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Figli di Portici famosi: il chimico agrario Ottaviano Bottini

di Stanislao Scognamiglio

Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende.  Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.

Ottaviano Bottini è nato a Piglio, in provincia di Frosinone, il 24 dicembre 1905

Dopo gli studi inferiori e «… i severi studi liceali classici», ha conseguito la maturità nella città natia.

Forte della sua solida cultura umanistica, si è iscritto alla Facoltà di Chimica dell’Università di Roma.

Conclusi gli esami di profitto «… presso la gloriosa scuola del Parravano» dell’Ateneo romano, nel mese di luglio del 1928, si è laureato a pieni voti.

Immediatamente dopo la laurea, «… l’incontro e la collaborazione con scienziati di fama internazionale, che operavano nel campo della Chimica applicata all’agricoltura, quali A. De Dominicis direttore dell’Istituto di Chimica Agraria di Portici, G. Wiegner direttore dell’Istituto di Chimica Agraria del Politecnico Federale di Zurigo, e E. Pantanelli direttore dell’Istituto di Agronomia e Coltivazioni Erbacee dell’Università di Bari, gli fornirono e permisero di perfezionare i mezzi con i quali Egli era destinato ad operare con insolita efficacia a beneficio della Scienza, della Scuola e dell’Agricoltura».

Messe in evidenza le sue doti di ricercatore e sperimentatore nel settore pedologico, dal professor Alberto De Dominicis è stato chiamato a Portici presso il laboratorio di Chimica agraria dell’allora Regio Istituto Superiore Agrario.

Conseguita la libera docenza in Chimica agraria, nel 1935 gli sono stati «… conferiti gli incarichi di insegnamento in Chimica generale e inorganica con applicazioni di analitica e di Chimica organica presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Napoli».

Nel 1940, si è trasferito alla nascente Facoltà di Agraria della Regia Università degli Studi di Bari «… per assumere l’incarico dell’insegnamento di Chimica agraria e la direzione del relativo istituto».

Nel 1942, è divenuto professore di ruolo.

Per il triennio 1952-1955, è stato preside della Facoltà di agraria dell’Ateneo pugliese.

Dal novembre 1958, tornato alla Facoltà di Agraria di Portici, ha occupato la cattedra di Industrie agrarie e, con costante frequenza, ha tenuto le lezioni del relativo insegnamento.

Dall’anno accademico 1967-1968, assunta anche la cattedra di Chimica agraria, docente ordinario, con esemplare assiduità, ha condotto lo specifico corso di studio.

Dal 1963 al 1969, è stato preside della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli – Portici.

Durante il suo mandato, «… tenuto e conservato negli ultimi difficili anni con profondo spirito di sacrificio e con sommo prestigio», si è interessato e impegnato «… per il riassetto degli studi e per la riorganizzazione edilizia della facoltà» porticese.

Ha svolto la sua attività scientifica, documentata da 48 pubblicazioni, soprattutto nel campo della chimica del suolo e della pedologia, ma, ha anche affrontato argomenti di chimica vegetale e di industrie agrarie.

Le sue indagini condotte «… sui terreni italiani in ambienti climatici diversi e i suoi studi relativi all’utilizzazione di vari materiali ai fini della fertilizzazione determinarono significativi avanzamenti delle conoscenze ed evidenziarono la sua forte personalità scientifica; spiccatamente originali furono le sue ricerche quando trattarono della chimica-fisica delle argille e mostrarono un non comune acume critico».

Valida testimonianza del lavoro portato avanti nell’ambito di tale attività, «… un folto gruppo di indagini condotte sui terreni centro-meridionali; quelle sui terreni della Regione Vesuviana, dei Campi e delle Isole Flegree, della Regione vulcanica di Roccamonfina e del Distretto vulcanico Ernico; le altre sui terreni salsi del tavoliere, sulle formazioni sabbiose-calcaree della Lucania Materana ed infine sulle terre rosse».

Oltre all’attività di ricerca e di docenza, si è dedicato con particolare cura alla compilazione di «… testi didattici di Chimica agraria che non solo agevolarono lo studio per gli studenti, ma furono da stimolo anche per i lettori di una certa esperienza nella materia trattata».

In opposizione alle «… tendenze a considerare il terreno agrario e la pianta come entità naturalistiche a sé stanti, Egli sostenne il principio che l’uno va considerato essenzialmente quale substrato delle vita vegetale e, pertanto, come fattore della produzione agraria e dell’altra vanno conosciuti profondamente i processi che vi si svolgono al fine di esaltarne le attitudini produttive migliorandone le condizioni di vita. A tale principio Egli informò con vigore la propria attività di ricercatore e di insegnante, come testimoniano le sue numerose memorie scientifiche ed i noti volumi de << Il terreno >>, << La pianta >>e dei<< Fertilizzanti e fertilizzazioni >>; allo stesso principio Egli tenne ad uniformare anche l’attività dei Suoi allievi».

A riconoscimento della sua dottrina e dei suoi meriti, è stato chiamato a far parte di prestigiose accademie e comitati.

È stato, quindi, socio attivo di numerose Accademie: la Pontaniana di Napoli; la Pugliese delle Scienze di Bari; la Nazionale delle Scienze di Napoli; l’Economico-agraria dei Georgofili; l’International Society of Soil Science, dell’Unesco.

Nell’arco dell’attività scientifica, ha ricoperto numerosi incarichi speciali, quali:

  • redattore della Bibliografia italiana per l’agricoltura;
  • membro del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione;
  • membro del Consiglio di Amministrazione dell’Università di Bari;
  • membro del Consiglio di Amministrazione dell’Università di Napoli;
  • co-autore del volume Source-book on Irrigation and Drainage, edito dalla FAO/UNESCO;
  • esperto dell’UNESCO per le ricerche scientifiche nelle regioni aride.

