Figli di Portici famosi: il medico, chimico e agronomo Celso Ulpiani
di Stanislao Scognamiglio
Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende. Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.
Celso Ulpiani è nato ad Acquaviva Picena, in provincia di Ascoli Piceno, il 23 novembre 1867.
Dopo aver compiuto gli studi classici a Roma, si è iscritto alla Facoltà di Medicina e Chirurgia della Regia Università degli Studi di Roma.
Lasciato l’Ateneo romano, si è trasferito all’Università di Bologna, dove, nel 1891, ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia.
Dopo aver esercitato per alcuni anni la pratica medica, prima nelle Marche e poi a Roma, si è dedicato agli studi di chimica.
Le sue ricerche sulla chimica applicata in campo agricolo lo hanno portato a ricoprire ruoli direttivi presso le Stazioni Agrarie di Roma, Napoli e Bari.
Grazie ai suoi studi ha recato importanti contributi alla chimica, in particolar modo a quella agraria e all’agronomia.
Suoi precipui interessi sono stati rivolti allo studio della «… riduzione e denitrificazione dei nitrati, alla trasformazione dell’acido ureico e alla formazione del terreno agrario».
I risultati dei suoi lavori scientifici sono stati raccolti nell’Opera omnia: due volumi pubblicati postumi, nel 1927-28.
Mentre occupava la direzione della Stazione agraria di Bari, con regio decreto del 6 dicembre 1906, è stato nominato docente ordinario di Chimica agraria alla Regia Scuola Superiore di Agricoltura di Portici.
Presso la Regia Scuola Superiore di Agricoltura porticese, messosi al lavoro, ha potenziato il laboratorio di Chimica agraria e la Stazione agraria sperimentale.
Le due strutture, sotto la sua guida, infatti, «… assunsero grande notorietà, con attrezzature all’avanguardia, che furono impiegate per interessanti studi sulla genesi e le proprietà dei suoli e sui rapporti pianta-suolo».
Su incarico della Commissione reale per le irrigazioni, ha condotto «… una serie di sperimentazioni sull’azione delle acque salmastre sulle coltivazioni che aprirono un filone di ricerca, esplorato poi da numerosi studiosi italiani e stranieri».
Nell’arco della carriera, rivolgendo la sua particolare a attenzione anche alle questioni che riguardavano il problema meridionale, ha sostenuto che «… il problema sociale delle campagne meridionali si risolveva nella complementarità tra appoderamento (sotto forma di piccola proprietà, mezzadria o affitto) e gestione diretta di vaste fattorie».
A lui è dovuta la fondazione del la Stazione agraria di Bari e l’apertura di un «… servizio pubblico di analisi, annesso alla Cattedra di Chimica agraria».
Otre che scienziato, uomo coltissimo e raffinato umanista, ha lasciato numerose opere che documentano la varietà e la complessa articolazione dei suoi studi.
Tra i suoi lavori scientifici, ricordiamo la pubblicazione di opere di chimica-biologica, quali: Il problema agrario meridionale, I privilegi del suolo e del clima d’Italia, La politica frumentaria d’Europa nel secolo scorso, Chimica-Fisica e Agricoltura.
Il suo interesse per gli studi umanistici, rivolti soprattutto alla letteratura latina, lo hanno portato «… ad approfondire un argomento congeniale ai suoi studi sull’agricoltura: le Georgiche di Virgilio».
Il medico, chimico e agronomo Celso Ulpiani è venuto a mancare ai vivi, nel 1919.
A lui è intitolato l’istituto tecnico agrario di Ascoli Piceno.
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