Figli di Portici famosi: il senatore Leonardo Bianchi
di Stanislao Scognamiglio
Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende. Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.
Leonardo Bianchi è nato a San Bartolomeo in Galdo, in provincia di Benevento, il 5 aprile 1848, da Vincenzo Bianchi e da Alessia Longo.
Sin dalla più «… tenera età, con gli insegnamenti del padre Vincenzo Bianchi prima, e quelli del prete di San Bartolomeo dopo» è stato istruito secondo un’educazione classica.
Con questa salda preparazione di studi classici, ha completato la sua istruzione secondaria nella vicina Benevento.
Dopo la maturità, si è iscritto alla facoltà di medicina della Regia Università degli Studi di Napoli.
Nel gennaio del 1871, si è laureato in medicina e chirurgia.
Dopo la laurea, a 23 anni, nominato medico del Reale Albergo dei poveri di Napoli, ha iniziato la sua fruttuosa quanto brillante carriera scientifica e universitaria fungendo da assistente in diversi istituti scientifici e in vari ospedali.
Acquisita la libera docenza in elettroscopia, nel 1876 e quella in patologia speciale medica, nel 1877, è divenuto docente in clinica medica all’Università di Napoli, nel 1878.
A soli 31 anni, è divenuto professore ufficiale di clinica medica alla Regia Università di Cagliari.
Tre anni dopo, nel 1882, è stato nominato assistente del professor Giuseppe Buonomo (Gaeta, Latina, 23 dicembre 1825 – Roma, 8 luglio 1890), direttore della clinica delle malattie nervose e mentali del manicomio provinciale di Napoli in San Francesco di Sales.
Grazie a questa esperienza, cominciando a insegnare psichiatria, sempre più crescente in lui l’amore per quella nuova scienza, ha organizzato un Istituto psichiatrico all’interno del nosocomio.
Nello stesso anno, ha fondato e diretto la rivista scientifica Annali di neurologia.
Nel 1883, ha avviato le pubblicazioni del periodico La psichiatria, la neuropatologia e le scienze affini.
Nel 1888, ha ottenuto l’incarico di professore ufficiale della cattedra di psichiatria nella Regia Università di Palermo.
Alla morte del professor Giuseppe Buonomo, avvenuta nel 1890, è stato richiamato a Napoli come suo successore.
Nel frattempo, data la sua notorietà raggiunta nel campo della neuroscienza, ha ricevuto anche la nomina a direttore del manicomio provinciale di San Francesco di Sales.
Accettati i due incarichi,«… quello di professore ufficiale di psichiatria e quello di direttore del manicomio provinciale, si è impegnato in una profonda riforma di entrambe le istituzioni.
Non solo ha unito le due cattedre di Neuropatologia e di Psichiatria, ma ha apportato importanti innovazioni; tra le principali, risaltano:
la rieducazione del personale medico, soprattutto per quanto riguarda l’introduzione di un acceso senso di responsabilità nella gestione del rapporto medico-paziente.
l’abolizione della camicia di forza, considerato strumento di tortura inadatto alla cura dei pazienti e al rispetto della loro umanità.
Nel campo medico, con le sue ricerche, ha evidenziato la funzionalità delle diverse aree del mantello cerebrale e ha introdotto innovazioni sui centri motori del cervello, sulle compensazioni funzionali della corteccia cerebrale.
Presso l’Ateneo partenopeo, dal 29 ottobre 1892, ha ricoperto il ruolo di professore ordinario di Psichiatria e clinica psichiatrica e, dal 24 dicembre 1899, quello di professore ordinario di Psichiatria e clinica psichiatrica e clinica delle malattie nervose.
Autore di altre importanti ricerche nel campo neuropsichiatrico, nel 1898, è stato nominato direttore del Giornale internazionale delle scienze mediche.
Per dedicarsi totalmente agli studi prediletti di clinica neurologica, nel 1910, ha abbandonato la direzione del manicomio provinciale di Napoli.
All’interno della Regia Università degli Studi di Napoli, ha ricoperto anche incarichi amministrativi, profondendo «… le sue mirabili energie alla soluzione dei molti e gravi problemi universitari».
