Figli di Portici famosi: il generale Ugo Marfuggi
Ugo Marfuggi è nato a Napoli, l’8 febbraio 1889, da Vincenzo Marfuggi e da Giulia Basilicata.
Ultimo di quattro figli, in giovane età, al seguito della famiglia, che ha scelto di abitare a Portici, ha lasciato la città natale.
Giovanissimo, poco più che diciassettenne, è stato avviato alla vita militare: dal 1906 al 1908, ha frequentato il Reale Collegio della Nunziatella di Napoli.
Dopo di che, completati gli studi inferiori, è entrato alla Regia Accademia Militare di Modena.
Ventunenne, con il grado di sottotenente, a far data dal 17 settembre 1910, è stato inquadrato nell’Arma d’Artiglieria quale ufficiale in servizio permanente.
Il 17 dicembre 1912, promosso tenente è stato al 24esimo Reggimento Artiglieria da Campagna di stanza a Napoli.
Nel 1916, ha avuto il battesimo del fuoco partecipando alle operazioni belliche della Guerra d’Africa, combattendo in Eritrea.
All’entrata in guerra dell’Italia conto l’Austria (24 maggio 1915, ha raggiunto la zona operativa.
Mentre è al fronte, il 18 aprile 1916, è stato promosso capitano.
In tale ruolo ha combattuto contro le truppe austro-ungariche «… commandant le 18e groupe d’obusiers de 149: officier très actif. A obtenu de son groupe un très bon rendement au cours des combats du 14 au 22 juillet 918. (… al comando del 18° gruppo di obici da 149: ufficiale molto attivo. Ha ottenuto dal suo gruppo un’ottima prestazione durante i combattimenti dal 14 al 22 luglio 918».
Per il suo comportamento in battaglia ha meritato la citazione a l’Ordre de l’Armée Français con conseguente conferimento della Croix de guerre, attribuitagli nel 1919.
Il 18 febbraio 1921, ha ottenuto l’avanzamento al grado di maggiore.
Nello stesso anno, 1921, ha sposato la giovane Maria Bracale di Napoli, dalla quale ha avuto tre figlie: Giulia, Olga e Matilde.
Nel 1923, col grado di maggiore, ha frequentato con profitto la Scuola di Guerra dell’Esercito di Civitavecchia.
Al termine delle attività formativa all’istituto militare superiore per la formazione avanzata degli ufficiali in carriera, è risultato 11esimo su 42 partecipanti.
Nel 1926, all’età di trentasei anni, promosso tenente colonnello, con decorrenza 31 dicembre dello stesso anno, è stato in forza al Comando di Divisione Napoli.
Nell’anno successivo, risultato idoneo al servizio di Stato Maggiore, promosso tenente colonnello, è stato destinato alla X pesante campale.
Nel 1935, presso la Scuola di Guerra ha seguito le lezioni del X Corso applicativo.
Al rinnovarsi del conflitto tra il Regno d’Italia e l’Impero d’Etiopia, nel 1936, è partito nuovamente per l’Africa Orientale.
In terra africana ha partecipato alle campagne della guerra d’Abissinia o seconda guerra italo-etiopica.
Nel 1937, quarantasettenne, promosso colonnello, ha avuto l’incarico di comandante del 12esimo Reggimento di Artiglieria.
Nello stesso anno, 15esimo dell’era fascista, al comando del suo reggimento ha preso parte alle Grandi Manovre a Palermo, disposte dal Governo per saggiare l’efficienza delle forze armate italiane.
L’1 luglio 1940, a soli 51 anni, è stato promosso generale di Brigata.
Al seguito dell’11esimo Corpo d’Armata, impegnato nell’occupazione italiana in Albania (1939 – 1940), ha assolto l’incarico speciale di intendente del quartiere generale.
Successivamente allo scoppio della seconda guerra mondiale, occupata la Grecia (1941 – 1943), dal luglio 1941, quale ufficiale di collegamento con il XXVI Corpo d’Armata, ha ricoperto l’incarico speciale di intendente generale del quartiere generale.
L’11 marzo1943, è stato distaccato a Roma presso il Ministero della Guerra.
Negli ultimi anni della sua brillante carriera è stato presidente del Tribunale Militare di Napoli, allocato in piazza Santa Maria degli Angeli. Uomo probo, con onestà ed equità di giudizio, ha presieduto il collegio giudicante sempre mirando alla comminazione della giusta pena. Per queste sue qualità, ha riscosso non solo la stima del mondo giuridico, ma persino la gratitudine del condannato. Taluni di questi, scontata la pena, non hanno esitato a rendergli visita per ringraziarlo.
Posto in congedo illimitato, si è ritirato a vita privata nella villa di famiglia a Bellavista.
Poco più che sessantenne, insofferente all’idea di oziare in villa, amico del titolare di Gay-Odin, antica fabbrica dolciaria napoletana, si è offerto di occuparsi della contabilità dell’azienda.
Nei suoi quotidiani spostamenti raggiungeva Napoli viaggiando sui treni della Circumvesuviana. Spessissimo, ingannava il tempo, intrattenendosi in piacevole conversazione con l’onorevole Enrico De Nicola (Napoli, 9 novembre 1877 – Torre del Greco, 1 ottobre 1959).
Con l’avvocato penalista di notorietà nazionale, senatore a vita, già presidente della Camera dei Deputati del Regno d’Italia, primo presidente della Repubblica Italiana, presidente del Senato, primo presidente della Corte Costituzionale, ha condiviso una aperta e sincera amicizia.
Nell’arco della sua esistenza, ha sempre coniugato esemplarmente obblighi militari e menage familiare.
Tra la quiete della famiglia, nel tempo libero, ha potuto anche dedicarsi all’equitazione, sua unica, vera irrefrenabile passione: montando Villana, la sua cavalla, era solito cavalcare nella campagna vesuviana. Più di una volta, però, obtorto collo, è stato costretto a dover risarcire i coloni per i danni provocarti dall’indomita giumenta , nel corso delle sue libere e autonome scorribande nei vicini campi coltivati,
Ottantacinquenne, il generale di divisione Ugo Marfuggi muore a Portici il 30 aprile 1974, tra le mura di casa.
Nel corso della carriera è stato decorato e insignito di varie onorificenze italiane e straniere:
Medaglia commemorativa Campagna d’Africa Orientale, 1916; Croce al Merito di Guerra I Concessione, nel 1918; Croce al Merito di Guerra II Concessione, Citazione a l’Ordre de l’Armée Français con Medaglia, Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia, nel 1919; Croce per anzianità di servizio d’oro, nel 1928; Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, nel 1935; Medaglia commemorativa delle operazioni militari in Africa Orientale, Cavaliere dell’Ordine Coloniale Stella d’Italia, nel 1936; Ufficiale dell’Ordine Coloniale Stella d’Italia, Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia, Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia, nel 1937; Commendatore dell’Ordine Equestre di Skanderberg del Regno di Albania, Cavaliere dell’Ordine Militare, nel 1941.
Nastrini delle decorazioni e delle onorificenze attribuitegli:
Medaglia commemorativa Campagna d’Africa Orientale
Croce al Merito di Guerra I Concessione
Croce al Merito di Guerra II Concessione
Croix de guerre Ordre de l’Armée Français
Croce per anzianità di servizio d’oro
Medaglia commemorativa delle operazioni militari in Africa Orientale (1935-1936)
Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia
Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia
Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia
Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Cavaliere dell’Ordine Coloniale Stella d’Italia
Ufficiale dell’Ordine Coloniale Stella d’Italia
Commendatore dell’Ordine Equestre di Skanderberg del Regno di Albania
Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia
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