Figli di Portici famosi: il pittore Giovan Battista Filosa
di Stanislao Scognamiglio
Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende. Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.
Giovan Battista Filosa: Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, il 17 luglio 1850.
Per circa due anni, ha seguito i corsi di pittura alla Reale Accademia di Belle Arti di Napoli, allievo del pittore Domenico Morelli (Napoli, 7 luglio 1823 – ivi, 13 agosto 1901).
Ha, poi, completato gli studi e affinato la sua preparazione artistica a Roma.
Agli inizi della sua attività pittorica si è accostato al gruppo della Scuola di Resina, ironicamente detta Repubblica di Portici.
Autore di un gran numero di paesaggi e di vedute d’interno, ha esordito, nel 1867, esponendo una Veduta di Castellammare alla Promotrice della Salvator Rosa di Napoli.
Alla sua prima pubblica esperienza ha riscosso l’ammirazione dei critici d’arte.
Trasferitosi a Parigi, vi ha risieduto per circa dieci anni, dal 1873 al 1882.
Durante il lungo soggiorno francese, per l’accurata perizia descrittiva dei suoi acquerelli, soprattutto scene di genere e composizioni di costume settecentesco, proposte ai Salons parigini ha riscosso l’apprezzamento del pubblico.
Lavorando con assiduità e con maestria ha fatto sì che i suoi dipinti, esposti nelle importanti Mostre del Salons parigini, riscuotessero sicuro successo.
Vendendo i suoi quadri, durante le esposizioni o privatamente, ha avuto come clienti anche personaggi illustri del mondo della cultura e dell’arte.
A tal proposito, si ricordano «… gli acquisti di Alessandro Dumas figlio, dell’Imperatore del Brasile, don Pedro, del pittore Mariano Fortuny, di Heilbut, di Goupil, di Perant, di Bornich e di molti altri».
Ritornato in Italia, dopo aver peregrinato da una città all’altra, si è stabilito definitivamente a Napoli.
Dal 1867 al 1911, esponendo paesaggi e soggetti agresti, quasi costantemente ha partecipato alla Promotrice napoletana e a innumerevoli esposizioni sia in Italia che all’estero, sempre con buoni successi:
- Torino, 1880: Sogni, Aprile, L’estate al bosco di Boulogne, Dopo il bagno;
- Nizza, 1883
- Liverpool, 1884;
- Roma, 1895: Il silenzio;
- Venezia, 1895: La foresta, acquistato dal Ministero della Pubblica Istruzione per la Galleria Nazionale di Arte Moderna in Roma;
- Napoli, 1904: Aprile nel bosco, Il raccolto delle olive, La gemma della foresta, Labor.
- Napoli, 1906: Il viale dei sospiri, acquistato dalla Società Promotrice della Salvator Rosa di Napoli e Marina del Granatello»;
- Napoli, 1911: Verso Gragnano, comprato dal Municipio di Napoli, Bosco sugli Appennini, acquisito dalla Società Promotrice della Salvator Rosa di Napoli e Sette impressioni.
Nel 1902, ha ricevuto la nomina a professore onorario dell’Accademia napoletana.
Nello stesso anno, su commissione del professore Francesco De Rosa, incaricato dell’insegnamento dell’Orticoltura alla Regia Scuola Superiore di Agricoltura di Portici, ha realizzato alcune preziose tavole, raffiguranti varietà di ortaggi coltivate, realizzate con una tecnica che li rende tridimensionali.
Sue opere, «… sia il paesaggio che la figura e le scene di genere con la tecnica dell’olio e principalmente dell’acquerello a cui riusciva a dare la stessa forza della pittura ad olio», sono in mostra presso: la Galleria d’Arte Moderna di Roma; il Municipio di Napoli; il Museo di Clemency, il Museo di Glasgow, e tanti altri enti pubblici e privati.
Il pittore Giovan Battista Filosa muore a Resina, oggi Ercolano, in provincia di Napoli, nel 1935.
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