Già preside della Facoltà di medicina e chirurgia, per due volte, è stato anche nominato rettore coreggente, nell’anno accademico 1902-1903 e magnifico rettore nell’anno accademico 1911-1912.
All’attività di scienziato e di medico, con la stessa energia, ha affiancato quella di politico. Già presidente del Consiglio provinciale di Benevento e consigliere provinciale di Napoli, nel 1892, si è affacciato alla vita politica nazionale.
Il 6 novembre 1892, candidato nelle file della sinistra democratica per il collegio di San Bartolomeo in Galdo, per la prima volta, è stato eletto deputato al Parlamento italiano (XVIII legislatura: 23 novembre 1892 – 8 maggio 1895).
Nell’anno 1895, primo italiano, ha pubblicato un suo articolo riguardante «… la teoria dei lobi frontali con la traduzione in inglese fatta personalmente dal Prof. De Vatteville» sulle pagine del Brain, «… la rivista che tuttora è considerata la più importante in materia di Neurologia».
Allo scoppio della prima guerra mondiale, convinto interventista, ha propugnato l’entrata in guerra dell’Italia.
Successivamente all’entrata in guerra dell’Italia (24 maggio 1915) e per tutta la durata del conflitto, ha svolto un ruolo attivo nella cura dei reduci e nell’organizzazione degli ospedali militari.
Eletto per la seconda volta alla Camera dei deputati, in rappresentanza del collegio di Montesarchio, ininterrottamente dal 21 marzo 1897 al 29 settembre 1919, per cinque consecutive legislature (XX, XXI, XXII, XXIII, XXIV), è stato seduto sui banchi di Montecitorio.
Nell’esercizio dell’attività parlamentare, si è interessato soprattutto di questioni sociali «… propugnando colla sua opera utili riforme sia nel campo sanitario e assistenziale che in quello penitenziario e dell’istruzione pubblica». Punti nodali dei suoi interventi: la riforma del sistema penitenziario e del regolamento sulla prostituzione, la lotta antimalarica e antitubercolare, la legge sui manicomi e sugli alienati. Di quest’ultimo argomento è stato relatore della proposta, divenuta poi Legge n. 36 del 14 febbraio1904, a oggetto Disposizioni sui manicomi e sugli alienati. Custodia e cura degli alienati.
Ha svolto, inoltre, due incarichi di governo: quale ministro della pubblica istruzione (28 marzo-22 dicembre 1905), ha promosso una radicale riforma dell’organizzazione scolastica italiana, favorendo la diffusione della cultura primaria in tutti i territori del regno; ha istituito le prime cattedre italiane di psicologia sperimentale in tutte facoltà di lettere e filosofia delle Università italiane; ha costituito la Cattedra delle malattie del lavoro a Milano e quella di Antropologia criminale a Torino; quale ministro senza portafoglio (19 giugno 1916-29 ottobre 1917) è stato delegato all’organizzazione sanitaria del paese in guerra; le opere di previdenza sociale e la riorganizzazione della salute mentale; la costruzione di una ferrovia che avrebbe collegato Napoli con Puglia e il Molise attraverso i monti dell’Appennino sannitico.
Il 6 ottobre 1919, per essere stato tra i «… deputato dopo tre legislature o sei anni di esercizio; ministri segretari di Stato; membri ordinari del Consiglio superiore di istruzione pubblica; dopo sette anni di esercizio;le persone che da tre anni pagano tremila lire d’imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria, dal sovrano Vittorio Emanuele III (Napoli, 11 novembre 1869 – Alessandria d’’Egitto, 28 dicembre 1947), è stato nominato senatore del Regno d’Italia.
A Palazzo Madama, è stato membro della Commissione di finanze (30 maggio 1924-13 febbraio 1927) e commissario di vigilanza al Fondo per l’emigrazione (19 giugno 1921).
Dal matrimonio con Raffaella Grannone, ha avuto quattro figli: Armida, Olimpia, Vincenzo e Ida.
