Figli di Portici famosi: il giornalista e politico Andrea Geremicca
di Stanislao Scognamiglio
Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende. Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.
Andrea Geremicca è nato a Napoli, il 3 giugno 1933.
Appartenente «… a una famiglia della borghesia intellettuale napoletana», sin da ragazzo ha coltivato le sue due grandi passioni: la politica e il giornalismo.
Quindicenne, frequentando il Liceo Classico Umberto I di Napoli, giornalista in erba , ha esordito nel mondo della carta stampata, scrivendo per il giornalino scolastico.
Alla fine degli anni Cinquanta, nonostante l’ottimo rendimento nel profitto scolastico «… (otto e nove in italiano e latino)», di punto in bianco, ha deciso di abbandonare gli studi per dedicarsi totalmente all’attività di partito. Ciò, «… Non per motivi economici. E neppure per ragioni ideologiche e culturali, ero troppo giovane, praticamente un ragazzo. Volli rompere con l’ambiente di via dei Mille, appunto, e con una vicenda familiare sofferta e travagliata. Mia madre si era uccisa nelle mie braccia quando non avevo ancora sedici anni, e io sentivo il bisogno di una svolta. Decisi di dedicare la mia vita al Pci, perché i comunisti “volevano cambiare il mondo”. E valeva la pena di impegnarsi e sacrificarsi per un grande progetto di pace, giustizia, libertà, riscatto del Mezzogiorno, e via dicendo».
Con questi presupposti, giovanissimo è entrato tra le fila del Partito Comunista Italiano.
Nell’arco della sua intensa militanza nel Partito, ha ricoperto vari incarichi: segretario della commissione giovanile della Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL); segretario della Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI); segretario cittadino a Napoli; segretario provinciale del Partito Comunista Italiano.
La sua capacità oratoria, la sua scorrevole scrittura e le sue rigorose analisi politiche, dagli anni ’60 agli anni ’70, lo hanno portato a divenire il leader storico della sinistra a Napoli.
Divenuto giornalista professionista, è stato redattore capo e inviato del quotidiano L’Unità, organo di stampa del Partito Comunista Italiano.
Stimato e apprezzato autore di numerosi saggi e articoli, ha scritto due libri, entrambi pubblicati a Napoli da Guida Editore: Dentro la città: Napoli angoscia e speranza, nel 1977 e Napoli, una transizione difficile, nel 1997.
Ha sempre seguito con particolare attenzione le vicende della sua città, per cui è stato candidato alle elezioni amministrative.
Dal 1975, eletto consigliere comunale, è stato assessore del Comune di Napoli, nelle giunte rosse guidate dal sindaco Maurizio Valenzi (Tunis, in Tunisia, 16 novembre 1909 – Acerra, Napoli, 23 giugno 2009).
Protagonista delle battaglie per il riscatto delle popolazioni meridionali e impeccabile amministratore civico, si è profuso instancabilmente nell’impegno per la difesa e lo sviluppo della città di Napoli.
Alle elezioni politiche tenute la domenica 3 giugno 1979, è stato candidato per il collegio di Napoli alla Camera dei deputati nella lista del Partito Comunista Italiano.
Eletto deputato alla Camera, nella circoscrizione Napoli con sistema proporzionale, per l’VIII Legislatura della Repubblica italiana, dal 20 giugno 1979 all’11 luglio 1983, è stato tra i banchi del gruppo parlamentare del Partito Comunista Italiano.
Riconfermato alle lezioni di domenica 26 giugno 1983 e a quelle di domenica 14 giugno 1987, sempre in rappresentanza del collegio elettorale di Napoli, ha occupato uno scanno a Montecitorio per atre due legislature: la IX, dal 12 luglio 1983 all’1 luglio 1987 e la X, dal 2 luglio 1987 al 22 aprile 1992.
Nel corso delle tre legislature consecutive, ha partecipato con assiduità ai lavori parlamentari, contribuendo, rispettivamente, alla presentazione di:
· 16 – 39 – 56 Progetti di legge;
· 56 – 186 – 285 Atti di indirizzo e controllo;
· 9 – 59 – 52 Interventi.
Dopo il matrimonio con Tina La Gatta, «… anche lei tanto impegnata in passato nella lotta politica», ha abitato e vissuto a Portici.
Legato da stretta fraterna amicizia a Giorgio Napolitano (Napoli, 29 giugno 1925), nel gennaio del 2000, assieme a lui ha dato vita all’Associazione Centro di Iniziativa Mezzogiorno Europa, divenuta poi, Fondazione Mezzogiorno Europa.
Di tale consesso, concepito per offrire un contributo di ricerca, approfondimento, studio, riflessione critica, sulle prospettive di sviluppo e crescita del «… nuovo Mezzogiorno, impegnato nella sfida europea, in linea con le istanze del cosiddetto “euromeridionalismo”, e cioè di quella parte del pensiero meridionalista e riformista che non concepisce il futuro del Mezzogiorno se non all’interno della costruzione europea», ne è stato il primo presidente.
Negli ultimi anni, ha attraversato «… durissime prove: la perdita del figlio, la lunga malattia di Tina La Gatta», l’insorgere di una grave malattia.
Malato da tempo, per il riacutizzarsi del male incurabile è stato ricoverato presso l’ospedale Vincenzo Cardarelli di Napoli.
Sopraffatto dalla malattia, all’età di settant’otto anni, il giornalista ed ex parlamentare comunista Andrea Geremicca si spegne in Napoli, il mercoledì 4 maggio 2011,
Dopo i funerali, tenuti nella Sala della Loggia del Maschio Angioino in Napoli, le sue spoglie mortali sono portate al cimitero di Portici, dove è stato sepolto accanto al figlio Luca.
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