Extases, le estasi mistiche di Ernest Pignon-Ernest
NAPOLI – Nel Complesso museale di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco sabato 2 marzo alle 11 torna l’artista francese Ernest Pignon-Ernest con l’installazione Extases. La mostra proseguirà fino al prossimo 28 aprile.
L’esposizione, curata da Carla Travierso, organizzata da Ciro Costabile, coordinata da Francesca Amirante, è stata prodotta dall’Associazione La Musa Partenopea.
Extases è sostenuta dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, dall’Ambasciata di Francia, dalla Fondazione Nuovi Mecenati, dall’Institut Français Italia, dall’Institut Français Napoli, dall’Opera Pia Purgatorio ad Arco onlus, dal Complesso Museale di Santa Maria delle Anime del Purgatorio e ha ricevuto il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee.
Extases è inoltre realizzata in collaborazione con ShowDesk e Dafna Gallery.
All’inaugurazione saranno presenti Ernest Pignon-Ernest, Carla Travierso, Ciro Costabile e Francesca Amirante.
Otto mistiche, Marie-Madeleine, Hildegarde de Bingen (1098-1179), Angèle de Foligno (1248-1309), Catherine de Sienne (1347-1380), Thérèse d’Avila (1515-1582), Marie de l’Incarnation (1599-1672), Louise du Néant (1639-1694) et Madame Guyon (1648-1717), sono le protagoniste di Extases, scelte da Ernest Pignon-Ernest per gli scritti lasciati dalle donne o per quello che il loro confessore ha trasmesso del loro pensiero.
Cosi ha commentato Nino Daniele, assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli: «Sono rari gli artisti contemporanei così vicini al cuore della nostra città come questo francese. La sua esperienza napoletana, la sua presenza tra le strade e le case della nostra città è stata così pregnante per coloro che la hanno vissuta che i muri stessi, ancora adesso, ci sembra che ne portino un segno indelebile, come se la traccia di quell’opera notturna (mille volte notturna) riapparisse ogni volta, a dispetto del tempo, presente e viva. Viva come le immagini, fantasmi forse, che l’artista ha evocato tra i vicoli del centro antico di Napoli, in angoli bui o in pieno sole, negli spigoli sfrontati dei palazzi. Il ritorno a Napoli di Ernest Pignon Ernest è per questo un ritrovarsi pieno di gioia con un artista che non solo ci ha rivelato tanto di noi stessi, ma che ha saputo parlare alla nostra città con una forza ed una sensibilità di cui mi sembra difficile, sinceramente, trovare il paragone. Di questo ritorno e dell’emozione che esso ci dà, ringrazio il Maestro e gli organizzatori della mostra.»