Per i suoi meriti scientifici
è stato proclamato :
⦁ membro del Consiglio superiore della pubblica istruzione (1 luglio 1903-30 giugno 1907) (1 luglio 1908-30 giugno 1913);
⦁ membro della Giunta del Consiglio superiore della pubblica istruzione (1 luglio 1906-30 giugno 1907; 1 marzo 1910-30 giugno 1913);
⦁ membro del Consiglio sanitario provinciale di Napoli;
⦁ socio dell’Accademia Pontaniana di Napoli (dicembre 1897);
⦁ presidente dell’Accademia medico-chirurgica di Napoli;
⦁ direttore del “Giornale internazionale delle scienze mediche.
ha ottenuto una laurea ad honorem;
⦁ dalla Regia Università di Napoli;
⦁ dalla statunitense University of Manchester;
è stato insignito delle onorificenze di:
⦁ Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia 9 maggio 1894;
⦁ Cavaliere dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 11 giugno 1891;
⦁ Ufficiale dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 11 giugno 1903;
⦁ Commendatore dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 29 giugno 1905;
⦁ Gran cordone dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 18 dicembre 1913.
Il neurologo, psichiatra e senatore del Regno d’Italia, «… durante un convegno all’Università, per un improvviso attacco di angina pectoris», si spegne in Napoli, il 13 febbraio 1927.
Abituale frequentatore di Portici, amava trascorrere i momenti di riposo e l’estate nella «… casina di caccia di Ferdinando IV di Borbone» a Bellavista, da lui acquistata.
Nel 1929, il figlio «… On. Prof. Vincenzo Bianchi, nell’antica residenza estiva del padre», ha fondato la Stazione Climatica Bianchi.
Nel sessantesimo anniversario della fondazione, è stata ricordata la figura dell’illustre scienziato, con una lapide, fissata nell’atrio della struttura medica.
La speciale epigrafe recita:
IN QUESTA CASINA DI CACCIA / DI FERDINANDO IV DI BORBONE / TRASCORREVA I GIORNI SERENI DELL’ESTATE / IL SENATORE DEL REGNO / LEONARDO BIANCHI / PADRE DELLA NEUROLOGIA ITALIANA / MAGNIFICO RETTORE DELL’UNIVERSITA’ DI NAPOLI / E MINISTRO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE / CHE ILLUSTRO’ L’ITALIA NEL MONDO CON LE SUE / SCOPERTE SULLE FUNZIONI DEI LOBI FRONTALI / PORTICI OTTOBRE 1989.
Tra le sue oltre cento memorie scientifiche, si ricordano le principali:
- Sulla paralisi spinale spastica. Detken, Napoli,1882.
- Critica e Riforma delle farmacie. Tip. G. Candeletti, Torino, 1885.
- La emiplegia, Saggio di fisio-patologia del cervello, con particolare considerazione alla localizzazione dei focolai distruttivi. Napoli, 1886.
- Trattato di semiotica delle malattie del sistema nervoso. Napoli, 1889.
- Semeiotica delle malattie del Sistema nervoso. Milano, 1891.
- Sulle localizzazioni cerebrali. Napoli, 1893.
- La frenosi sensoria e la paralisi progressiva. Milano, 1897.
- In causa d’impotenza, [perizia]. Napoli, 1898.
- Su le idee fisse, Lezione (Clinica psichiatrica della r. Università di Napoli). Firenze, 1899.
- Trattato di psichiatria, ad uso dei medici e degli studenti. Napoli, 1905.
- Contributo alla conoscenza dell’isterismo. Milano, 1912.
- Sul significato dell’area corticale del lobo frontale, la cui eccitazione produce dilatazione della pupilla. Società romana di antropologia, Roma, 1916.
- La meccanica del cervello. Torino, 1921.
- Trattato di psichiatria, ad uso dei medici e degli studenti. Napoli, 1924.
- Eugenica, igiene mentale e profilassi delle malattie nervose e mentali. Napoli, 1925.
Nastrini dello decorazioni conferitegli:
Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia
Cavaliere dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
Ufficiale dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
Commendatore dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
Gran cordone dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
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