Figli di Portici famosi: il prefetto Roberto Monticelli
di Stanislao Scognamiglio
Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende. Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.
Roberto Monticelli è nato a Portici, il 14 settembre 1883.
Appartenente a una distintissima famiglia di industriali, anziché seguire l’attività familiare, ha preferito continuare gli studi, iscrivendosi alla Facoltà di Giurisprudenza.
Laureatosi in legge alla Regia Università di Napoli, vincitore di pubblico concorso, il 10 agosto 1906, si è immesso nella carriera pubblica.
Dipendente del Ministero dell’Interno del Regno d’Italia, ha prestato servizio presso le sedi di Lagonegro, Salerno, Novara, Verona, Ministero, Roma, Ministero, Lucca, Ministero.
Nominato viceprefetto, è stato addetto all’Ufficio Stampa del Capo del Governo, Benito Mussolini (Dovia di Predappio, 29 luglio 1883 – Giulino di Mezzegra, 28 aprile 1945).
Promosso prefetto di II classe l’1 agosto 1932, si è trasferito a Foggia.
Con l’incarico di vice prefetto, dall’agosto 1932 al settembre 1934, ha collaborato con rappresentante del Governo nella provincia foggiana
Spostatosi a Campobasso, dal settembre 1934 al luglio 1936, ha retto la Prefettura del capoluogo molisano.
Nell’agosto del 1936, è stato destinato a Rieti, dove è rimasto fino all’agosto 1939.
Durante la permanenza reatina, il 16 maggio 1939, gli è arrivata la promozione a prefetto di I classe.
Dall’agosto 1939 al maggio 1940, messo a disposizione del Ministero, è stato incaricato di esercitare le funzioni ispettive. Successivamente, dal maggio 1940 all’agosto 1942, ha ricoperto la carica di direttore dell’Ufficio per l’Alimentazione.
Per i servigi resi allo Stato è stato insignito del titolo di Grand’Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia e Ufficiale dell’Ordine Mauriziano.
Nel corso del 1942 «… è stato nominato Commissario all’Ente Autonomo “Volturno” in sostituzione del Vice Prefetto dottor Bracali, chiamato alla carica di Vice Podestà del Comune di Napoli».
Nel settembre 1942, è stato collocato a riposo per ragioni di servizio.
Richiamato in servizio, dall’agosto 1944 all’agosto 1948, è stato collocato a disposizione e, ancora una volta, incaricato di svolgere funzioni ispettive.
Dall’ottobre 1944, ha esercitato il ruolo di presidente della Commissione di disciplina per gli Ufficiali dei ruoli dei Servizi Antincendi.
Dal marzo 1946 all’agosto 1948, è stato direttore generale dei Servizi Antincendi
Nell’agosto 1948, per aver compiuto 40 anni di servizio, d’ufficio, è stato collocato definitivamente a riposo.
Il prefetto Roberto Monticelli muore a Portici, nel 1968.
Nastrini delle onorificenze attribuitegli:
Grand’Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia
Ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
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Un particolare grazie al dr. Scognamiglio per aver ricordato ai Porticesi il Prefetto Monticelli, figlio di Vincenzo che era titolare di una importante manifattura serica. La Fabbrica nel 1902, con i telai meccanici azionati a gas, occupava circa 70 operai. Producevano tovaglie damascate, tappeti, coperte, maglie ed altro ancora. I Monticelli erano una delle più importanti Famiglie Porticesi dell’epoca. Il mio tuffo nel passato, in qualità di nipote di Dora Monticelli, va ai miei primi anni di vita. Andavamo in visita a Palazzo Monticelli in Via Giordano dove, al piano nobile, viveva la famiglia di mia Zia; il Prefetto, invece, viveva all’ultimo piano con il fratello Guglielmo e la sorella Concettina. Tutti e tre rigorosamente non sposati! Appena arrivati mi fiondavo a suonare una campanella con un filo lunghissimo che si trovava all’ingresso del giardino a dx. Immediatamente dall’ultimo piano si affacciava una testolina bianca. Zio Guglielmo o il Prefetto! sempre pronti a lanciarmi delle gustose gelatine. Se invece volevo i cioccolatini di Gay Odin, dovevo salire, con grande imbarazzo e vergogna, da loro. Dopo il doveroso rituale del baciamano a Zia Concettina arrivavano i cioccolatini sia per me che per gli ospiti del piano nobile. Quando il Prefetto morì mi colpì moltissimo il vedere accanto a lui un magnifico cuscino prodotto dalla loro Industria con adagiate le onorificenze di Casa Savoia. Grazie Dr. Scognamiglio! Cav. dr. Eduardo Pilone Poli
Preg. mo Cavalier dottor Poli
ringraziandola ancora una volta per la cortese attenzione, ci tocca esprimerle, soptattutto, la nostra gratitudine per averci fornito “GUSTOSE” pillole del tempo passato.