Inoltre, sollecitato costantemente dall’interesse verso i problemi concreti che tormentano gli Istituti universitari e l’agricoltura, è stato sempre con tenacia «… impegnato nella soluzione dei gravosi problemi inerenti al riassetto ed al riordino degli studi delle Facoltà di Agraria; vivamente interessato alle grandi questioni che travagliavano il mondo agricolo».

Per la «… sua intensa e disinteressata attività, dispiegata tutta a beneficio della Scuola e della Agricoltura Italiana», con decreto del 2 giugno 1968, ha ricevuto il più alto riconoscimento, dalla Presidenza della Repubblica, con il conferimento della Medaglia d’oro ai benemeriti della scuola, della cultura e dell’arte.

Il chimico agrario Ottaviano Bottini, colpito da un improvviso malore, muore a Napoli la sera del 28 marzo 1969

La morte lo ha rapito «… nel pieno della Sua attività nel corso di una riunione organizzata dall’UCID di Napoli, stroncandone fulmineamente la vita operosa ed alacre e strappandolo agli affetti più cari».

Tra i suoi lavori scientifici, ricordiamo:

  • Il comportamento della leucite nei terreni salsi. – Tecn. Agr., Anno V, pag. 81; 1932.
  • La Regione Vesuviana: la zona alta – Studio chimico-geo-agrologico. Tecn. Agr. Anno V, pag. 459; 1932.
  • Influenza dei cationi di scambio sulla ascesa capillare dell’acqua nel terreno.Atti R. Acc. Naz. Lincei, Rend. Cl. Sc. Fis. Mat. Nat., VI, vol. 15 pag. 883, 1932.
  • Sul fenomeno di ascesa capillare dell’acqua nel terreno.Atti  IV Congr. Naz. Chim. Pura e Appl., 670; Roma, 1932.
  • Su alcune relazioni tra composizione chimica del terreno e composizione chimica del suo contenuto colloidale.Atti R. Acc. Naz, Lincei, Rend. Cl. Sc. Fis. Mat. Nat., VI, vol. 16, pag. 584; 1932.
  • La Regione Vesuviana: la zona pianeggiante – Studio  chimico-geoagrologico. Sper. Agr., vol. 12, pag. 57; 1933 (con la collaborazione della Dr.ssa E.M. Giannico).
  • Sull’assorbimento polare o di scambio nel terreno. I. Chim. Appl., vol. 23 pag. 227; 1933.
  • Sull’ascesa capillare di soluzioni di elettroliti in Na-terreno. Tecn. Agr., Anno VI, pag. 473; 1933.
  • Sull’assorbimento polare o di scambio nel terreno.Ann. Chim. Appl., vol 23, pag. 474; 1933.
  • Il potassio del terreno e le piante.IX Congr. Intern, Quim. Pura y Aplic., vol. VII, pag. 98; Madrid, 1934.
  • Fattori pedogenetici particolari della Regione Vesuviana: gas e sublimazioni vulcaniche. –  R. Osserv. Vesuv., serie IV, vol. 3, pag. 141; 1935.
  • Studi di Chimica colloidale applicata alla pedologia. –  Viaggi di studio promossi dalla Fondazione Volta, IV, pag.11; 1935.
  • Sulla decomposizione termica delle NH4 – argille.Atti R. Acc. Naz. Lincei, Rend. Cl. Sc. Fis. Mat. Nat., VI, pag. 142; 1936.
  • Ueber  die  thermischeZerzetzung  von  Ammoniumpermutit,  Ammoniumbentonit  und Ammoniumton.Koll, Zeitschr., 79 pag. 68; 1937.
  • Ueber  die  thermischeZerzetzunggemischter «Ammonium-Kalzium» – Permutite, Bentonite und – Tone. Zeitschr., vol. 80, pag. 56; 1937.
  • I Campi e le Isole Flegree – Studio chimico geo-agrologico. Sper. Agr., vol. 23, pag. 111; 1937. (con la collaborazione della Dr.ssa E.  M.  Giannico).
  • Sulla utilizzazione dei semi di  «PlantagoPsyllium L.» Fac. Agr. R. Univ. di Napoli, ser. III, vol. 9, pag.75; 1938.
  • Sui caratteri pedologici dei terreni meridionali.Atti X Congr. Intern. di Chimica, vol. V, pag. 538; Roma, 1938.
  • Sulla utilizzazione delle ceppaie di pino silano. Scient., Anno X, pag. 856; 1939.
  • Le piogge caustiche della Regione Vesuviana. Chim. Appl., vol. 29, pag. 425; 1939.
  • I terreni della Campania. Fac. Agr. R. Univ. di Napoli, ser. III, vol.11, pag 105; 1940.
  • La Regione vulcanica di Roccamonfina – Studio chimico-geoagrologico. Sper. Agr., vol. 39; 1941. (con la collaborazione della Dr.ssa  E.  M. Giannico).
  • Il Cesanese di Piglio. Fac.  Agr. R.Univ. di Napoli. ser. III, vol. 14; 1942. (con la collaborazione del Prof. M. Venezia).
  • Sulla utilizzazione di alcuni cascami dell’industria conserviera. Fac.  Agr.  R.  Univ. di  Napoli, ser. III, vol. 14; 1942.

Nastrino dell’onorificenza assegnatagli:

Medaglia ai benemeriti della scuola, della cultura e dell’arte

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