprezzamento».

Finito il corso di formazione, nel giugno del 1942, dopo il giuramento, rivestito il grado di sottotenente, è stato posto in congedo.

Rientrato a casa, la sua permanenza a Portici ha avuto la durata di una breve visita, poichè l’Italia, alleatasi con la Germania, dal 10 giugno 1940 è in guerra.

Benchè giovanissimo, volontario, non volendo attendere la chiamata della sua classe, si è messo a disposizione del comando militare territoriale.

Nuovamente in armi, dopo il rituale corso di addestramento formale, tenuto a Bardonecchia, è stato assegnato a un Reggimento di fanteria di montagna. Incorporato nella 2a Divisione Alpina Sforzesca, acquartierata a Novara, impiegata nei combattimenti sul fronte occidentale, alpi francesi.

Trasferito alla 3a Divisione Alpina Julia, di stanza a Udine, è stato destinato al Corpo di Spedizione Italiano in Russia (CSIR), impegnato dall’estate del 1941, a fianco delle forze tedesche, nel’operazione Barbarossa sul fronte orientale contro l’Unione Sovietica.

Nei pochi mesi di guerra, mal equipaggiato come tutti gli altri soldati, ha cercato «… di dare il massimo ai suoi uomini, chiedendo ai familiari di mandare quanti più indumenti caldi possibile in modo da poterli distribuire loro. Si distinse sul campo, montando i pezzi di artiglieria sotto il fuoco nemico.

Durante i tragici avvenimenti legati alla ritirata delle forze italiane nelle steppe lungo il Don, il 10 dicembre del 1942, è stato fatto prigioniero.

Tradotto con gli altri soldati fino in Siberia, è stato internato nel campo di prigionia n. 160 di Suzdal, sito nella regione di Vladimir, a circa duecento chilometri a sud-est di Mosca.

Denutrito, nel freddo gelido dell’inverno siberiano, avendo contratto un’infezione di tifo petecchiale, dalla fredda camerata al lazzaretto allestito all0interno dell’antico castello medioevale.

Stremato dagli stenti, dalla febbre tifoidea e dal freddo, il sottotenente Antonio Ciro Napolitano  muore il 18 marzo 1943.

II suo corpo, traslocato nottetempo, riposa in una grande fossa comune, scavata in un bosco di betulle, poco fuori le mura del campo lager di Suzdal

Dichiarato ufficialmente disperso, la notifica della sua morte è stata «… consegnata all’unica superstite della famiglia, la sorella Fortunata»,allorquando l’elenco dei caduti italiani in Russia non è stato più ritenuto secretato dal KGB = Komitet gosudarstvennoj bezopasnosti = Comitato per la sicurezza dello Stato.

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Un pensiero su “Figli di Portici famosi: il sottotenente Antonio Napolitano

  • Grazie per un articolo semplice ma preciso per conoscere e poter tramandare la nostra storia

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