Figli di Portici famosi: il medico samaritano Teofilo Santi
di Stanislao Scognamiglio
Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende. Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.
Teofilo Santi è nato a Napoli, il 22 febbraio 1909 da Riccardo Santi e da Ersilia Bragalia
Undicenne, nel 1920, è arrivato a Portici, dove il padre pastore metodista, è stato inviato e ha trasferito Casa Materna, l’istituto educativo per minori soli e abbandonati, da lui fondato a Napoli nel 1905.
Da sempre ha coltivato il sogno «… di poter dare la propria opera di medico in una missione in Africa».
Per cui, dopo la licenza liceale, si è iscritto alla Facoltà di Medicina e Chirurgia della Reale Università degli Studi di Napoli, dove, nel 1933, si è laureato in medicina.
Giovane medico, ha assunto la direzione del servizio sanitario di Casa Materna.
Nell’inverno 1944-45, un fortuito episodio capitatogli a Napoli, «… città affamata, semidistrutta dai bombardamenti», ha costituito la chiave di volate della sua vita.
«… Circa 40.000 persone erano rifugiate nelle grotte circostanti la città. Un giorno a Ponticelli, dove svolgeva la sua attività di medico, arrivò da lui a piedi da Napoli, una madre con un bambino denutrito e malato, che abitava nelle grotte di Capodimonte insieme con molti altri, chiedendo aiuto. Quando Santi nei giorni seguenti andò a visitare questo bambino si trovò di fronte una situazione di disperazione e miseria, non diversa da tanti altri quartieri della Città e si convinse che la sua missione si sarebbe dovuta svolgere non in Africa ma tra il suo popolo».
L’appartenenza «… ad una grande famiglia evangelica, dedita alla testimonianza e alla solidarietà, formò e segnò il suo carattere, il suo spirito e la sua vita. Vita che volle dedicare completamente agli altri, ai sofferenti e ai più diseredati».
Con tali presupposti, nell’immediato secondo dopoguerra, raccogliendo l’idea del fratello Fabio (1 aprile 1911 – 3 ottobre 1956) ha deciso di realizzare un ospedale aperto a tutti, solidale e gratuito.
Nel 1946, ha promosso la costituzione tra le Chiese evangeliche napoletane del Comitato promotore preposto a raccogliere fondi necessari a finanziare la costruzione di un ospedale.
Con il denaro raccolto, grazie al determinante contributo delle Chiese evangeliche italiane, ma soprattutto grazie alla solidarietà delle chiese protestanti europee e statunitensi, il 6 novembre 1962, ha acquistato il suolo adatto allo scopo.
Così, «… in uno dei quartieri più poveri della città, privo di strutture sociali e sanitarie», ha fondato a Ponticelli, l’Ospedale Evangelico Villa Betania.
Dopo anni di difficoltà e di problemi, il 20 ottobre del 1968, ha inaugurato la struttura ospedaliera, dotata di «… 86 posti letto, pochi reparti e servizi essenziali e circa 60 dipendenti».
Da allora, oltre a prestare le sue cure presso il nosocomio, ha continuato a svolgere la sua opera al servizio degli ultimi girando quotidianamente tra le famiglie in difficoltà.
Il samaritano Teofilo Santi si spegne il 23 ottobre 1985.
Le sue spoglie mortali vengono deposte al compreso acattolico del cimitero porticese.
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