Figli di Portici famosi: il cardinale Raffaele Monaco La Valletta
di Stanislao Scognamiglio
Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende. Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.
Raffaele Monaco La Valletta è nato a L’Aquila, il 23 febbraio 1827, da Domenico Monaco La Valletta e da Maria Maddalena De Felici-Umani.
È venuto al mondo in una ricca famiglia borghese; il padre, «… discendente da un La Valletta gran maestro dell’Ordine di Malta», magistrato, era Procuratore Generale del Re di Napoli presso la Gran Corte Civile degli Abruzzi.
Dimostrando «… una chiara attitudine alla vita di pietà e di studio», all’età di 8 anni, è stato mandato a studiare al Collegio del Salvatore a Napoli.
All’inaspettata morte del genitore, rientrato in famiglia, è stato ammesso a frequentare il Real Collegio Teatino di Chieti.
Nel capoluogo abruzzese, presso i padri Scolopi, ha completato le scuole inferiori e il liceo.
A 17 anni, sentendosi fortemente propenso allo stato ecclesiale, vincendo la strenua opposizione dei familiari, si è portato a Roma per vestire l’abito clericale e avviarsi così al sacerdozio.
Compiuti i 19 anni, dopo un anno e 4 mesi di noviziato, nel giugno dl 1845, ha chiesto di essere ammesso alla prima tonsura, «… senza aver compiuto il servizio triennale del citato noviziato».
Nel 1849, si è recato a Gaeta a rendere omaggio al sommo pontefice Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti: Senigallia, Ancona, 13 maggio 1792, Roma, 7 febbraio 1878), lì rifugiatosi dopo la fuga da Roma nel novembre 1848.
Abbracciato lo stato ecclesiastico, il 22 settembre 1849, a soli 22 anni, è stato ordinato sacerdote dal papa stesso.
Nella città eterna, pur non essendo di origine patrizia, ha studiato alla Pontificia Accademia dei Nobili Ecclesiastici (oggi Pontificia Accademia Ecclesiastica) per prepararsi a essere un futuro diplomatici della Santa Sede.
Simultaneamente, alla Pontificia Università Gregoriana, presso la quale si è laureato brillantemente in filosofia e teologia; all’Università la Sapienza, dove ha conseguito la laurea in utroque iure.
Appartenente all’Ordine dei teatini, nel 1854, durante l’epidemia colerica che ha colpito Chieti, si è adoperato «… per soccorrere i malati e intervenire in favore dei più bisognosi, elargendo loro parte del suo cospicuo patrimonio familiare».
Nel 1856, quale inviato del papa, si è recato a Parigi in occasione del battesimo del principe imperiale Napoleone Eugenio Luigi Giovanni Giuseppe Bonaparte, futuro Napoleone IV, (Napoléon Eugène Louis Jean Joseph Bonaparte: Parigi, 16 marzo 1856 – Natal, 1º giugno 1879).
Dal sommo pontefice Pio IX è stato chiamato per ricoprire il ruolo di ufficiale della Sacra Congregazione per gli Ecclesiastici straordinari.
Avviato quindi alla carriera ecclesiastica, svolta tutta all’interno della Curia romana, ha ricoprendo vari ruoli: prelato referendario, nel 1854 e, poi, prelato aggiunto della Sacra Congregazione del Concilio, nel 1857; pro-assessore nel gennaio 1859 e, poi, assessore della Congregazione del Sacro Uffizio, nel dicembre successivo.
Il 2 marzo 1864, ha avuto «… l’incarico di preparare, su alcune indicazioni dei vescovi, un nuovo elenco di errori».
Per aver fattivamente collaborato alla stesura del Sillabo, nel concistoro del 13 marzo 1868, da papa Pio IX è stato insignito della porpora cardinalizia.
A 41 anni, elevato al rango di alto prelato, ha assunto il titolo di cardinale presbitero di Santa Croce in Gerusalemme.
Intanto, per l’impegno profuso, ha ottenuto «… altri importanti incarichi e riconoscimenti, tra cui il 30 marzo 1868 quello di protettore della chiesa di S. Spirito dei Napoletani di Roma, il 30 giugno 1869 di deputato protettore dell’Ordine degli olivetani, il 2 nov. 1870 di segretario del Memoriale, il 20 marzo 1873 di abate commendatario dell’Abbazia dei Ss. Benedetto e Scolastica di Subiaco, l’8 ag. 1873 di protettore dell’Ordine dei frati minori cappuccini e del Collegio Polacco di Roma e il 4 genn. 1877 di protettore del Collegio Capranicense».
Dall’ 8 dicembre 1869 al 18 luglio 1970, ha preso parte ai lavori del Concilio Vaticano.
Dallo stesso sommo pontefice, il 9 gennaio 1874, circa sei anni dopo la nomina a cardinale, è stato consacrato vescovo e il successivo 12 gennaio arcivescovo titolare di Eraclea in Europa.
Nell’aprile del 1876, ha fatto «… parte anche della ristretta commissione dei membri del S. Uffizio nominata da Pio IX per pronunciarsi sulla partecipazione dei cattolici alle elezioni politiche».
Il 21 dicembre 1876, è stato nominato cardinale vicario per la diocesi di Roma.
