Figli di Portici famosi: il botanico, entomologo e fitopatologo Alessandro Trotter
di Stanislao Scognamiglio
Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende. Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.
Alessandro Trotter è nato a Udine, il 26 luglio 1874.
Discendente di una famiglia d’origine tedesca, ha sostenuto a Udine gli studi inferiori e superiori.
Dopo il diploma superiore, ha studiato all’Università degli Studi di Padova.
Presso l’Ateneo patavino, nel 1899, superati gli esami curriculari, si è laureato in Scienze naturali, discutendo «… una tesi in botanica con il professore Pier Andrea Saccardo».
Nel corso degli studi, manifestando vivo interesse per la ricerca scientifica, ha rivelato «… le sue grandi doti di naturalista e di botanico».
Rivolto i suoi interessi scientifici alla cecidologia, ha raccolto, catalogato e descritto una gran mole di materia, rinvenuto «… in numerose escursioni, non solo in Italia ma anche attraverso i paesi balcanici e sino in Anatolia».
Così, a soli venticinque anni, nel 1897, ha steso il suo primo lavoro sulla cecidologia, descrivendo «… ben 124 tipi diverse di galle». Le galle sono malformazioni a carattere escrescente che si formano sulle foglie, sui rami, sul tronco e sulle radici delle piante, conseguenza delle punture delle Cicedomie, insetti dell’Ordine dei Ditteri.
Copie della raccolta delle sue osservazioni, «… furono poi cedute a vari istituti e musei universitari».
Per quanto giovane, ormai famoso «… studioso di cecidi è senza dubbio il più importante in Italia: la sua collezione personale , composta da 4355 campioni provenienti da tutto il mondo, è conservata presso l’Orto Botanico di Padova, sua sede di studio ed i lavoro».
Pertanto, subito dopo la laurea, è stato nominato prima assistente e poi aiuto. presso l’Orto botanico di Padova.
All’età di 28 anni, a Padova ha fondato la rivista internazionale di cecidiologia Marcellia. Il titolo del periodico è stato scelto «… in onore di Marcello Malpighi, specializzato in cecidologia».
Ha ricoperto tale incarico fino al 1902, allorquando ha vinto la cattedra di scienze naturali e patologia vegetale presso la Scuola speciale di viticoltura e di enologia di Avellino.
Trasferitosi in Campania, contestualmente all’insegnamento nell’istituto avellinese, è stato libero docente di Botanica nell’Università degli Studi di Napoli.
Nel 1912, con Emanuele De Cillis ha partecipato alla «… missione di studio in Libia e Cirenaica, occupandosi della vegetazione naturale, delle malattie e dei parassiti delle piante coltivate e dell’utilizzazione della flora spontanea nell’agricoltura e nelle sistemazioni del suolo di quelle terre d’Africa».
Acuto osservatore, nelle sue escursioni nella Tripolitania e nella Cirenaica,«… dove agiva da consulente per il Ministero dell’agricoltura e, nel triennio 1912-1914, da componente della Commissione per lo studio dei problemi economici e tecnico-agrari, pubblicando acute analisi, ma soprattutto una Flora economica della Libia (1915) che avrebbe originato una serie di ricerche sulla biologia dell’ambiente desertico, propose il nome di “eremologia”». L’emerologia, oggi, è la scienza che studia la composizione,la distribuzione e e la gestione dei deserti nel mondo.
Rientrato in Italia, si è occupato di foreste e pascoli, e soprattutto del nocciuolo dell’Irpinia,«… che riteneva la più antica coltivazione di tutto il bacino del Mediterraneo. Al Corylus avellana, il nocciuolo, dedicò una decina di pubblicazioni a partire dal 1919, saggi che si conclusero con l’importante Le principali varietà di nocciuolo (Corylus) coltivate nella Campania del 1949».
All’Istituto del capoluogo irpino, ha insegnato rimasto fino all’anno scolastico 1920.
Nello stesso anno, vinto il concorso per la cattedra di patologia vegetale presso la Regia Scuola Superiore d’Agricoltura di Portici, è entrato a far parte del corpo docente della Scuola porticese.
Nel frattempo, divenuta la Scuola, nel 1923, prima Regio Istituto Superiore Agrario e, nel 1935, poi Facoltà di Agraria afferente alla Regia Università degli Studi di Napoli, ha mantenuto la cattedra di Patologia vegetale.
Dal novembre 1938 all’ottobre 1841, eletto dal Consiglio di Facoltà, è stato preside della stessa Facoltà.
Docente di ruolo, ininterrottamente, ha tenuto lezioni di patologia fino all’anno accademico 1944.
Settantasettenne, collocato a riposo, nel 1949, ha lasciato Portici e si è ritirato a vivere a Vittorio Veneto, in provincia di Treviso.
Per i suoi importanti contributi all’ecologia, alla fitogeografia, alla botanica sistematica, alla micologia, alla cecidiologia, alla patologia, è stato iscritto a molte accademie scientifiche, nella qualità di.
- socio: Accademia di Agricoltura di Torino, Accademia di Scienze, Lettere e Arti di Verona, Accademia Udinese di Scienze, Lettere e Arti di Verona;
- socio corrispondente; Accademia dei Georgofili di Firenze, dal 1947;
- socio nazionale: Accademia dei Lincei di Roma, dal 1957.
Settantaduenne, lasciato l’insegnamento, si è ritirato a vivere a Vittorio Veneto, in provincia di Treviso.
Nel 1947, una grave infermità l’ha costretto alla totale immobilità, per cui trascorre le sue giornate seduto su una poltrona.
Il botanico e fitopatologo Alessandro Trotter, alla tarda età di 93 anni, muore a Vittorio Veneto, il 22 luglio 1967.
Il botanico, entomologo e fitopatologo Alessandro Trotter, alla tarda età di 93 anni, muore a Vittorio Veneto, il 22 luglio 1967.
Vastissima è stata la sua produzione scientifica. Tra gli oltre 350 titoli in svariati campi delle scienze naturali, segnaliamo:
- Contributo alla conoscenza degli entomocecidi italiani con la descrizione di due specie nuove di Andrieus, 1899;
- Flora Italica Cryptogamica. Pars I: Fungi. Fasc. IV. Uredinales, 1908;
- Notizie ed osservazioni sulla Flora montana della Calabria, 1911;
- Della particolare costituzione di alcuni boschi nell’Appennino Avellinese e della presenza di Staphylea pinnata L. ed Evonymus latifolius Mill, 1913;
- Flora economica della Libia, 1915;
- Le piante nella toponomastica libica, 1923;
- Sylloge Fungorum omnium 23, 1925;
- Sylloge Fungorum omnium 24, 1926;
- Sylloge Fungorum 24 (2), 1928;
- La nomenclatura nel prossimo congresso botanico internazionale, 1930;
- Eremologia, 1931;
- Sylloge fungorum omnium hucusque cognitorum digessit P.A. Saccardo: Pars X: Myxomycetae, Myxobacteriaceae, Deuteromycetae, Mycelia sterilia, Volume 25, 1931;
- I ficomiceti parassiti della pianta del tabacco, 1938;
- La ginestra, 1941;
- Le principali varietà di nocciuolo (Corylus) coltivate nella Campania, 1949;
- Il nocciolo,
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