Figli di Portici famosi: il paroliere Beniamino Rossi
di Stanislao Scognamiglio
Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende. Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.
Beniamino Rossi è nato a Napoli il 13 ottobre 1876.
Terminata la formazione scolastica, assunto dalle Ferrovie dello Stato con la qualifica di funzionario, ha volto mansioni presso il Compartimento di Napoli.
Contemporaneamente all’attività professionale «… per oltre trent’anni, ha svolto una non feconda ma coscienziosa attività di commediografo, umorista e canzoniere».
I suoi testi, musicati «… da Fonzo, Capolongo, E. A. Mario, Mazzocchi ed altri, arricchirono il repertorio di Pasquariello e dei macchiettisti più in voga dell’epoca».
Tra le sue creazioni artistiche, prodotte nel suo esercizio di autore di testi teatrali e di canzoni comiche, citiamo: Urdema chitarra del 1894; Don Pascalino, Tarantella c’ ’a nustalgia, Ciccilluzzo e Cuncettina, ’O tramme elettrico del 1924; La mia signora del 1932.
Nel 1925, da un gruppo di amici buontemponi, è stato fatto oggetto di un proverbiale pesce d’aprile. Questi, nottetempo, hanno fatto affiggere «… nelle strade adiacenti alla casa dl Rossi manifesti annunzianti la sua morte. Fu atroce scherzo, ma, in compenso, gli valse a collaudare l’affetto e la stima che godeva da parte di amici e conoscenti, che erano numerosissimi».
Personalità dall’animo buono e leale «… aveva un difetto di pronunzia che lo rendeva ancora più spiritoso e simpatico».
Alcuni anni prima di lasciare la vita terrena, ha e pubblicato «… una garbata raccoltina di poesie napoletane».
L’autore di canzoni comiche Beniamino Rossi muore a Portici, di mercoledì 27 settembre 1950.