In tali vesti, ha dovuto svolgere anche il compito «… di porre un argine alla politica di secolarizzazione attuata in Roma dal governo italiano, in particolare di opporsi all’azione di espropriazione per pubblica utilità (l. 3 febbr. 1871, n. 33) e di soppressione delle corporazioni religiose (l. 19 giugno 1873, n. 1402) che riduceva chiese e conventi a uffici di pubblica amministrazione, scuole, caserme e carceri»..
Componente del Sacro Collegio Cardinalizio, ha partecipato al conclave del 7 febbraio 1878.
Grazie «… al favore che si era guadagnato presso l’opinione pubblica per le sue qualità religiose e per la sua moderazione politica», è stato indicato quale papabile.
Purtroppo però, non avendo ancora compiuto cinquantuno anni, il Sacro Collegio «… orientato per un papato di transizione, che durasse pochi anni», ha elevato al sacro soglio pontificio papa Leone XIII (Vincenzo Gioacchino Raffaele Luigi Pecci: Carpineto Romano, Roma, 7 marzo 1810 – Roma, 20 luglio 1903).
Godendo «… la stessa stima che gli aveva manifestato il suo predecessore anche se con minore sintonia dal punto di vista del carattere e della visione politica» dal nuovo pontefice, confermato nella carica di cardinale vicario, ha mantenuto tale status fino al 1884.
Protettore dell’Istituto del Sacro Cuore, è stato «… di casa a Portici al Collegio di Educazione delle giovinette di alta nobiltà, retto dalle “Dame del Sacro Cuore”», sito alla via San Cristoforo.
Domenica 14 settembre 1879, da Ercolano dove è ospite del fratello, si è portato a Portici.
Dalle Dame del Sacro Cuore è stato Invitato a presiedere la cerimonia di consacrazione della cappella del Collegio, di recente ampliata e abbellita.
Pertanto, nella mattinata di martedì 16 settembre, con una solenne cerimonia, alla presenza di autorità e di fedeli, ha consacrato la chiesa del Sacro Cuore di Gesù.
Per eternarne il ricordo, sulla parete sinistra all’interno del tempio, è stata murata una lapide evocativa.
Sulla bianca lastra di marmo, sotto lo stemma del Porporato, si legge la seguente iscrizione:
ÆDEM – HANC / CORDI – SANCTISSIMO – D – N – IESV – CHRISTI / DICATAM / RAPHAEL – MONACO – LA – VALLETTA / PRESB – CARD – S – E – R – TIT – SESSORIANO / VICARIA – POTESTATE – ANTISTES – VRBIS / SOLLEMNIBVS – CÆREMONIIS – CONSECRAVIT / XVI – KAL – OCT – A – MDCCCLXXIX
VIRGINES – A – SACRO – CORDE / TEMPLVM – SVA – PECVNIA – EXSTRVENDVM / REI – MEMORIAM – FACIENDAM – CVRAVERE.
Tradotta in italiano, l’epigrafe recita: « Raffaele Monaco La Valletta, Prete Cardinale di Santa Romana Chiesa, del titolo Sessoriano, Vicario di Roma, consacrò con solenni cerimonie questo Tempio dedicato al Cuore Santissimo di Nostro Signore Gesù Cristo, il 15 settembre 1879. / Le Vergini del Sacro Cuore curarono la costruzione del Tempio a loro spese e la posa di questa memoria».
Legato da una buona amicizia all’avvocato Bartolo Longo (Latiano, Brindisi, 11 febbraio 1841 – Scafati, Salerno, 5 ottobre 1926) e devoto della Vergine di Pompei, il 13 aprile 1893, ha preso possesso del Santuario eretto in onore della Vergine.
Il successivo 6 maggio, consacratolo ufficialmente, l’ha aperto al pubblico culto.
Durante il pontificato di papa Leone XIII ha ricevuto numerosi incarichi; è stato, infatti, è stato: decano del Sacro Collegio, 1879; penitenziere maggiore, 12 febbraio 1884; segretario della Congregazione del Sant’Uffizio, tre giorni dopo; vescovo di Albano, 24 marzo; protettore dell’Accademia dei Nobili Ecclesiastici di Roma, 18 dicembre; arcipresbitero patriarcale della basilica di San Giovanni in Laterano, 4 marzo 1885; amministratore della diocesi tuscolana, 29 marzo 1888; responsabile dell’archivio del concilio Vaticano, 18 luglio; vescovo di Ostia e Velletri, 24 maggio 1889; protettore del Santuario della Beata Vergine del Rosario, 28 marzo 1890; vicario pontificio di papa presso il Santuario di Valle di Pompei, 13 marzo 1894.
Il 18 giugno 1894, è stato nominato gran priore del Sovrano ordine Militare di Malta e suo rappresentante presso la Santa Sede.
All’età di 69 anni, il cardinale Raffaele Monaco La Valletta rende l’anima a Dio, ad Agerola, in provincia di Napoli, il 14 luglio 1896.
I suoi resti mortali, trasferiti a Roma, sono stati esposti «… nella chiesa dei teatini di S. Andrea della Valle».
Al termine della cerimonia funebre, tenuta «… alla presenza di molti esponenti della Curia e di diplomatici accreditati presso la S. Sede», sono stati poi, sepolti nel Cimitero del Verano.
Insegna dell’onorificenza attribuitagli
Balì Gran Croce di Onore e di Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta
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