Cordialmente
Stanislao Scognamiglio
Tutto questo nonostante il fatto che non avesse mai avuto la tessera del partito fascista. Eccezionale esempio di rettitudine, competenza e onestà tanto da far accettare a tutte le alte sfere del partito un atteggiamento che allora poteva precludere ogni carriera e addirittura poter essere tacciato di alto tradimento.
Sono Augusto Monticelli, nipote di Augusto fratello di Roberto. Ho abitato a palazzo Monticelli dalla nascita fino all’ età di diciotto anni. Abitavo con mio padre Armando ed il resto della famiglia in un appartamento comunicante con quello di zio Roberto e di zia Concettina. Una frequentazione giornaliera quindi. Sua eccellenza Roberto Monticelli, così veniva appellato mio zio, era un uomo davvero eccezionale, quando era a Portici viveva con grande semplicità. Non ha mai avuto atteggiamenti che potessero far apparire e valere la sua carica e le sue onoreficenze. Lo ricordo con affetto e con il rispetto dovuto ad uno dei membri più illustri della mia famiglia.
Preg. mo Sig. Monticeli
la ringraziamo per l’attenzione prestataci e per l’arricchimento della testimonianza sulla figura morale del suo amato zio.
EGREGIO SIG. STANISLAO SCOGNAMIGIO.
Sono Vincenzo Monticelli abitante a Portici dal lontano 1937 anno della mia nascita, ed ivi abitante alla Via Roma
Ho letto quanto suscrito.
Per sommi capi ,riconosco diversi aneddoti riportati, nell’articolo.
Ma purtroppo non riscontro molte esattezze in ciò che ho letto.
Il più inesatto nella sua narrazione è il Sig. PILONE POLI , nipote del Sig. Gaetano Poli. marito di mia zia Dora Monticelli, cugina di mio padre Armando, figlio di Augusto e nipote a sua volta di Vincenzo Monticelli
Nel caso Lei, Sig. Scognamiglio , avesse bisogno di ulteriori, chiare e dettagliate , informazioni, me le può anche chiedere.
Ma non è obbligato a farlo, il tutto solo ed esclusivamente per la vera CRONACA.
La Distintamente Saluto.
Vincenzo Monticelli
Preg,mo Sig, Monticelli
La ringraziamo per l’attenzione prestataci, ci permetta però di obiettare, la sua affermazione «Ho letto quanto suscrito. Per sommi capi ,riconosco diversi aneddoti riportati, nell’articolo.
Ma purtroppo non riscontro molte esattezze in ciò che ho letto.
Il più inesatto nella sua narrazione è il Sig. PILONE POLI».
Riletta la nota stesa, non per amor di polemica, ma «… solo ed esclusivamente per la vera CRONACA», vogliamo sottolineare che non si evincono aneddoti ma la sola schematica carriera professionale vissuta dal PREFETTO.
Inoltre, le precisiamo che quanto scritto dal «Sig. PILONE POLI, nipote del Sig. Gaetano Poli, marito di mia zia Dora» è frutto del predetto, gentilmente inviato alla Redazione a commento della nota pubblicata e non parte integrante dell’articolo.
Accogliendo il suo invito, dato che come ha potuto notare la nota è priva di foto dell’illustre suo congiunto, le saremmo grati se ce ne fornisse qualcuna, oltre a qualch’altra saliente notizia, così da arricchire la nota.
Ringraziandola ancora, la salutiamo distintamente.
Stanislao Scognamiglio
Cortesemente chiedo (sono un Vigile del Fuoco) se esiste una foto che ritragga finalmente il Prefetto Monticelli (non importa l’età in cui venne scattata) perchè sto ricostruendo la Storia con la lettera maiuscola che vide al Ministero dell’Interno l’arrivo, poco dopo la fine della guerra, di questo straordinario personaggio che tra l’altro è stato anche Prefetto nella mia città di Rieti… purtroppo non si trova nessuna foto in Prefettura di Monticelli e della sua presenza di allora, tutto questo dovuto immagino alle problematiche del tempo.
Preg.mo Sig. Valloni
lnnanzi tuttto, la ringraziamo per la cortese attenzione prestataci.
Per quanto alla sua richiesta, purtroppo, non siamo nella condizione di poterla riscontrare. Perchè, com’è chiaramente leggibile nei precedenti commenti, ha potuto notare che la nota è priva di foto dell’illustre suo congiunto. Le saremmo grati se ce ne fornisse qualcuna. il nostro invito rivolto ad uno stretto familiare del Prefetto non ha avuto alcun seguito.
Nell’assircurarle che espleteremo qualch’altro tentativo, la salutiamo distintamente.
Stanislao Scognamiglio.