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Figli di Portici famosi: il chimico agrario Francesco Palmieri

di Stanislao Scognamiglio

Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende.  Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.

Francesco Palmieri è nato a Napoli, il 26 ottobre1923.

Dopo gli studi inferiori e superiori seguiti nella città natale, si è iscritto alla Facoltà di Chimica della Regia Università degli Studi di Napoli.

Laureatosi  in Chimica Industriale, si è avviato alla carriera accademica come ricercatore e docente.

Nel 1953, entrato  nell’allora Istituto di Chimica Agraria, divenuto poi del Dipartimento di Scienze Chimico-Agrarie della Facoltà di Agraria di Portici.

In seno all’Istituto, nei quarant’anni di attività, ha segnato le diverse tappe di un luminoso percorso.

Infatti, ha ricoperto gli incarichi di:  «… assistente straordinario, assistente ordinario, aiuto, libero docente,professore incaricato e professore ordinario».

Persona discreta, misurata, sempre disponibile con i colleghi, con i giovani ricercatori e con gli studenti, ha notevolmente contribuito alla didattica e alla ricerca.

Basilare è stato «… il suo impegno, la sua partecipazione, il suo apporto e il suo aiuto nel risolvere giorno dopo giorno i tanti problemi che dovevano essere affrontati all’interno» dell’Istituto di Chimica Agraria e del Dipartimento di Scienze Chimico-Agrarie.

Inoltre, per moltissimi anni, «… per la sua competenza e la sua cristallina onestà, ha svolto delicati incarichi di responsabilità», è stato valido collaboratore dei direttoti e titolare dell’insegnamento della Chimica Agraria nel corso di laurea in Scienze Agrarie, in varie Scuole di specializzazione e nei Dottorati di ricerca di Chimica Agraria e di Agronomia.

È stato, altresì, nominato «… responsabile de progetto RIDEP (Rete per lo Studio della chimica delle deposizioni atmosferiche in Italia), organizzato dall’Environment Institute oh the Research Centre della CEE, dall’ISPRA e dal CNR raccogliendo per decenni dati di grandissima importanza scientifica sulla composizione delle acque di pioggia raccolte nelle stazioni meteorologiche» del Centro di Sperimentazione di Castelvolturno e di Portici.

Ricercatore, ha prodotto 80 pubblicazioni scientifiche, tutte frutto della sua intensa attività di ricerca, condotta sempre con acume e altissima competenza.

Dai primi anni ’60 dello scorso secolo, ha portato avanti ricerche sull’applicazione della spettroscopia infrarossa o spettroscopia IR «… allo studio dei minerali argillosi, di sostanze umiche, di componenti del suolo noncristallini o criptocristallini e di complessi organo minerali».

La spettroscopia IR, una «… tecnica spettroscopica di assorbimento normalmente utilizzata nel campo della chimica analitica e della caratterizzazione dei materiali, oltre che in chimica fisica per lo studio dei legami chimici», fin’allora, ancora non aveva trovato sufficiente applicazione nello studio dei colloidi inorganici del suolo.

I suoi studi sull’applicazione della spettroscopia infrarossa o spettroscopia IR allo studio dei minerali argillosi del suolo lo hanno portato a essere tra i primi ricercatori in Europa a condurre tale tipo di ricerche.

Nel 1966, nel 1968 e nel 1982, vincitore di borse di studio bandite dall’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord (NATO) e dal British Council, ha «… condotto importanti ricerche, presso il  Macaulay Institute for Soil Research di Aberdeen in Scozia collaborando con il Dr. Farmer, studioso di fama internazionale».

Alcune sue recensioni, scritte con lo studioso inglese «… che costituiscono capitoli di testi scientifici  quale, ad esempio, “The Characterization of Soil Minerals by Infrared Spectoscopy” sono di importanza storica nella letteratura della Scienza del Suolo».

Sensibile alle problematiche ecologiche, è stato altresì impegnato nello studio dei problemi dell’inquinamento del suolo e dell’ambiente.

In tale ambito, negli anni ’70 e ’80, collaborando con docenti e tecnici, ha studiato «… l’inquinamento chimico dei fiumi Sarno e Volturno e l’inquinamento dai metalli pesanti dei suoli più vicini alle autostrade ad intensa densità di traffico e di frutta destinata alla trasformazione industriale».

Il chimico agrario, professor Francesco Palmieri è deceduto a Napoli, il 7 giugno 2005.

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Un pensiero su “Figli di Portici famosi: il chimico agrario Francesco Palmieri

  • In appresso, quanto ricevuto stamane alle 8:30 dal dr. Luigi Palmieri:
    Buongiorno la ringrazio per il ricordo su Facebook di mio padre, le chiedo come si fa a ritrovarlo , essendo Facebook molto veloce e le notizie scompaiono dal momento che molti non riescono a vederlo. Grazie Luigi Palmieri.

    Rispondi

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